Sergio Marchionne, Ceo di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), si è detto disponibile a partnership con Apple o Google e in questi giorni è stato avvistato in Silicon Valley forse proprio per discutere di questa possibilità con i big del luogo. Una visita che peraltro, come anticipato da EconomyUp, era già in calendario da marzo e di cui, adesso, cominciano a delinearsi le ragioni.
Il dibattito, rilanciato dalle principali testate economiche internazionali, si è aperto circa una settimana fa quando Marchionne ha rivolto una sorta di appello all’industria dell’automotive internazionale, chiedendo ai suoi player di valutare l’eventualità di merger e partnership per affrontare i costi di produzione in rapida ascesa. Un consolidamento, insomma, per evitare che l’industria automobilistica tradizionale finisca isolata e schiacciata dai business emergenti. Nello stesso tempo sono circolate voci sull’intenzione di Marchionne di vendere Fca. Voci che per il momento non hanno trovato alcuna conferma.
“Sono sempre stato affascinato dal fatto che ci siano disrupters in campo tecnologico che arrivano sul mercato e sono in grado di cambiare il paradigma” ha detto pubblicamente l’AD di Fca. “Se emergono e ottengono un vero successo – ha aggiunto – con tutti i loro soldi in contanti e il loro know-how possono colpire gravemente questa industria”. Industria che, a suo dire, sta spendendo troppo per lo sviluppo del prodotto. Da qui la necessità, nella sua visione, di collaborazioni e fusioni.
Il top manager italo-canadese ha però subito incassato il no a questa proposta di grandi aziende automobilistiche quali Ford, GM, Toyota e altri. Dopodiché, riferisce Bloomberg, avrebbe in un certo senso cambiato mira, dicendosi “aperto a partnership con un importante player dell’industria hi-tech”. A questo punto sulla stampa statunitense, da Usa Today alle riviste di settore, sono spuntati fuori i nomi di Apple e Google. Non sono produttori di automobili, sottolineano gli analisti, ma stanno entrambe generando ingenti profitti e stanno guardando da tempo all’industria automotive. Apple sta lavorando allo sviluppo di un’auto elettrica che potrebbe essere lanciata nel 2020, BigG sta sviluppando e testando la sua Google Car, macchina a guida automatica.
Tuttavia, rilevano gli osservatori, sono entrambe piuttosto nuove in questo business e i loro azionisti potrebbero non essere d’accordo con future partnership. Per ora non è arrivato nessun commento dai due colossi. In questo contesto può essere letta la notizia, diffusa da CorCom, della presenza ieri nella sede di Google a Mountain View di Sergio Marchionne e John Elkann, presidente di Fiat Chrysler. Un incontro mirato a una futura alleanza per lo sviluppo della Google Car? Certamente un incontro programmato da tempo.
Come anticipato il 30 marzo da EconomyUp, John Elkann aveva detto a fine marzo che lui e Marchionne si sarebbero recati a maggio in Silicon Valley. La motivazione ufficiale era però “lo studio del caso Uber”. “Abbiamo molto da imparare dalla Silicon Valley” aveva detto l’esponente della famiglia Agnelli in risposta a chi, durante un convegno all’hangar Bicocca, contestava alcune rigidità del gruppo ex torinese, per esempio nel controllo dei costi, esaltando invece la flessibilità di aziende come Uber, società californiana fornitrice di un servizio di noleggio auto con prenotazione da smartphone. Elkann aveva quindi argomentato che, in fasi di forte crescita come quelle attraversate da Uber e altre startup, l’attenzione ai costi è inevitabilmente più flessibile. Infine la notizia: “Sergio Marchionne e io andremo a maggio nella Silicon Valley e visiteremo diverse aziende, tra cui proprio Uber”. Quindi Google probabilmente non sarà l’ultima della lista.