Come si viaggia a bordo di un’auto che fa tutto da sola? Per farsi un’idea basta guardare il video realizzato a bordo di un veicolo Mobileye, società israeliana acquisita dall’americana Intel per $15.3 miliardi, che circola per 40 minuti lungo le strade di Gerusalemme. Al posto di guida c’è un uomo, ma non ha bisogno di tenere le mani sul volante: si gode l’esperienza di guida autonoma e interviene soltanto al momento di parcheggiare
La pandemia ha fermato le case automobilistiche ma non ha certo arrestato lo sviluppo delle auto a guida autonoma. Mercedes ha appena siglato un accordo con Nvidia per portare l’intelligenza artificiale a bordo di tutti i veicoli di gamma alta del produttore tedesco che sulla self driving car sta collaborando persino con il concorrente BMW. I test si moltiplicano, non solo negli Stati Uniti e la convergenza fra automotive e big tech company appare sempre più evidente perché sono tanti i problemi da risolvere per poter permettere a un’auto di affrontare le strade di una città.
Mobileye, la guida autonoma sulle strade di Gerusalemme
Torniamo al video. L’auto, completamente automatizzata, percorre un tragitto di 40 minuti passando per le vie più trafficate di Gerusalemme. I droni e le telecamere interne riprendono l’auto da diversi punti di vista, mostrando anche uno schermo che rappresenta la visuale digitalizzata sulla quale si basa il sistema di guida autonoma.
Nel suo percorso l’auto incontra e supera diversi ostacoli: oltre alle situazioni più comuni e basilari, come il rispetto della segnaletica stradale e il rilevamento dei pedoni, il sistema di telecamere è anche in grado di immettersi in incroci e rotonde particolarmente complessi (al minuto 18), e riconosce quando altre macchine sono in sosta e rappresentano quindi ostacoli da superare (per esempio al minuto 13).
Mobileye, i sistemi di monitoraggio: telecamere e sensori
Il sistema di monitoraggio dell’auto è guidato da una serie di telecamere che captano in tempo reale la presenza di impedimenti, segnali o imprevisti. Questo, però, rappresenta soltanto uno dei meccanismi di rilevazione implementati da Mobileye. Il prodotto finale avrà due sistemi: le telecamere, ma anche i sensori e la tecnologia Lidar (Light Detection and Ranging), che permette di rilevare la distanza di un oggetto utilizzando un impulso laser.
“Il nostro obiettivo è raggiungere un livello di guida completamente autonoma con entrambi i sistemi. In questo modo, il meccanismo finale sarà guidato da due sistemi indipendenti. È un processo complesso, ma ci permetterà di ridurre i potenziali problemi di validazione raggiungendo, allo stesso tempo, standard impareggiabili in materia di sicurezza e affidabilità” spiega l’azienda.
L’importanza delle mappe in HD
Mobileye porta innovazione anche nel campo delle mappe, un fattore fondamentale quando si parla di guida autonoma. Per affrontare questa sfida, l’azienda israeliana ha sfruttato il crowdsourcing per sviluppare la tecnologia Road Experience Management, che offre mappature estremamente dettagliate analizzando i dati raccolti dai veicoli equipaggiati con il sistema ADAS (Advanced Driver Assistance System).
Questo può essere installato su vari modelli di auto e permette di migliorare il livello di sicurezza alla guida avvisando l’autista in caso di ostacoli imprevisti, aiutandolo a rimanere nella propria corsia e, in caso di necessità, attivando automaticamente i freni per evitare incidenti. I dati raccolti tramite ADAS vengono aggregati e processati per creare mappe in alta definizione utilizzate dai veicoli a guida autonoma.
Le auto a guida autonoma saranno la normalità
I servizi di guida sicura offerti da Mobileye sono già attivi su 50 milioni di veicoli: automobili private ma anche autobus, camion e macchine utilizzate da autorità o forze dell’Ordine. La compagnia collabora con più di 25 case automobilistiche, e 13 di queste lavorano attivamente alla creazione di veicoli a guida autonoma sempre più efficienti e affidabili.
“Quando mi chiedono se i veicoli a guida autonoma diventeranno la normalità la mia risposta è ‘assolutamente sì’, non ci sono dubbi. La tecnologia è quasi pronta, il mondo è quasi pronto, e sono in gioco enormi possibilità economiche. Gli autisti inizieranno ad abituarsi all’idea di non dover più guidare” afferma Amnon Shashua, CTO e co-founder di Mobileye.
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