Dimenticate Kickstarter e Indiegogo. Il crowdfunding destinato a dominare il 2017 è quello dei prestiti.
Il crowdfunding per ricompense—dove Kickstarter ed Indiegogo sono leader di mercato—ha raccolto solo una piccola frazione del totale, nel Regno Unito £42 milioni in un anno (circa 48 milioni di euro). Nello stesso anno il crowdfunding per prestiti ha raccolto £2,399 milioni (2.8 miliardi di euro).
Funding Circle—una delle piattaforme del settore più conosciute in Inghilterra—ha raccolto da sola £1.6 miliardi. I dati dell’immagine sono aggiornati a una lezione che ho fatto all’università oltre 4 mesi fa. Negli ultimi mesi Funding Circle ha superato i £2 miliardi di raccolta.
In un momento di crisi delle banche e del prestito, il crowdfunding si è rivelato lo strumento più importante al servizio delle aziende. E non parliamo di startup che propongono gadget curiosi su Kickstarter. Nel Regno Unito il prestito online è utilizzato soprattutto dalle piccole e medie imprese tradizionali: negozi, imprese familiari, artigiani. Nel complesso la “finanza alternativa” cresce intorno al 300% all’anno.
La crescita del settore tuttavia non è necessariamente collegata alla crescita degli operatori. Anzi il settore sta diventando maturo— almeno nel Nord Europa— e i guadagni per singola operazione sono piuttosto bassi. È molto difficile competere con una piattaforma come Funding Circle, che raccoglie oltre £2 miliardi e lavora a stretto contatto con il Governo. Il 2017 vedrà la morte di molte piattaforme e la concentrazione del mercato nelle mani di poche.
Le piattaforme più piccole pagheranno la particolarità di questo settore. In altri mercati, come ad esempio i social media, la differenza tra i concorrenti può essere molto forte. Facebook era estremamente diverso da Instagram, non ha ucciso la piattaforma concorrente più piccola, l’ha acquisita.
Al contrario, la tecnologia del prestito online è piuttosto simile. I grandi non hanno interesse ad acquistare i piccoli. I clienti non sono sulla piattaforma per divertirsi ma per far crescere il proprio business o addittura per evitare il fallimento. Se una piattaforma muore, i clienti si spostano su un’altra senza versare una lacrima.
Chi vive e chi muore
I minimi ritorni sulle singole operazioni, la mancata diversificazione della tecnologia, e la mancanza di affetto dei clienti porteranno nel 2017 a una strage delle piattaforme di prestito più piccole. Chi non muore, rischia un coma irreversibile. Entro fine anno l’80% del mercato sarà dominato al massimo da 10 operatori, di cui meno di 5 in Europa. Il mercato è regolamentato e questo rende più difficile spostarsi tra USA, Europa ed Asia. Altrimenti i concorrenti sarebbero molti meno.
Tra i piccoli si potrà salvare solo chi sarà capace di trovare e dominare una nicchia con delle necessità particolari. Un esempio nel settore del crowdfunding per ricompense è Patreon.com. In un mondo dominato dai due giganti americani Kickstarter e Indiegogo, Patreon si è ritagliato un suo mondo tra gli artisti, i creatori di video e di fumetti. Il crowdfunding dei prestiti è destinato allo stesso scenario: pochi giganti, pochi operatori di nicchia, per tutti gli altri sarebbe meglio staccare la spina.
I grandi assenti
In questo mercato in crescita del 300% l’anno i grandi assenti sono le banche e gli istituti di credito. Non esiste nazione di una certa importanza in cui le banche siano riuscite a dominare il nuovo mercato dei prestiti online. Nel mio lavoro mi capita di incontrare regolarmente nuove piattaforme di crowdfunding e tutte indicano gli stessi due elementi come ostacoli principali: ottenere in fretta una licenza bancaria/finanziaria e acquisire clienti.
Le banche possiedono sia l’una che gli altri. Eppure non riescono a conquistare questo mercato. Sono consapevoli di avere un problema, ma fanno fatica a cambiare strategia. Molte banche possiedono già al proprio all’interno dei singoli manager illuminati, ma come istituzioni sopravvalutano la propria solidità. In realtà la posizione è peggiore di quanto sembri.
Nel 2017 questi manager illuminati potrebbero avvicinare il mondo della tecnologia in modo diverso. Con investimenti e partecipazioni mirate, possono conquistare il mercato senza grandi spese. Ma questa ultima previsione è più una speranza che un’analisi. La tecnologia cambia in fretta, non è altrettanto facile cambiare la burocrazia.
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Questo è articolo è parte di una serie dedicata alle previsioni fintech 2017. Puoi leggere ogni articolo autonomamente su EconomyUp.
10 Previsioni Fintech 2017
1. L’era dei robot
2. Espansione e morte delle aziende di credito
3. Il boom dell’Asia
4. L’anno dell’amore bancario
5. L’anno della Blockchain
6. Trovare lavoro grazie al boom del RegTech
7. I giovani non sono davvero più quelli di una volta
8. Il boom dell’Insurance tech (in corso di pubblicazione)