AUTOMOTIVE

Mobilità condivisa e guida autonoma, Volkswagen punta sulla Cina con Didi

In Cina nel 2030 il mercato dei servizi di mobilità varrà 470 miliardi di euro. Per questo il gruppo tedesco ha annunciato la nascita di una joint venture con il gigante del ride hailing concorrente di Uber: 100mila veicoli elettrici a guida autonoma VW saranno offerti ai 400 milioni di utenti della piattaforma

Pubblicato il 04 Mag 2018

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Volkswagen e Didi Chuxing, gigante cinese del ride hailing e concorrente di Uber, potrebbero presto annunciare la nascita di una joint venture per sviluppare, unendo le forze e le capacità tecnologiche, servizi di mobilità condivisa in Cina, mettendo su strada una flotta di auto a marchio VW costruite “su misura”. Secondo il Wall Street Journal, che ha anticipato la notizia, la casa automobilistica tedesca (che avrebbe il 40% della neonata società, con la possibilità di acquisire successivamente un ulteriore 10%) dovrebbe fornire circa 100mila veicoli elettrici a guida autonoma, gestendo poi la flotta. Didi, da parte sua, metterebbe sul piatto la propria clientela (400 milioni di utenti), alla quale offrirebbe l’accesso a questa flotta: non tramite l’attuale app della società cinese, ma con una piattaforma co-sviluppata ad hoc.

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“La joint venture con Didi – ha spiegato Weiming Soh, membro del cda del gruppo tedesco responsabile della strategia di Volkswagen in Cina, al quotidiano USA – non si ferma semplicemente al ride hailing. Vogliamo esplorare anche progetti di mobilità, guida autonoma e robo-taxi”. Una sfida che, sebbene possa sembrare difficile, vede in realtà il colosso dell’auto ai primi posti per investimenti in materia, con 15 miliardi di euro dedicati a ride hailing, guida autonoma, digitalizzazione, mobilità elettrica e altri servizi fino al 2022 nella sola Cina, dove il mercato dei servizi di mobilità varrà, nel 2030, la bellezza di 470 miliari di euro. E la mossa di stringere un’alleanza strategica con un gigante come Didi Chuxing dimostra che Volkswagen vuole entrare con forza anche nel mercato cinese dell’auto dove dovrà competere con GM, maggior casa automobilistica straniera attualmente presente nel Paese, diventando il secondo gruppo estero per vendite.

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