BATTERIE ELETTRICHE

Italvolt: come sarà la più grande gigafactory italiana indipendente

Italvolt punta all’area ex Blutec di Termini Imerese (Palermo), già sede degli stabilimenti Fiat, per la sua gigafactory. Il progetto prevede un investimento di circa 2 miliardi di euro per arrivare a produrre 37 GWh di celle a batteria a partire dal 2025. Ne parliamo con Lars Carlstrom, fondatore e Amministratore delegato

Pubblicato il 25 Ago 2023

Fonte: Italvolt

Gigafactory, in Italia qualcosa si sta muovendo. Dopo la falsa partenza di un paio di anni fa, l’azienda Italvolt stavolta sembra fare sul serio, dando inizio al progetto di un sito per la produzione di celle a batteria a Termini Imerese, in provincia di Palermo.

Nel febbraio 2021, la società fondata e guidata da Lars Carlstrom, industriale pioniere nel settore automotive – già fondatore e azionista della fallita Britishvolt – aveva annunciatodi avere scelto l’area ex Olivetti di Scarmagno (Ivrea) per la realizzazione della prima gigafactory sul territorio italiano, una grande stabilimento indipendente dedicato alla produzione di batterie elettriche. La fabbrica avrebbe dovuto estendersi su circa 300mila metri quadrati e avere una capacità produttiva iniziale di 45 GWh. I piani di Carlstrom, in seguito, sono cambiati: “È difficilissimo che il progetto possa essere realizzato lì: le analisi condotte hanno evidenziato la necessità di sostenere costi molto elevati per implementare dei requisiti ambientali che rendano lo stabilimento conforme alle necessità di una gigafactory”, aveva dichiarato Carlstrom al quotidiano Verità&Affari a febbraio 2023. “Questo aspetto, insieme ai problemi alla rete elettrica, sono troppo importanti per essere risolti in breve tempo”.

La scelta si è quindi spostata su Termini Imerese, nell’area della Blutec già sede degli stabilimenti Fiat; lo scorso 15 marzo, Carlstrom ha presentato la sua proposta a una platea composta da sindaco, consiglieri comunali, deputati regionali e politici del comprensorio e sindacati. Ora attende di aggiudicarsi l’area; attualmente, in Italvolt lavorano a questo obiettivo una cinquantina di persone e una società di consulenza tedesca.

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Stabilimento Blutec a Termini Imerese

Italvolt, le domande per l’assegnazione dell’area entro il 15 settembre

Entro il 15 di settembre, le aziende interessate ad aggiudicarsi l’area della ex Blutec di Termini Imerese dovranno presentare la domanda al bando predisposto dal ministero del Made in Italy. L’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, durante un incontro con i sindacati ha dichiarato: “Non facciamo il tifo per una soluzione o un’altra, siamo al lavoro per portare a Termini un progetto serio di reindustrializzazione dell’area e che porti lavoro per il territorio”.

Dal canto suo, l’amministratore delegato di Italvolt ha spiegato ai giornalisti di essere “nella prima fase di raccolta fondi; abbiamo raccolto oltre cinque milioni, dobbiamo fare un upgrade del nostro piano industriale. Ci aspettiamo di raccogliere fino a 200 milioni in questa prima fase mentre per settembre contiamo di avere a disposizione 300 milioni”. L’investimento complessivo, però, dovrebbe essere ben maggiore: si parla di 1,8 o 2 miliardi di euro.

“Credo che anche se non dovessimo aggiudicarci il bando del Ministero, a settembre, faremo comunque domanda per ottenere un’area di 30 o 40 ettari dove potere realizzare l’impianto”, ha dichiarato Carlstrom durante la sua visita in Sicilia.

Il programma di Italvolt prevede l’inizio delle attività della gigafactory di Termini Imerese nel 2025 e l’impiego di 3mila persone.

Tra gli obiettivi principali che spingono il fondatore e amministratore delegato di Italvolt a guardare all’Italia per la realizzazione della gigafactory c’è la volontà di contribuire al processo a favore dell’industrializzazione green, per diventare uno dei principali produttori di batterie ecologiche in Europa, promuovere il ruolo dell’Italia in questo settore industriale e contribuire alla diffusione dell’economia circolare. Italvolt vuole impegnarsi, infatti, a promuovere l’economia italiana quale polo industriale anche attraverso lo sviluppo di una linea di produzione pilota e di un centro di R&S avanzato per sostenere occupazione e formazione.

Italvolt, in Sicilia una gigafactory che parte dalle competenze dei lavoratori

A tale riguardo, nell’ultima settimana di luglio Italvolt ha annunciato l’ampliamento della sua collaborazione con il Politecnico di Milano per l’upskilling dei lavoratori di Termini Imerese. Nella nuova fase della loro partnership, i due soggetti svilupperanno un piano d’azione per mappare e identificare le competenze necessarie per la forza lavoro della gigafactory di Italvolt.

Obiettivo del piano d’azione sarà garantire che i lavoratori coinvolti nel progetto apprendano le skill necessarie per il loro ruolo nella nascente fabbrica. Politecnico di Milano e Italvolt si impegneranno ad aggiornare e riqualificare i lavoratori del settore automobilistico della regione, fornendo loro le competenze necessarie per competere in un’industria delle batterie moderna e competitiva a livello globale.

