In contrasto con la brusca frenata dei test per la guida autonoma negli USA causata dal coronavirus, in Cina si continua a spingere: protagonista dell’accelerazione è AutoX. La startup cinese ha aperto a Shangai quello che potrebbe diventare uno dei più grandi data centre per la guida autonoma, e stipulato un accordo per lanciare una flotta di 100 robotaxi nella città.
In Cina sono più di 30 le company che continuano a sperimentare soluzioni di delivery a guida autonoma, in netto contrasto con lo stop del settore in USA. Questa fase di stallo generata dalla pandemia potrebbe dare alle compagnie cinesi il tempo necessario a chiudere il gap che le separa da Silicon Valley.
AutoX, la startup cinese che ha sfidato Google
AutoX è una startup per la guida autonoma con seda a Hong Kong, fondata nel 2016 da Jianxiong Xiao, specialista in apprendimento automatico relativo ad oggetti 3D, computer vision e robotica. L’azienda ha alle spalle grandi investitori: i colossi Alibaba e Dongfeng Motor Group, ZhenFund, e Plug and Play (che ha scommesso tra gli altri su Paypal e Dropbox) e ha raccolto finora 160 milioni di dollari d’investimenti. Testa i suoi veicolo in diverse città cinesi, nonché a San Jose, USA, nel cuore della Silicon Valley.Nel 2019 ha richiesto la licenza per testare la sua self driving car senza conducente, sfidando Google che, tramite Waymo della sua controllata Alphabet, aveva avviato lo stesso test nel 2017.
Ora AutoX lancerà a Shangai la sua nuova flotta in partnership con la mapping company Amap.
“Siamo stati fortunati a non subire grandi effetti [dalla pandemia Coronavirus], perché abbiamo moltissima liquidità al momento” ha dichiarato Xiao, CEO di AutoX.
Sarà il primo servizio in Cina autorizzato a far girare i suoi veicoli fino a una velocità di 80 km/h, e trasportare passeggeri liberamente da un punto all’altro dell’area di prova del distretto di Jiading, anziché limitarsi a specifiche postazioni di partenza ed arrivo. Per ora il servizio è gratuito per i passeggeri, e le auto saranno ancora provviste di backup driver. La compagnia si aspetta tuttavia che entro i prossimi 2-3 anni sarà possibile offrire il servizio a pagamento.
Guida autonoma, la Cina in corsa per superare gli USA
A partire dal rilascio di licenze di testing commerciali per la guida autonoma da parte di alcune grandi città cinesi l’estate scorsa, la competizione in Cina per lo sviluppo dei robotaxi si è intensificata. Diverse compagnie hanno colto l’occasione per testare possibilità di business venture future, affacciandosi al mercato.
Per quanto in termini di tecnologia i leader del settore restino le americane Waymo di Alphabet e Cruise di GM, la competizione è più feroce negli USA, che ha una dozzina di grandi nomi nel mercato robotaxi, mentre in Cina i pezzi grossi sono circa la metà.
Ora che il coronavirus ha costretto le compagnie americane ad una pausa forzata, i competitor cinesi sono determinati a sfruttare l’opportunità per tentare il sorpasso.
Secondo Xiao, il minore interesse del popolo cinese verso le auto di proprietà, i supporti governativi per i veicoli a guida autonoma, e la dimensione del mercato interno potrebbero nel lungo periodo aiutare l’industria cinese del settore a superare quella americana.
“Il nostro obiettivo,” ha tuttavia dichiarato, “È conquistare prima il mercato cinese”.