POINT OF VIEW: ABA

Mobilità autonoma: il futuro è in Austria

L’ecosistema austriaco per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nel settore automotive è particolarmente fiorente. A favorirlo la presenza di centri di ricerca d’eccellenza, ma anche la posizione strategica che attrae investimenti esteri

Pubblicato il 26 Set 2022

Austria automotive concept

Esiste una tecnologia composta da sensori di rilevamento degli oggetti per la guida autonoma in grado di competere con i sistemi Tesla. È “made in Austria” ed è stata realizzata da EYYES, startup con sede a Krems specializzata in intelligenza artificiale, deep learning e soluzioni per il riconoscimento degli oggetti. Differenze rispetto a Tesla? La tecnologia “made in Austria”, a parità di potenza computazionale con quella della società di Elon Musk, consuma il 90% in meno di energia.

Ma EYYES non è l’unica realtà in campo AI che sta lavorando a sistemi e apparati per autonomous driving da far invidia persino a Tesla. TTTech Group, il consorzio di ricerca Virtual Vehicle e ALP.Lab, per citare alcuni esempi, sono società o centri di ricerca di altissimo livello nello sviluppo di veicoli virtuali e soluzioni di sicurezza in ambito autonomous driving. Cos’hanno in comune? Tutte fanno ricerca e sviluppo in Austria, dove il settore digitale e quello automobilistico sono sempre più complementari.

TTTech Group, nata nel 1998 come spin-off dell’Università tecnica di Vienna, in 24 anni si è affermata come azienda leader su scala globale nello sviluppo di soluzioni di sicurezza basate sul suo software proprietario “MotionWise” per i veicoli a guida autonoma, facilmente integrabile con altre tecnologie per la mobilità self drive. Tra i partner che si affidano da anni al know-how della società viennese figurano costruttori tedeschi come Audi, VW e BMW, oltre a player asiatici quali Hyundai e SAIC (il più importante costruttore di automobili cinese). Inoltre, dando vita a “The Autonomous”, la divisione TTTech Auto ha creato una comunità globale di oltre 1.500 esperti provenienti da diversi settori dell’industria automotive e uniti da un obiettivo comune: progettare la migliore architettura di sistema possibile per l’autonomous driving.

Virtual Vehicle, fondato nel 2002 a Graz, attualmente è il più grande centro di ricerca europeo nello sviluppo di veicoli virtuali in ambito automobilistico e ferroviario. Come spiega l’amministratore delegato Jost Bernasch, “l’industria digitale e quella automobilistica stanno crescendo sempre di più, insieme: test di prototipi innovativi e concetti di mobilità pionieristici”.

Contando su oltre 300 esperti provenienti da 22 Paesi, Virtual Vehicle lavora da tempo con prestigiosi atenei universitari e dipartimenti di ricerca e sviluppo di grandi aziende su scala globale, come testimoniano gli oltre 100 partner industriali nazionali e non (fra cui anche produttori di software come Audi, AVL, Siemens e VW), e la collaborazione con 50 istituzioni scientifiche. L’ambizioso obiettivo è connettere mondo reale e virtuale disegnando le tecnologie dei veicoli del futuro grazie all’unione di teoria e pratica.

ALP.Lab, invece, mette a disposizione un’area senza eguali in Europa dedicata ai test per la guida autonoma, necessari per progettare la mobilità del futuro. Un ambiente nel quale è altresì possibile simulare digitalmente condizioni realistiche di guida cittadina, rurale e autostradale con risparmi di tempo e denaro, in modo da offrire successivamente standard di sicurezza elevati per i test su strada.

Il sito si trova nella regione della Styria che è anche il “cuore” del settore automotive austriaco, e mette a disposizione delle realtà impegnate nello sviluppo di sistemi per guida autonoma e semiautonoma diverse aree dedicate ai test, sia privati che pubblici. Il tutto in un ambiente alpino con condizioni stradali invernali, gallerie per i test e stazioni simulate per il pagamento dei pedaggi.

Le realtà citate sono solo alcuni esempi delle realtà che fanno parte dell’ecosistema austriaco per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie dedicate alla guida autonoma e semi autonoma dei veicoli (privati, commerciali e adibiti al trasporto pubblico). Un ecosistema che contribuisce a rendere la Repubblica alpina un’eccellenza globale nel disegnare la “mobilità del futuro”.

Tradizione e ruolo dell’innovativo settore automotive austriaco

Una posizione raggiunta grazie a una lunga tradizione in ambito automotive del Paese che, pur non avendo una sua casa costruttrice, da tempo si è affermato come fornitore di componenti e competenze: a livello mondiale, nessuna automobile potrebbe essere immessa sul mercato senza includere un componente “made in Austria”, con quota di esportazione delle auto prodotte pari al 90%.

Ad esempio, secondo BMW, dei quasi 2,3 milioni di veicoli consegnati su scala globale nel 2020 oltre la metà è spinto da un motore realizzato nello stabilimento Magna Steyr di Graz (Alta Austria): il sito produttivo più grande di Magna International al mondo, nonché l’unico dove vengono prodotti veicoli “completi”.

La Repubblica alpina, infatti, si contraddistingue per una forte vocazione industriale, con quasi un terzo del Pil generato dal comparto produttivo (29%, percentuale tra le più alte al mondo e superiore alla media europea del 25%).

Il settore automobilistico (che include anche i fornitori di componenti) è tra i tre rami industriali principali in Austria e, anche grazie all’ingente quota del Pil investita in ricerca e sviluppo (3,23%, seconda percentuale europea alle spalle della Svizzera) insieme all’inventiva di startup e aziende, ha trasformato il Paese in un punto di riferimento per la mobilità del futuro. Non è quindi un caso che nel 2021 sia stato investito un miliardo di euro in R&S nel settore.

