In Italia c’è un nuovo progetto, chiamato MO.S.E.C, che punta a aiutare chi guida auto elettriche a ricaricare la vettura in base alle proprie esigenze di vita, quindi in modo “personalizzato”.
La Regione Lazio ha emesso i risultati del bando di finanza agevolata “Riposizionamento Competitivo RSI”. Nell’ambito dei progetti approvati segnaliamo appunto MO.S.E.C. (MOdular Smart Ev Charger), un sistema modulare ed evoluto di colonnine di ricarica che consentirà di invertire il paradigma della ricarica di macchine elettriche: da charge driven a life driven.
Il progetto viene portato avanti da un raggruppamento composto da Braga Moro Sistemi di Energia s.r.l (in qualità di capofila), Zerodivision Systems s.r.l. e l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Braga Moro è una società Italiana che da oltre 50 anni fornisce, nel panorama internazionale, sistemi di alimentazione in AC e DC a servizio delle infrastrutture critiche di Telecomunicazione, di ICT e di Trasporto e Distribuzione dell’Energia.
Zerodivision opera dal 2008 nell’ambito della consulenza e dello sviluppo di soluzioni originali basate su tecnologie avanzate quali visione computerizzata, intelligenza artificiale, blockchain e IOT.
Per “La Sapienza” è impegnato nel progetto il Centro di Ricerca e Servizi per l’Innovazione Tecnologica e Sostenibile, con competenze specifiche in materia di energie rinnovabili e storage di energia.
ICT LAB PA (gruppo Digital 360) ha contribuito fattivamente all’ottenimento del finanziamento supportando l’intero partenariato nell’elaborazione della richiesta. Grazie all’utilizzo degli strumenti di finanza agevolata, un’innovativa idea progettuale, può finalmente trasformarsi in realtà.
Cresce l'”energy ansiety”, la paura di restare senza ricarica
Una delle problematiche maggiormente sentite da parte dell’utilizzatore e-oriented risulta quello di avere sempre a disposizione dei sistemi di ricarica in qualunque luogo, a qualunque ora e qualunque sia lo stato di carica residua. Questo problema sta avendo anche ricadute di carattere sociale: si parla ormai di un fenomeno denominato “Energy Anxiety” caratterizzato dalla “paura di rimanere senza carica”.
In estrema sintesi rischiamo di dover essere sempre più charge driven, ovvero di dover adattare le più semplici esigenze di vita (come fare una sosta, prendere un caffè, mangiare, ecc. ecc.) in funzione del livello di carica della nostra batteria dell’auto.
Il tutto genera perdite di tempo, ansietà e condizionamento delle nostre esigenze vitali rispetto all’operazione di ricaricare la nostra auto per paura di “rimanere a piedi”.
Questo aspetto potrebbe condizionare in modo significativo la crescita del mercato delle auto elettriche. Secondo i dati dello studio “Move to the future”, realizzato da EY in collaborazione con l’Italian Insurtech Association e rilanciati da EconomyUp, il nostro Paese si colloca al sesto posto per diffusione di auto elettriche, con 1,14 veicoli full electric ogni 1000 abitanti, ma è al nono in quanto a “readiness” dei consumatori a un’effettiva transizione verso la mobilità elettrica.
La crescita progressiva delle infrastrutture di ricarica (secondo i dati riportati da Motus-E9 ad oggi sono presenti in Italia 36.772 punti di ricarica, circa il 40% in più rispetto al 2021) va sicuramente nella direzione di una riduzione del suddetto fenomeno dell’Energy Anxiety, ma da solo non basta.
Occorre pertanto puntare a rendere indipendente lo stile di vita dalla ricarica. L’obiettivo del progetto MO.S.E.C. è di consentire all’e-driver di diventare life driven, ovvero di poter sfruttare “inconsciamente” ogni momento della sua sosta (per esigenze fisiologiche, per un caffè o per pranzare) per ricevere (o cedere) energia dalle postazioni di ricarica.
In che consiste la soluzione MO.S.E.C.
Il progetto MO.S.E.C. parte dall’assunto che la ricarica della propria auto non debba condizionare lo stile di vita degli utilizzatori di un’auto elettrica, che ne devono apprezzare esclusivamente i benefici legati al possesso ed utilizzo di un mezzo green ed innovativo.
Per far questo, attraverso l’utilizzo di innovative tecnologie di profilazione e predizione ed una rete di sistemi di ricarica intelligenti, viene messa a disposizione la risorsa “energia” con continuità, in base alle esigenze di vita di un e-driver.