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Marcello Colledani, Coordinatore scientifico del CIRC-eV, il Laboratorio interdisciplinare “Fabbrica Circolare per i Veicoli Elettrificati del Futuro” del Politecnico di Milano

Il progetto sarà guidato dal professor Marcello Colledani, Coordinatore scientifico del CIRC-eV, il Laboratorio interdisciplinare “Fabbrica Circolare per i Veicoli Elettrificati del Futuro” del Politecnico di Milano, che riunisce le competenze dei Dipartimenti di Meccanica, Energia, Chimica, Ambiente, Elettronica e Management.

Sullo sviluppo della partnership con il Politecnico di Milano e sulle prospettive degli investimenti in Italia, EconomyUp ha intervistato Lars Carlstrom, fondatore e Amministratore delegato di Italvolt

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Lars Carlstrom, fondatore e Amministratore delegato di Italvolt

Lars Carlstrom, fondatore e Amministratore delegato di Italvolt: il piano per l’upskilling

Dott. Carlstrom, qual è l’obiettivo del piano di riqualificazione di Termini Imerese con il Politecnico di Milano? Oltre alla riqualificazione degli ex operai Fiat, ci saranno nuove assunzioni?

L’obiettivo del piano d’azione che abbiamo recentemente annunciato e che attueremo con il Politecnico di Milano è mappare le competenze necessarie per la forza lavoro della gigafactory di Italvolt, consapevoli del fatto che la transizione verso la mobilità elettrica offrirà significative opportunità di investimento sia per le persone che per le aree geografiche di tutto il Paese.

In particolare, il piano d’azione si pone l’obiettivo di permettere a tutti i lavoratori coinvolti nel progetto Italvolt a Termini Imerese di acquisire le competenze necessarie per il proprio lavoro nella gigafactory. Lavoreremo per fornire una formazione tecnologica completa e specifica sulla produzione di batterie e un apprendimento personalizzato sia in fabbrica che in laboratori dedicati. Ci aspettiamo che i dipendenti abbiano anche l’opportunità di formarsi presso le università, utilizzando piattaforme di e-learning, programmi di mentoring e workshop per sviluppare le competenze non produttive. Vorremmo che fossero disponibili programmi di sviluppo della carriera e di formazione personalizzata per creare una forza lavoro in grado di competere con successo in un’industria delle batterie moderna e competitiva a livello globale. Puntiamo molto sull’aggiornamento e la riqualificazione degli ex lavoratori Fiat, ma siamo anche pronti ad assumere nuovo personale. Questo progetto creerà un’enorme opportunità di lavoro.

Gigafactory Italvolt, una delle più grandi fabbriche di questo tipo al mondo

Quali saranno le dimensioni della gigafactory Italvolt di Termini Imerese, quali i volumi di produzione? Lei ha recentemente dichiarato a un giornale locale che “Termini Imerese è probabilmente oggi il posto migliore in Europa per impiantare una gigafactory”, può spiegare perché?

Il progetto Italvolt prevede la costruzione di un impianto all’avanguardia che si estenderà su un’area di oltre 30 ettari e avrà una capacità di produzione di celle su larga scala di 37 GWh all’anno, utilizzando energia verde e un approccio produttivo a ciclo chiuso, caratteristiche che ne faranno di fatto una delle più grandi fabbriche di questo tipo al mondo.

Puntiamo sul sito di Termini Imerese perché lo riteniamo altamente strategico per diverse ragioni, tra cui la logistica, l’alimentazione e la posizione (ZES) – zona economica speciale.

Quale quota di mercato prevede di raggiungere Italvolt in Italia? Quanto sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di batterie del mercato nazionale?

Secondo le nostre analisi, la domanda di batterie in Europa dovrebbe aumentare fortemente fino a circa 1,3 TWh entro il 2032. Italvolt punta a rifornire il mercato europeo di tre segmenti principali: il segmento emergente ESS (residenziale e su rete) e i mercati di nicchia ad alto margine (marina e off-highway), oltre al volume di vendite di BEV/CV premium (automotive). Inoltre, in futuro puntiamo a sviluppare tecnologie chimiche avanzate e design di celle per conquistare ulteriori quote di mercato nel settore EV.

Per la transizione all’auto elettrica serve il sostegno dei governi

Come si inserisce la presenza di Italvolt in Italia nel quadro delle gigafactory europee?

Italvolt sta costruendo la prima gigafactory italiana, nonché una delle più grandi in Europa. Sarà anche una delle più all’avanguardia grazie all’utilizzo di materie prime sostenibili, energia rinnovabile e sistemi di riciclo innovativi. Vogliamo creare un polo dedicato alle attività di ricerca e sviluppo, in collaborazione con partner universitari e industriali, per costruire competenze di alto livello nell’innovazione tecnologica, oltre che nello scambio di conoscenze e nella formazione del personale.

Dott. Carlstrom, qual è la sua visione dell’auto elettrica nei prossimi anni in Europa?

Credo che la transizione verso l’adozione dei veicoli elettrici continuerà a crescere fortemente, poiché i consumatori europei stanno diventando ogni giorno più consapevoli e coscienti delle questioni ambientali, e le istituzioni dovranno impegnarsi a ridurre le emissioni. Il sostegno dei governi sarà essenziale, soprattutto per quanto riguarda gli incentivi fiscali, le sovvenzioni, le autorizzazioni più rapide e altre misure di supporto per promuovere l’uso dei veicoli elettrici.

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Pierluigi Sandonnini
Pierluigi Sandonnini

Ho una formazione ibrida, tecnologica e umanistica. Nuove tecnologie I&CT e trasformazione digitale sono i miei principali campi di interesse. Ho iniziato a lavorare nella carta stampata, mi sono fatto le ossa al Corriere delle Telecomunicazioni negli anni a cavallo del Duemila. Collaboro con Digital360 dal 2020

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