Centri di ricerca

I centri di ricerca austriaci per la guida autonoma sono vere e proprie eccellenze mondiali nel settore. Tra questi, oltre a Virtual Vehicle, figurano anche l’Audi.JKU deep learning center di Linz e l’Austrian Institute of Technlogy (AIT).

Nel primo, la ricerca di base sul deep learning e la tecnologia “Long Short Term Memory”, condotta dal pioniere dell’IA Sepp Hochreiter, hanno aperto la strada al machine learning, e ora Hochreiter sta collaborando con Audi nella ricerca sull’intelligenza artificiale applicata alle automobili.

Il secondo, invece, è il più grande polo nazionale per la ricerca e la tecnologia, e collabora con noti produttori di sistemi per guida assistita e autonoma. Con 1.400 dipendenti, AIT è il “centro di controllo” austriaco per la ricerca e fa da “ponte” tra scienza e industria. Una caratteristica unica del Paese, con la ricerca di base che trova sbocchi concreti.

“Uno dei fattori che rendono il sistema-Paese austriaco così all’avanguardia per ricerca e innovazione è la collaborazione delle aziende sia con le scuole tecniche superiori, sia con le università – ci ha spiegato Marion Biber, Direttore per l’Italia di Austrian Business Agency (ABA). “Nel primo caso il nostro sistema scolastico duale permette veramente agli studenti che stanno per conseguire un diploma tecnico di mutuare un’esperienza operativa in azienda, che è a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro e non semplicemente uno stage. Con le università austriache, poi, le aziende collaborano da sempre, affidando alle prime interi progetti di sviluppo e creando team misti. Non si tratta, dunque, di semplice finanziamento alla ricerca accademica. In tal modo in Austria si è venuto a creare un ecosistema unico, che consente risultati così brillanti nei settori più innovativi della ricerca.”

I siti di test per sistemi di volo autonomo

L’ecosistema austriaco per R&S è all’avanguardia a livello internazionale non solo nell’autonomous driving ma anche nell’autonomous flying: il Lakeside Science & Technology Park di Klagenfurt è uno dei più grandi spazi per ricerca e test di droni a guida autonoma. Non sorprende quindi che i principali attori internazionali del settore, come Amazon e il produttore cinese di droni Ehang, stiano già sviluppando i loro droni autonomi in Austria.

AIRlabs Austria, invece, è un’infrastruttura di test per sistemi applicati ad aerei senza piloti, e riunisce le competenze di 25 organizzazioni che rappresentano le imprese e la ricerca “made in Austria”. In quest’area, che unisce ingegneria e simulazione mettendo a disposizione una moltitudine di infrastrutture dedicate, vengono testati sistemi di volo autonomo basati su diverse tecnologie e con livelli di maturità differenti.

I vantaggi per startup e imprese che “progettano” la guida autonoma in Austria

L’Austria è sede perfetta per startup e aziende impegnate nello sviluppo della guida autonoma per diverse tipologie di veicoli e velivoli, in virtù di una serie di fattori che vanno oltre alle caratteristiche paesaggistiche, al vivace ecosistema dedicato e alla posizione strategica che attrae investimenti esteri.

Infatti, tra i motivi che portano aziende e startup ad aprire sedi o condurre R&S in Austria (direttamente o anche su commissione) non solo in ambito automotive, vi sono condizioni fiscali particolarmente vantaggiose.

Startup, PMI e grandi imprese che decidono di investire in ricerca e sviluppo nel Paese, oltre a godere di incentivi diretti e indiretti, beneficiano di un premio fiscale del 14%, senza limiti di spesa e applicabile ai costi del personale e a quelli finanziari, agli investimenti in R&S sostenuti e alle spese generali. Gli investimenti sono presi interamente in considerazione nello stesso anno di acquisizione, e il premio è corrisposto direttamente o come credito d’imposta.

Inoltre, le realtà (tradizionali e innovative) che intendono insediarsi in Austria possono contare sulla capacità del “sistema-paese” di attrarre investimenti, e sul ruolo cruciale svolto dall’Austrian Business Agency (ABA) nell’accompagnare startup e aziende estere ad insediarsi nella Repubblica Alpina.

ABA, infatti, è l’ente governativo facente capo al Ministero Federale austriaco della Digitalizzazione e dell’Economia, fondato nel 1982 con l’obiettivo di promuovere internazionalmente gli investimenti esteri e il lavoro qualificato in Austria.

Il dipartimento di ABA “INVEST in AUSTRIA” è il primo punto di contatto per realtà estere che intendono internazionalizzarsi o insediarsi nel Paese, offrendo supporto e soluzioni “tailor made” per imprenditori stranieri intenzionati a espandere il proprio business e a fare ricerca e sviluppo in Austria.

“Grazie al suo team di esperti e di collaboratori altamente qualificati, ABA mette a disposizione delle aziende il proprio know-how in modo assolutamente gratuito e si occupa di tutti gli aspetti relativi al “fare impresa” in Austria: dalle valutazioni preliminari all’accesso a finanziamenti e agevolazioni, fino all’espletamento degli aspetti burocratici per consentire agli imprenditori di focalizzarsi sullo sviluppo delle loro attività. La riprova di questo successo è la stima e la valutazione positiva che gli imprenditori di tutto il mondo hanno espresso nei confronti di ABA e dell’Austria in generale, come Paese per fare impresa, fare ricerca e sviluppare innovazione in condizioni veramente uniche in Europa – conclude Marion Biber.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4