Le mappe di localizzazione stanno diventando fulcro di innovazione nell’automotive. Mentre Toyota acquista Carmera, startup statunitense di mappatura, anche Bosch e Volkswagen si stanno attivando su questo fronte. In particolare la multinazionale di tecnologia e la casa automobilistica stanno raccogliendo informazioni in tempo reale dai veicoli dell’azienda di Wolfsburg per realizzare mappe ad alta risoluzione, che potranno in futuro servire anche le auto a guida autonoma.
Volkswagen e le mappe di navigazione
Come spiega questo articolo di CorCom, Volkswagen sta aprendo la strada con la Golf 8 in Europa, con altri veicoli a seguire. Nel dettaglio, la flotta utilizza una serie di sensori radar e video, nonché i dati sul movimento del veicolo, per arricchire le mappe di navigazione con livelli aggiuntivi per la localizzazione e il controllo del veicolo. Questi sono compatibili con le mappe “comuni”, per generare informazioni sull’ambiente circostante come segnali stradali, guardrail, cordoli e segnaletica orizzontale. I veicoli inviano i dati in modo completamente anonimo tramite il cloud di Volkswagen al cloud Bosch.
Le mappe di Volkswagen: come funziona la tecnologia “Swarm Intelligence”
Bosch e Volkswagen impiegano una tecnologia chiamata Swarm Intelligence, letteralmente intelligenza dello sciame, per fare in modo che le auto contribuiscano a migliorare le mappe per la guida autonoma. Mentre circolano, le VW Golf 8 sono in grado di fornire informazioni al servizio di mappatura stradale di Bosch. L’applicazione di localizzazione basata su cloud utilizza i dati del traffico del mondo reale rilevati da sensori per creare e aggiornare mappe multilivello in alta risoluzione.
I Digital twin nel cloud Bosch
In questo modo viene creata la cosiddetta “road signature” nel cloud Bosch, producendo una sorta di digital twin dell’ambiente reale. I gemelli digitali, lo ricordiamo, sono modelli dettagliatissimi di qualcosa di concreto costruiti a partire da una mole smisurata di informazioni aggiornate in tempo reale generate da quello stesso oggetto. Bosch prevede di utilizzare i dati per espandere continuamente la “road signature” e mantenerla aggiornata. Utilizzando la tecnologia Bosch, i veicoli possono determinare la propria posizione con un alto grado di precisione in tempo reale, confrontando le informazioni attualmente fornite dai suoi sensori surround con quelle del suo gemello digitale. Questo confronto consente alle auto di determinare con precisione la loro posizione nella corsia fino a pochi decimetri rispetto alla mappa. L’uso del radar consente una localizzazione affidabile anche in condizioni meteorologiche avverse come nebbia, pioggia e neve, condizioni che rendono difficile, se non impossibile, per una telecamera percepire l’ambiente circostante.
Perché le mappe sono importanti per la guida autonoma
Come detto, altri player del mondo dell’automotive si stanno muovendo per sviluppare e perfezionare la mappatura di localizzazione. Una funzione fondamentale per una guida che sta diventando sempre più autonoma. Per essere totalmente driverless, le automobili avranno bisogno di mappe digitali molto dettagliate. È per questo motivo che di recente, dopo l’acquisizione della divisione driverless di Lyft, l’unità per la guida autonoma di Toyota, Woven Planet, ha acquisito Carmera, startup americana di mappatura. Con questa operazione la casa giapponese ha inglobato tecnologie di machine learning e geospaziali per potenziare le proprie capacità di mappatura con immagini satellitari e aeree. Ma già nel 2019 la società aveva dichiarato il suo interesse nella creazione di mappe ad alta definizione per veicoli autonomi dallo spazio.