La storia dell’auto elettrica riserva sorprese. Perché alle origini della mobilità su quattro ruote ci sono proprio le automobili elettriche. Tra i primi modelli nell’Ottocento c’era questo tipo di vettura che imperversò tra la fine di quel secolo e l’inizio del Novecento. Non solo: Henry Ford, l’imprenditore statunitense fondatore della storica Ford Motor Company, e Thomas Edison, l’inventore della lampadina, nel 1914 dichiararono ufficialmente di essere pronti a lanciare un modello di auto elettrica che si sarebbe imposto sul mercato. Purtroppo non funzionò, si ipotizza per problemi che esistono ancora a oltre un secolo di distanza: la durata delle batterie e il costo elevato del modello sul mercato. Un segno che l’innovazione, nel settore dell’automotive così come in altri settori, può subire a volte interruzioni o inceppamenti, ma nessun tentativo serio di innovare è mai senza significato.
Nel video sottostante intitolato “Did you know- The first cars were electric?” si ripercorrono alcuni momenti salienti della storia dell’auto elettrica, ben nota agli addetti ai lavori ma che può risultare inedita a molti.
Ad oggi il mercato dell’auto elettrica è in costante ascesa. La scelta di Tesla di produrre esclusivamente modelli che utilizzano l’elettricità attraverso l’apposita ricarica e non la benzina o altri combustibili sta coinvolgendo molte delle principali case automobilistiche internazionali.
Auto elettrica: che cos’è e come sceglierla, tempi e costi ricarica
Ma quello che nel 2019 può sembrare pura innovazione risale in realtà alla metà del 1800. L’auto elettrica a batteria fu tra i primi tipi di automobile ad essere inventata, sperimentata e commercializzata. E nacque nella nostra Europa. Tra i primi ad idearla ci fu l’imprenditore scozzese Robert Anderson tra il 1832 ed il 1839. Nel 1835 Il professore Sibrandus Stratingh di Groningen (Paesi Bassi), progettò una piccola electric car, costruita dal suo assistente Christopher Becker. Un altro noto esempio di automobile elettrica è la Flocken Elektrowagen prodotta in Germania nel 1888.
Tra le prime electric car ci fu una Porsche. Il fondatore dell’azienda, Ferdinand Porsche, sviluppò la sua P1 nel 1898: il primo modello della casa automobilistica e, per l’appunto, un modello elettrico.
Sul finire del XIX secolo, dunque, le auto elettriche e i veicoli ibridi erano le realtà più diffuse. Consentivano di spostarsi in ambito cittadino, ma del resto la carrozzeria delle auto del tempo non consentiva di affrontare le strade fuori dalla città, solitamente in cattive condizioni.
Alle auto elettriche credeva fortemente Thomas Edison, che lavorò per sviluppare batterie con migliori performance. Henry Ford, suo intimo amico, nel 1914 si alleò con lui per esplorare le opzioni per un’auto elettrica low cost. Non funzionò: ci rimisero circa 1,4 milioni di dollari di investimenti (la cifra dell’epoca) e fu l’inizio della fine per l’auto elettrica. Del resto, un modello T sviluppato da Ford costava nel 1912 circa 650 dollari, l’alternativa elettrica circa tre volte tanto: 1750 dollari.
I veicoli con motore a combustione si imposero e dilagarono sul mercato.
Ma negli ultimi anni – dopo la crisi petrolifera degli anni Settanta, con l’avvento di una nuova coscienza ambientalista e soprattutto con l’introduzione di nuove tecnologie – l’auto elettrica è tornata alla ribalta. Questioni tuttora da affrontare: durata della batterie e costi dell’autovettura sul mercato. Ma l’innovazione tecnologica può aiutare a superarli.