Di norma le stazioni di servizio si trovano a 50km l’una dall’altra. Il sistema consente di colmare gli sbilanciamenti di carica dello storage di stazione in funzione della domanda-offerta di ricarica in 4 scenari possibili:
- Station2Station (tra stazioni diverse)
- Charger2Charger (all’interno della stessa stazione)
- Vehicle2Station (veicolo in sosta in una stazione)
- Vehicle2Home (al rientro a casa l’energia in eccesso può essere messa a disposizione per la community).
La tipologia di clientela delle stazioni di servizio può essere la più variegata e va modellizzata: sosta per carburante (<5min), sosta breve (<10min) per caffè e WC, sosta lunga (circa 30 min) o la combinazione di queste.
I parcheggi interni possono essere utilizzati come postazioni di ricarica veloce, anche per soste brevi. Il parcheggio, inoltre, deve essere inteso come postazione di ricarica del veicolo (Station2Vehicle) o della microgrid (Vehicle2Station).
Il sistema prevede, infine, di implementare «meccanismi premianti» per la clientela che favorisca le ricariche brevi.
Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma «sociale e collaborativa» di gestione e prenotazione della ricarica ottimizzando i cicli di carica e scarica delle colonnine rendendo la smartgrid più efficiente.
Ogni nodo della rete del sistema deve essere considerato come un elemento di una rete «smart e collaborativa» in cui la risorsa energia viene messa a disposizione quando non utilizzata.
Le transazioni energetiche vengono gestite attraverso una block-chain progettata ad hoc per «certificare» le quantità di energia scambiate tra i vari nodi della rete.
Il progetto intende inoltre gestire uno storage innovativo e altamente scalabile dotato di una chimica estremamente circolare ed immune alle problematiche dell’esplosione.
Ricarica personalizzata con il MO.SE.C: il mercato di riferimento
Secondo stime UE, a partire dal 2025 il mercato delle batterie raggiungerà un giro d’affari di 250 miliardi di euro l’anno e porterà alla creazione di circa 5 milioni di nuovi posti di lavoro.
Si tratta di un segmento fondamentale della transizione energetica che siamo chiamati a percorrere, ma come europei siamo già in ritardo su questo fronte: attualmente la tecnologia di riferimento per la produzione dei sistemi di accumulo si basa sul litio, un settore in cui la quota europea nel mercato mondiale resta estremamente limitata (3%).
Il dominio in questo campo è dei produttori asiatici, legato in primis al mondo della mobilità elettrica, che vede la Cina primeggiare con 1,2 milioni di auto elettriche vendute nel 2018, oltre la metà del totale mondiale.
Se non recupererà terreno in fretta, l’Europa rischia dunque di trovarsi spiazzata sia sul fronte delle energie rinnovabili sia su quello della nuova mobilità: un suicidio industriale (e dunque occupazionale) prima ancora che ambientale.
È proprio per escludere questo scenario che è nato Battery2030+, il piano d’azione strategico europeo sui sistemi di accumulo di ultima generazione per mobilità e reti elettriche, che punta sulla ricerca per far crescere la competitività dell’industria Ue e ridurre il gap con i produttori asiatici.
Per fare il punto della situazione il Politecnico di Torino e l’Enea, che partecipano a Battery2030+ per l’Italia, stanno coinvolgendo i principali protagonisti del settore, tra cui Commissione europea, Confindustria, Cnr, Enel, Stellantis, Rse e Terna.
La transizione energetica verso le fonti rinnovabili richiede un’accelerazione nello sviluppo di sistemi di accumulo per la loro determinante funzione di equilibrio della rete elettrica e per l’elettrificazione della mobilità, soprattutto considerando che le batterie rappresentano fino al 40% del valore delle nuove autovetture.
Per questo cresce l’esigenza di migliorare le prestazioni dei sistemi di accumulo in termini di densità di energia e di cicli di vita, utilizzando materiali innovativi e a basso impatto ambientale.
Nei laboratori Enea si stanno sperimentando sia batterie allo stato solido che quelle a litio-ione di tipo avanzato con silicio nanostrutturato e grafite.
Tra i sistemi di accumulo più promettenti, sicuramente vanno considerate le batterie agli ioni di zinco, che in futuro potranno sostituire gli ioni di litio, principalmente nell’uso stazionario, ma anche nella mobilità elettrica, con numerosi vantaggi in termini di sicurezza, riduzione dei costi di produzione e soprattutto di prestazioni, con tempi di ricarica più brevi e autonomia maggiore.
