TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Guida autonoma: dallo spinoff del Polimi Eye4nir il sensore per orientarsi in condizioni di scarsa visibilità

Ha chiuso un round da 600mila euro Eye4nir, spinoff del Polimi che ha sviluppato una tecnologia per vedere ciò che sfugge all’occhio umano, consentendo di acquisire immagini in condizioni di scarsa visibilità. Una delle applicazioni principali è la guida autonoma

Pubblicato il 16 Dic 2021

Eye4nir, le applicazioni per la guida autonoma

A pochi mesi dalla sua costituzione, chiude il primo round seed lo spin-off del Politecnico di Milano Eye4nir, che ha sviluppato un sensore capace di vedere ciò che sfugge all’occhio umano – tecnologia che ha applicazioni in diversi settori, tra cui la guida autonoma.

Il round seed ha raccolto 600mila Euro con l’investimento del fondo “Poli360” gestito da 360 Capital e di “Eureka! Fund I – Technology Transfer” gestito da EUREKA! Venture SGR.

Ecco la (appena cominciata) storia di Eye4nir, e quali innovazioni può portare.

Come nasce Eye4nir

Eye4nir nasce nel 2020 come sviluppo di un progetto scientifico portato avanti dal team di ricerca per i semiconduttori basati su leghe del Silicio-Germanio del Politecnico di Milano (Prof. Giovanni Isella) e dal team di ottica e optoelettronica non lineare dell’Università Roma Tre (Prof. Lorenzo Colace).

Il team della startup, guidato dall’Amministratore Delegato Andrea Ballabio, PhD in Fisica al Politecnico di Milano, si è così assicurato la proprietà intellettuale presentando due brevetti, grazie al supporto del Technology Transfer Office del Politecnico di Milano e a Roma Tre.

Eye4nir si è distinta in diverse competizioni: la call for ideas Switch2product del Politecnico di Milano, grazie alla quale ha ricevuto il primo investimento con cui è stato incrementato il Technology Readiness Level (TLR) della tecnologia sino all’attuale livello 4, la StartCup Lombardia 2020 e il Premio Nazionale Innovazione – PNI 2020.

Eye4nir, come funziona la tecnologia

La tecnologia sviluppata da EYE4NIR permette di rilevare con un solo dispositivo sensore (foto-rivelatore) la radiazione elettromagnetica sia nella lunghezza d’onda visibile che quella nel vicino infrarosso, denominata Short-Wave-Infrared (SWIR), che abbraccia convenzionalmente le lunghezze d’onda che vanno da 1 micron a 2 micron.

Si tratta di una tecnologia che offre numerose applicazioni per vedere ciò che sfugge all’occhio umano, consentendo di acquisire immagini in condizioni di scarsa visibilità.

Al giorno d’oggi, infatti, mentre i foto-rivelatori capaci di rilevare la radiazione emessa nelle lunghezze d’onda dello spettro visibile sono basati su silicio e sono presenti in moltissimi oggetti di uso quotidiano (come ad esempio gli smartphones o nei sistemi di visione presenti nelle auto), la tecnologia di imaging SWIR è scarsamente sfruttata rispetto all’opportunità che offre. La luce SWIR riflessa da un oggetto trasporta informazioni sulla sua composizione, abilitando numerose applicazioni nel settore automobilistico, sanitario, dell’automazione industriale e dei controlli di qualità.

La forte riduzione dei costi di produzione garantita dalla tecnologia innovativa sviluppata all’interno di EYE4NIR, inoltre, aprirà la tecnologia di imaging SWIR a diverse prospettive di mercato: ispezioni industriali, controllo qualità e guida autonoma sono i primi ambiti di interesse.

Come sarà usato il round di finanziamento

I nuovi capitali saranno impiegati per continuare lo sviluppo dell’innovativa tecnologia di Eye4nir e accelerare il passaggio all’industrializzazione.

“L’ingresso di Poli360 e Eureka! ci permetterà di trasferire la tecnologia in un ambiente industriale, andando a validare i processi produttivi e la struttura dei dispositivi” afferma Andrea Ballabio, co-fondatore e Amministratore Delegato di Eye4nir. “Questo permetterà di accelerare l’industrializzazione del nostro sensore di immagine per arrivare il prima possibile sul mercato. Crediamo che la tecnologia sviluppata da Eye4nir potrà avere un importante impatto in diversi settori, tra cui l’automotive, che potranno finalmente accedere alla visione SWIR, finora limitata ad applicazioni scientifiche ed aerospaziali.”

Massimo Gentili, Partner di EUREKA! Venture SGR aggiunge: “L’implementazione dell’imaging iper-spettrale elettro-ottico (ossia senza elementi dispersivi, parti mobili o filtri ottici) consentirà la realizzazione di una nuova classe di dispositivi di visione compatti ed economici, che possono trovare applicazione in molti campi tecnologici: riconoscimento dei materiali, controllo della qualità degli alimenti, mineralogia, riciclaggio dei rifiuti di plastica, controllo qualità, farmaceutica e sicurezza, oltre ad impieghi più ambiziosi quali le auto connesse e sistemi avanzati di assistenza alla guida.”

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