Il 14 gennaio scorso il gruppo Volkswagen – il secondo gruppo automobilistico al mondo dopo Toyota – che comprende vari marchi (tra cui Volkswagen, Škoda, Audi, SEAT, Cupra e Porsche), ha comunicato i dati delle consegne globali relative al 2024, registrando un forte recupero nell’ultimo trimestre.
Volkswagen: è vera crisi?
I dati, analizzati con attenzione, portano a conclusioni di grande interesse, nonostante le numerose notizie recenti che hanno alimentato l’idea di una crisi del gruppo, paventando la possibile chiusura di importanti stabilimenti. In un mio articolo precedente, avevo già evidenziato come le vendite in Europa siano rimaste stabili nel 2024, smentendo in parte l’idea di una crisi profonda almeno nel vecchio continente. Ma cosa è accaduto nel resto del mondo?
Secondo Marco Schubert, membro del Comitato Esecutivo per le vendite, il gruppo ha registrato una “forte performance nelle consegne” nell’ultimo trimestre, raggiungendo l’alto livello dell’anno precedente con 2,5 milioni di veicoli. “In Europa, così come in Nord e Sud America, siamo riusciti ad aumentare le consegne tra ottobre e dicembre, in alcuni casi in modo significativo”, ha dichiarato Schubert.
2024: consegne in calo significativo in Cina
Nel corso del 2024, il gruppo Volkswagen ha consegnato in tutto 9 milioni di veicoli, registrando un leggero calo del 2,3% rispetto al 2023 (9,2 milioni di veicoli). Analizzando le performance per area geografica, il gruppo ha segnato una crescita del 6% in Nord America e del 15% in Sud America, mentre si è avuto un calo significativo in Cina (-10%) e nel resto del continente asiatico (-18%). Stabile, come già detto, l’Europa.
Per comprendere meglio la situazione, è però utile analizzare i dati relativi alle vendite di veicoli elettrici completamente a batteria (BEV), ovvero senza un motore a combustione interna. Il gruppo Volkswagen, infatti, sembra particolarmente impegnato nella transizione verso la trazione elettrica: nel 2024 ha introdotto 30 nuovi modelli, molti dei quali full electric. Nel segmento dei veicoli completamente elettrici, Volkswagen si conferma leader di mercato in Europa, come sottolineato dal CEO del gruppo, Oliver Blume: “Questo ci rende orgogliosi e allo stesso tempo ci sprona a fare di più”.
Forte calo nelle vendite BEV in Europa, crollo negli USA
Tuttavia, anche in questo segmento si è registrato un calo complessivo delle vendite rispetto all’anno precedente (-3%). A sorprendere è il fatto che tale diminuzione non sia attribuibile alla competitiva e scorretta (vedi dumping) Cina, dove le vendite di BEV del gruppo tedesco sono in realtà cresciute dell’8% (con un +12% nel resto del mondo), bensì alla stessa Europa (-5%) e, soprattutto, agli Stati Uniti (-31%).
In effetti, la Cina ha dimostrato di essere il mercato trainante per i veicoli elettrici. Secondo il sito Vaielettrico.it, nel 2024 le vendite complessive di veicoli full electric e ibridi plug-in (chiamati in Cina NEV, New Energy Vehicles) sono aumentate di uno straordinario 41% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quasi 11 milioni di unità, pari a circa la metà del totale delle vendite nel paese asiatico.
Se si considerano quindi i dati in dettaglio, emerge chiaramente che la flessione nelle vendite di veicoli termici del gruppo di Wolfsburg in Cina non dipende dalla presunta concorrenza sleale dei produttori locali, sovvenzionati dallo Stato, ma da un cambiamento strutturale della domanda: i consumatori cinesi stanno abbandonando rapidamente i veicoli a combustione interna in favore di quelli elettrici.
Volkswagen: solo 745.000 veicoli elettrici venduti nel 2024
Il gruppo Volkswagen, d’altro canto, ha venduto solo 745.000 veicoli elettrici nel 2024, meno del 10% delle sue consegne totali. Questo dato evidenzia come il gruppo tedesco stia puntando ancora in misura predominante sui veicoli a combustione interna, ormai sempre meno appetibili nei principali mercati, come la Cina e l’area Asia-Pacifico.
Se il gruppo Volkswagen fosse già oggi completamente elettrico, grazie alla crescita del mercato cinese avrebbe probabilmente registrato un incremento significativo delle vendite globali. Paradossalmente, la vera frenata arriva da Europa e Stati Uniti, dove la domanda di veicoli elettrici è ancora bassa, nonostante le imminenti scadenze normative europee del 2025 per la riduzione delle emissioni.
Insomma, è come se un’azienda di microelettronica continuasse a produrre al 90% ottimi televisori a tubo catodico (peraltro una tecnologia molto più recente rispetto a quella dei motori a combustione interna), lamentandosi che, per colpa di alcuni paesi, le vendite globali sono calate perché lì preferiscono le TV a schermo piatto.
Volkswagen: all’origine della crisi c’è l’incertezza verso la transizione energetica
In conclusione, la leggera flessione delle vendite globali e le ipotesi di chiusura degli stabilimenti non possono essere imputate ai mercati che stanno accelerando nella transizione energetica, ma alle scelte strategiche di Wolfsburg, che continua a puntare in larga misura su modelli a combustione interna.
La strada per il futuro è chiara: il gruppo tedesco, così come altri costruttori europei, deve abbracciare con maggiore decisione la transizione energetica. Ritardare ulteriormente questo cambiamento non farà che aggravare la perdita di competitività sui mercati globali e aumentare il rischio per migliaia di posti di lavoro.