L’Unione Europea (UE) ha annunciato nuove misure per la mobilità elettrica. Il Parlamento Europeo ha deciso, con un’ampia maggioranza di 514 voti a favore, 52 contrari e 74 astenuti, che entro il 2026 le stazioni di ricarica elettrica per le auto, con una potenza minima di 400 kW, dovranno essere installate almeno ogni 60 chilometri lungo i principali corridoi delle reti TEN-T (i maggiori percorsi di mobilità intereuropei) e che la potenza della rete debba aumentare a 600 kW entro il 2028.
La riforma della mobilità elettrica nella UE
Per i camion e gli autobus, le stazioni di ricarica saranno previste ogni 120 chilometri. Queste stazioni dovrebbero essere installate su metà delle principali strade dell’UE entro il 2028 e con una potenza di uscita da 1.400 kW a 2.800 kW a seconda della strada. Gli Stati membri dell’UE devono garantire che, entro il 2031, le stazioni di rifornimento di idrogeno lungo la rete centrale TEN-T siano distribuite almeno ogni 200 chilometri.
Tutti gli utenti di veicoli elettrici dovrebbero essere in grado di pagare facilmente presso i punti di ricarica utilizzando carte di pagamento o dispositivi contactless e senza la necessità di avere un abbonamento. Il prezzo di questi “carburanti” dovrà essere indicato per kWh, kg o per minuto/sessione. La Commissione stabilirà un “database” dell’UE sui carburanti alternativi per fornire ai consumatori informazioni sulla disponibilità, sui tempi di attesa o sui prezzi nelle diverse stazioni.
Combustibili marini sostenibili
Il Parlamento ha anche approvato nuove regole per i combustibili marini sostenibili. Le navi dovranno gradualmente ridurre le emissioni di gas a effetto serra riducendo del 2% dal 2025 la quantità nel mix energetico che utilizzano e, a partire dal 2050, dell’80%, sempre rispetto al livello del 2020. Questo si applicherà alle navi di stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate, che, in teoria, sono responsabili del 90% delle emissioni di CO2.
Una volta che il Consiglio avrà formalmente adottato entrambe le leggi, le regole sull’infrastruttura per i combustibili alternativi si applicheranno a partire da sei mesi dalla loro entrata in vigore, mentre quelle sui combustibili marini sostenibili si applicheranno dal 1° gennaio 2025.
Il nuovo pacchetto legislativo UE
Il Parlamento ha definitivamente adottato le nuove norme sull’infrastruttura per i combustibili alternativi e sui combustibili marini sostenibili. Queste norme fanno parte del progetto Fit for 55, che prevede l’attuazione della strategia dell’UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e hanno lo scopo di decarbonizzare i trasporti.
Questo è solo uno dei tanti interventi che fanno parte di una strategia più ampia. Infatti, la Commissione europea ha presentato il 14 luglio un nuovo pacchetto legislativo con dodici proposte, la maggior parte delle quali riguardano il rafforzamento di direttive o regolamenti già esistenti, che mirano a rivoluzionare l’ambizione climatica dell’UE.
Mobilità elettrica in Italia: a che punto è la rete di ricarica
Mentre l’Europa sta cercando di accelerare la mobilità verde, in Italia la rete di ricarica per le auto elettriche continua a crescere. Secondo un nuovo rapporto di Motus-E, ci sono 45.210 punti di ricarica pubblici per i veicoli elettrici in Italia. Complessivamente, negli ultimi sei mesi sono stati installati 8.438 nuovi punti di ricarica pubblici, rispetto ai 4.680 dello stesso periodo del 2022 (+80%).
Guardando alla distribuzione dell’infrastruttura a livello regionale, la Lombardia è in testa (7.657 punti di ricarica), seguita da Piemonte (4.514), Veneto (4.420), Lazio (4.351) ed Emilia-Romagna (3.966).
Anche la situazione sulle autostrade sta migliorando. Secondo Motus-E, alla fine di giugno c’erano 657 punti di ricarica (+422 rispetto a un anno fa) distribuiti in 121 aree di servizio su un totale di 476. Infine, ci sono dati positivi anche per le ricariche domestiche, che sono aumentate di 8 volte in soli due anni, grazie anche agli incentivi legati alla riqualificazione energetica degli edifici. Infatti, 304.000 installazioni sono collegate ai bonus edilizi.