LA GUIDA

Smart car, tutto quello che c’è da sapere: cos’è, cosa può fare, come rendere intelligente un’auto

È un mix tra self driving car e auto connessa. Non solo la smart car è in grado di guidare da sola, ma dispone di una propria connessione a Internet, grazie alla quale può condividere l’accesso alla Rete con i passeggeri e consentire l’accesso ai suoi dati a dispositivi che si trovano all’interno o da remoto

Pubblicato il 25 Nov 2019

Smart Car

Dimenticate la vecchia scatola di metallo su quattro ruote: le auto che guideremo in un futuro non molto lontano saranno sempre più smart e ci permetteranno di fare cose inimmaginabili fino a poco tempo fa. L’auto non sarà più un semplice mezzo di trasporto: grazie alle nuove tecnologie, la smart car sarà capace non solo di semplificare la vita del conducente ma anche di aumentare la sicurezza su strada.

Smart Car, che cos’è

La smart car è una macchina che ha sia le caratteristiche dell’auto a guida autonoma sia quelle dell’auto connessa. Si tratta, cioè, di un veicolo capace di coniugare le potenzialità della self driving car e quelle della connected car. E, pertanto, rappresenta la sfida più grande per le case automobiliste, sempre più attratte da questa realtà. Quando parliamo di auto del futuro, dunque, ci riferiamo proprio alla smart car.

Che cosa può fare un’auto intelligente

La smart car è innanzitutto una self driving car il cui livello di automazione è elevata (livello 4) o completo (livello 5): nel primo caso si tratta di una guida autonoma sostanzialmente piena, in cui il veicolo può svolgere tutte le funzioni critiche di sicurezza e monitorare costantemente le condizioni della strada per l’intero viaggio, ma non in condizioni meteo estreme; nel secondo caso, invece è richiesta solo l’indicazione della destinazione e l’avvio del sistema, senza altro intervento da parte del guidatore, in tutte le casistiche possibili.

La smart car, poi, è un’auto connessa, parte di quell’IoT (Internet of Things, Internet delle Cose) che ormai pervade qualsiasi ambito della quotidianità: oltre a consentire agli automobilisti di accedere, generalmente tramite smartphone, a informazioni relative allo stato dell’auto, alla sua localizzazione e ai dati tecnici, le smart car sono anche capaci di avvertire i servizi di emergenza in caso di incidente, di contattare l’officina se qualcosa nel motore non va come dovrebbe, di avvertire il gommista se si fora.

La smart car, dunque, può guidare da sola e dispone di una propria connessione a Internet, grazie alla quale l’auto stessa può condividere il proprio accesso a internet con i passeggeri e consentire l’accesso ai suoi dati a dispositivi che si trovino all’interno dell’auto ma anche da remoto.

In quanto connessa, poi, la smart car (come abbiamo spiegato nella nostra guida sulla connected car) può comunicare con i sistemi di navigazione satellitari per condividere i dati sul traffico, e al tempo stesso ricevere quegli stessi dati per suggerire deviazioni al percorso in modo da saltare le code. Può anche (grazie ai servizi disponibili su smartphone) accendere l’aria condizionata qualche minuto prima dell’arrivo del guidatore per rinfrescare o riscaldare l’abitacolo, oppure accendere i fari a distanza per farsi individuare in un parcheggio affollato, o farsi localizzare in caso di furto.

Alcuni sistemi operativi delle auto connesse dispongono anche di sistemi di “concierge”. Ad esempio è possibile, mentre si è in strada, far prenotare all’auto un albergo, un parcheggio o un ristorante vicino alla destinazione; oppure prenotare la revisione o interventi meccanici in caso di guasti che è l’auto stessa a segnalare sia al proprietario sia alle officine convenzionate.

Come rendere smart un’auto

La vera smart car, cioè pienamente autonoma e connessa, arriverà sulle nostre strade nel futuro prossimo. Eppure ci sono dei dispositivi che permettono di rendere la nostra auto un po’ più smart.

