L’auto del futuro sarà elettrica, costruita secondo i paradigmi dell’industria 4.0 e soprattutto Made in Italy. Ne è convinta Regione Lombardia che ha messo sul piatto 4 milioni di euro per dare il via al progetto Impreves cioè “Integrazione di prodotto e processo per la realizzazione di motori elettrici per veicoli stradali”. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova generazione di motori elettrici ad alte prestazioni. I lavori di ricerca sono iniziati a giugno nei laboratori del Parco Scientifico e Tecnologico Kilometro Rosso (Bergamo) e vedono l’impegno congiunto di Brembo, azienda bergamasca specializzata nello sviluppo di sistemi frenanti a disco; Magneti Marelli, produttore di livello internazionale di sistemi per automotive ad alta tecnologia; il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Bergamo; alcune Pmi ad alto tasso di innovazione quali Peri, Mako-Shark e Utp Vision; la startup eNovia e lo spin off universitario Md Quadro. Si lavorerà, dunque, in un’ottica di open innovation, con una contaminazione di conoscenze tra stratup, università e imprese.
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Alla fine del 2019 – si legge in una nota della Regione – saranno già pronti i prototipi dei motori a magneti permanenti del tutto innovativi, perché più leggeri e performanti, oltre che meno costosi rispetto a quelli già presenti sul mercato.
Il progetto ha un valore complessivo di oltre 7 milioni, di cui 4 sono stati investiti dalla Regione Lombardia perché, spiega il governatore Roberto Maroni “questo è accordo importante che guarda al futuro della mobilità, all’auto elettrica. Noi vogliamo investire in questa direzione, affrontando i problemi dell’ambiente e dell’inquinamento, anticipando una tendenza sempre più seguita dalle case automobilistiche”.
Del resto, che l’auto elettrica sia uno dei trend che sta rivoluzionando il settore automotive non ci sono dubbi: qualche mese fa Umberto Bertelè spiegava su EconomyUp che il mercato scommette su Tesla proprio perché l’auto elettrica è il futuro. La società di Elon Musk continua a volare in Borsa e, nonostante i debiti, vale più di leader come Ford e General Motors. E non mancano altri esempi: Volkswagen ha sfidato Tesla, dicendosi fiduciosa di poter vincere la competizione diventando, entro il 2025, la casa automobilistica leader nelle vetture elettriche. Il lancio previsto del nuovo modello elettrico della casa tedesca è per il 2020, ma già cinque anni dopo Volkswagen prevede di averne venduto un milione di esemplari.
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Un trend per il quale l’Italia non sta a guardare. “Con motori più performanti e più leggeri, avremo veicoli più ecologici” afferma l’assessore a Università, Ricerca e Open Innovation Luca Del Gobbo. “Quindici chili di peso in meno equivalgono a un grammo/chilometro di emissioni di C02 in meno nell’atmosfera. Inoltre, sarà garantito un più alto livello di sicurezza grazie a un migliore controllo della stabilità. I nuovi prototipi saranno validi sia per le vetture tradizionali, con sistemi avanzati di assistenza alla guida, sia per i veicoli senza conducente, cioè quelli che tutti guideremo in un futuro neanche troppo lontano” continua. E spiega anche perché il progetto si inserisce in un’ottica di industria 4.0 e fabbrica intelligente: «La novità di questo progetto sta anche nell’integrazione tra innovazione di prodotto e di processo, dal momento che i nuovi motori usciranno da una linea produttiva che sfrutta le potenzialità della digitalizzazione e dell’internet delle cose. Questo permetterà un livello di efficienza e di controllo dell’intero processo produttivo più alto e costi più contenuti. Inproves si candida insomma a essere avanguardia di un nuovo modello di industria automotive”.
Il futuro dell’auto: i progetti di tutti i grandi costruttori da qui al 2020
E non è un caso che nasca proprio in Lombardia. Secondo i dati dell’Osservatorio del Cluster Lombardo della Mobilità riportati sul sito della regione, “la filiera dell’automotive lombarda conta 1000 aziende, nel 90% dei casi Pmi e produttrici di componentistica, ha un fatturato annuo di 20 miliardi di euro e costituisce la quinta compagine automotive in Europa. Ma la competizione globale è serrata: chi non punta sull’innovazione rischia non solo di rimanere indietro, ma di uscire dal mercato”. Ecco perché investire su nuove tecnologie e prodotti all’avanguardia è necessario, ma non sufficiente: occorrono anche competenze specifiche . Non a caso a livello nazionale ci sono altre iniziative che riguardano l’auto del futuro che, per essere progettate, richiede skill nuove e specifiche. Per questo in MotorValley gli atenei emiliani hanno creato la Motorvehicle University in collaborazione con alcune case automobilistiche, un corso di laurea specifico sull’automotive e l’auto del futuro.