Il contributo della Regione Lazio al progetto MO.S.E.C
Il bando di finanza agevolata della Regione Lazio, “Riposizionamento Competitivo RSI” fa parte del Programma Regionale (PR) cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il periodo 2021-2027.
Il finanziamento era rivolto a imprese e organismi di ricerca per supportare la realizzazione di importanti progetti di innovazioni sulle seguenti tematiche: “Industrie Creative e Digitali”, “Patrimonio Culturale e Tecnologie della Cultura”, “Industrie creative digitali”, “Automotive”. Su quest’ultimo ambito si colloca specificatamente il progetto MO.S.E.C.
La durata complessiva del progetto è di 18 mesi e verrà pertanto concluso entro il primo semestre 2025. L’investimento globale previsto supera il milione di euro, con un contributo in conto capitale di quasi 550 mila euro.
L’investimento coprirà le spese del personale interno, le consulenze e i servizi, le spese generali calcolate in modo forfettario.
Il progetto prende spunto dall’interesse della società Braga Moro di entrare, da protagonista innovativo e pionieristico, nel mondo delle ricariche dei veicoli elettrici.
Già da alcuni anni, collaborando con prestigiosi Organismi di Ricerca, si è dedicata alla ricerca e sperimentazione di sistemi modulari per la gestione ed ottimizzazione dei flussi energetici in nano, micro e più in generale smart grid.
Il Livello di Maturità Tecnologica (TRL) di partenza del progetto, basandosi sul modello proposto dalla Commissione Europea è un TRL3 (“Prova di concetto sperimentale”).
L’investimento previsto è atto a raggiungere un livello TRL7 (“Dimostrazione di un prototipo di sistema in ambiente operativo”).
L’intenzione è quella di immettere sul mercato una soluzione che offra risposte concrete alle esigenze di innovazione fortemente sentite nel settore della “energia green” ed in particolare, dei sistemi di ricarica intelligenti per veicoli elettrici.
ICT LAB PA supporterà il partenariato nella realizzazione del progetto con attività di Program Management e Quality Assurance in modo da sfruttare al meglio questa significativa opportunità offerta dagli strumenti di finanza agevolata.
Le prospettive
Punto di forza del progetto MO.S.E.C. è rappresentato dal fatto che ogni nodo viene considerato come un elemento di una rete «smart e collaborativa» in cui la risorsa energia viene messa a disposizione di tutti quando non è utilizzata. Le transazioni energetiche vengono gestite attraverso una block-chain progettata ad hoc per «certificare» le quantità di energia scambiate tra i vari nodi della rete.
L’incremento di auto elettriche determinerà un aumento dei transiti presso le stazioni di servizio e, più in generale, dalle stazioni di ricarica. Si potrebbe ipotizzare, vista anche la minore autonomia rispetto alle auto a combustibile fossile (f-car), di potenziare la rete MO.S.E.C. utilizzando anche le piazzole di sosta (per ricariche di emergenza) e le aree di parcheggio autostradale.
Una singola nanogrid è in grado di alimentare uno o più colonnine di ricarica veloce intelligenti.
MO.S.E.C. è stato progettato per gestire uno storage innovativo e altamente scalabile dotato di una chimica estremamente circolare ed immune alle problematiche dell’esplosione.
La capacità di cogliere per tempo le potenzialità di questo mercato con una proposta estremamente innovativa consente di fornire al mercato una risposta credibile e concreta.
Alla domanda: “Quali sono le maggiori aspettative su questo progetto?” l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Braga Moro AndreaPassanisi ha così risposto: “Il progetto MO.S.E.C. ha come principale ambizione, quello di contribuire, in qualità di acceleratore tecnologico, alla diffusione della mobilità elettrica proponendo, in maniera concreta, soluzioni altamente innovative a supporto della crescita delle infrastrutture di ricarica. Oggi purtroppo l’Italia, nel panorama internazionale, non spicca tra i primi posti per capillarità e disponibilità di tali infrastrutture: cambiando il paradigma della ricarica, MO.S.E.C. mette al centro la persona, con le sue esigenze e le sue abitudini più frequenti, e non la colonnina. L’infrastruttura di ricarica, che sia essa fissa, mobile, condivisa, diventa pertanto una componente talmente tanto integrata e capillare da non rendersi conto di utilizzarla. E’ quello che successo alle telecomunicazioni dove dalla cabina telefonica, al telefono a filo di casa (unici punti in cui era possibile fare una telefonata) si è passati ad essere connessi anche in aereo, senza soluzione di continuità”.