Chi ha un’auto non connessa e non ha intenzione di cambiarla non deve disperare: esistono infatti diverse soluzioni per trasformare una normale autovettura in un veicolo intelligente. A partire dall’ultima arrivata, Echo Auto: è l’intelligenza artificiale di Alexa (l’assistente di Amazon) trasformata per adattarsi alle esigenze degli automobilisti. Grande quanto un normale caricabatterie portatile, il dispositivo si collega all’auto via Bluetooth o con un cavetto audio, e funziona installando l’interfaccia attraverso un’app sullo smartphone e connettendola all’altoparlante dell’auto. Come Alexa a casa, anche Echo Auto riconosce la voce dell’automobilista filtrando i rumori di fondo, e può essere utilizzata sia come servizio di comandi vocali sia come sistema di navigazione grazie all’integrazione con Apple Maps, Google Maps e Waze. Disponibile per ora solo all’estero, il dispositivo è in fase di lancio al prezzo di 24,99 dollari.

Meno connessi ma altrettanto smart sono poi diversi dispositivi hardware che portano in auto la tecnologia HUD (head-up display), la stessa utilizzata da anni sugli aerei militari per proiettare sul parabrezza le informazioni relative alla navigazione e allo stato dell’auto. Mentre si sono perse le tracce di Exploride, dispositivo standalone finanziato con mezzo milione di dollari su Indiegogo già nel 2015, sono acquistabili online a poche decine di euro apparecchi abbinabili agli smartphone: agiscono in pratica come specchi, proiettando su una superficie verticale da posizionare sul cruscotto lo schermo del cellulare.

In questo caso sono poi necessarie soluzioni software, che però si trovano ormai senza fatica sia sull’App Store per iOS sia sul Google Play Store per Android, che sfruttando i sensori del telefono e il gps possono proiettare sullo schermo dati quali mappe, velocità e accelerazione dell’auto, previsioni del tempo e qualsiasi altra funzione possa essere utile durante un viaggio in auto, compreso l’infotainment.

Una soluzione un po’ più complessa, ma ancora decisamente economica, è Dash Drive Smart, app gratuita che si connette a un adattatore (a pagamento) da inserire nella porta ODB (on-board diagnostics) dell’auto. Una volta configurato l’adattatore, l’app consente di visualizzare dati quali distanza percorsa, velocità, livello del carburante, consumo medio e stato del motore. L’app funziona poi come sistema diagnostico. Un servizio simile è fornito da Automatic Link, che fornisce a 100 dollari l’adattatore ODB e l’app, e quindi richiede una sottoscrizione mensile per i servizi.

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Smart Car e 5G

Il 5G è fondamentale per la smart car.  La banda ultraveloce è in grado di farci navigare in Internet a velocità molto alte e porterà una serie di servizi fino ad ora impensabili. Il nuovo utilizzo della connettività pWlan introdurrà la nuova comunicazione V2X ovvero (vehicle-to-everything) per favorire lo scambio di dati tra le auto in una manciata di millisecondi e in un raggio di 500 metri.

I servizi disponibili sono molteplici: basti pensare alla condivisione delle informazioni sulle condizioni del traffico; in caso di pericolo, poi si può inviare un segnale alle altre auto, segnalando un incidente, con le sue coordinate precise, o una lastra di ghiaccio dietro a una curva. O ancora, un semaforo può segnalare all’auto il suo stato, rosso o verde ad esempio, e ancora la segnaletica stradale può riferire il limite di velocità.

I servizi disponibili non saranno solo di sicurezza, ma spazieranno anche in settori come il parcheggio intelligente e il pagamento automatizzato dei carburanti. Non solo. La connettività veloce del 5G garantisce anche funzioni come controllare i dispositivi elettronici presenti nella propria abitazione, chiudere la porta e spegnere la TV da remoto, mentre si sta guidando per strada.

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Smart Car, un Osservatorio del Politecnico di Milano

Per capire il suo futuro dell’auto e i cambiamenti nella catena del valore è nato l’Osservatorio Smart & Connected Car del Polimi. 

“Il nostro obiettivo è proprio seguire i cambiamenti della catena del valore e quali ecosistemi si creano e si creeranno attorno al veicolo connesso”, dice Giovanni Miragliotta, docente del Politecnico di Milano e responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart & Connected Car. “Questo lavoro va fatto con una forte attenzione alle dinamiche internazionali, perché quello dell’auto è un mondo che necessariamente guarda oltre i confini delle singole nazioni, ma con una forte attenzione alle dinamiche nazionali, le quali sono necessariamente specifiche, e fortemente dipendenti dal contesto”.

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Questo articolo è stato aggiornato il 25 novembre 2019

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Concetta Desando
Concetta Desando

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collaboro con testate nazionali.

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