VisLab farà la storia del nostro Paese: lo spinoff dell’Università di Parma è, nel 2019, la prima società autorizzata dal Ministero dei Trasporti a testare l’auto a guida autonoma su strada in Italia. Unica società ad aver ottenuto l’autorizzazione anche perché, come riferisce il ministero stesso, è la sola ad aver presentato la richiesta di autorizzazione. Ma, soprattutto, è una società americana: nel 2015, infatti, VisLab, è stata acquisita dalla statunitense Ambarella. Dunque, benché VisLab si presenti ancora come società italiana perché ha mantenuto la sede a Parma e il team italiano, è in realtà una società americana.
La sperimentazione in pista è cominciata da tempo. Venerdì 17 anche il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha fatto un giro sull’auto senza autista in compagnia della sindaca di Torino Paola Appendino, visto che l’esperienza è stata vissuta sulla pista del Lingotto: come ha scritto su Facebook l’assessora all’innovazione del comune Paola Pisano, sono stati superati i 100 km l’ora.
Qui puoi vedere il video con il ministro sull’auto a guida autonoma
La curiosa storia di VisLab: da 500 euro a 30 milioni di dollari
Nata nel 2009 a Parma in ambito universitario e guidata da Alberto Broggi, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, VisLab ha sviluppato alcuni software per la visione artificiale dell’ambiente stradale, ha meritato attestati di riconoscimento per l’avanguardia delle ricerche ed è stata pioniere nel settore con sfide come il test di guida autonoma con veicoli automatici da Parma a Shangai per circa 15.000 km nel 2010.
Allora, nel 2009, l’Università investì in questa realtà 500 euro. Nel 2014 il gruppo ha sviluppato Deeva, ultimo prototipo dotato di sensori e videocamere in grado di percepire e interpretare ciò che accade nell’ambiente circostante in tempo reale e decidere autonomamente in che direzione muoversi e con quale velocità. La messa in commercio di questa tecnologia è in grado di rivoluzionare il concetto stesso di trasporto su ruote e soprattutto mira ad aumentare la sicurezza sulle strade, riducendo il numero di incidenti che, nella maggior parte dei casi, sono causati dal “fattore umano”, ovvero distrazioni e comportamenti poco responsabili da parte degli automobilisti.
Nel 2015 la statunitense Ambarella rileva per 30 milioni di dollari VisLab; l’Università ne incassa 2 milioni.
Le sperimentazioni dell’auto a guida autonoma già effettuate da VisLab
In questi video i primi test di auto a guida autonoma effettuati da VisLab
Che cos’è uno spinoff
Uno spin-off (o spinoff) è un’impresa nata da una costola di un’altra, rispetto alla quale però mantiene un solido legame, in termini di competenze e di attività svolte, oltre che affinità per quel che riguarda il settore, il target e la a tecnologia usata e sviluppata. L’idea alla base di un’azienda spin-off, in pratica, è quella di dare vita a una realtà nuova, capitalizzando però il know how della casa madre, per dare vita a un attività nuova.
A seconda del tipo di filiazione tra casa madre e spin-off, si hanno spin-off imprenditoriali (venture o corporate spin-off, ossia emanazione diretta di un’altra impresa già esistente;) oppure spin-off accademici (academic o university spin-off), come VisLab, che sono imprese nate dalla base dei risultati di ricerca nelle università o nei centri pubblici della ricerca, così da consentire il trasferimento diretto di conoscenza e di innovazione al tessuto produttivo.
VisLab, la società acquisita dagli americani ma rimasta a Parma
Nel 2015 EconomyUp ha raccontato i dettagli del deal tra Ambarella e VisLab. Ecco quanto ci aveva detto il rettore dell’Università degli Studi di Parma, Loris Borghi: “È stato chiesto al team di trasferirsi in California ma ha preferito restare in Italia. Così l’azienda ha avviato una trentina di assunzioni a tempo indeterminato su Parma. A fare la spola tra qui e la California saranno semmai il fondatore di VisLab, Alberto Broggi, e Gino Gandolfi, delegato dell’Università. I laboratori della società VisLab-Ambarella troveranno posto all’interno dell’Università di Parma in una nuova struttura di 1000 mq, estendibile a 2000, la cui costruzione partirà ad ottobre. Grazie all’accordo nasceranno inoltre nuovi prodotti formativi per i nostri studenti, con conseguente arricchimento dei corsi di laurea, e sono già state messe a bando 5 borse di studio per dottorati di ricerca in Tecnologie dell’Informazione presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione”.
Ambarella, la società americana che ha messo sul piatto 30 milioni di dollari per VisLab
Ambarella è un’azienda quotata al Nasdaq attiva nel settore della compressione video e del processamento di immagini. Con una capitalizzazione di 3,2 miliardi (dato 2015) investe un terzo dei profitti in ricerca e sviluppo.
Alberto Broggi, docente di Sistemi operativi e Visione artificiale all’Università di Parma e General Manager di VisLab, nel 2015 ha spiegato le ragioni del matrimonio tra l’azienda della Silicon Valley e la società ideatrice di Deeva.“Ambarella produce chip per elaborazione e compressione di immagini, noi sviluppiamo algoritmi per elaborazione di immagini. Loro fanno hardware, noi software. Ambarella è basata in Silicon Valley come sviluppo, la realizzazione è a Taiwan: con la nostra acquisizione acquista un terzo polo europeo”.
“La computer vision è di estremo interesse per Ambarella, e sarà fondamentale per i nostri mercati di video attuali, così come i mercati futuri, come le fotocamere Oem per l’automotive”, ha detto Fermi Wang, Ceo di Ambarella dopo aver rilevato la realtà italiana.
Un anno dopo l’acquisizione, Broggi ha spiegato a EconomyUp come la collaborazione tra le due aziende abbia fatto evolvere il modo di lavorare della startup, favorendo la trasformazione da realtà accademica a società più focalizzata sul prodotto. Prevedendo gli sviluppi futuri, Broggi poi spiega che entro dieci anni vedremo le auto che si guidano da sole anche in città e il numero di incidenti calerà. Anche se avverte: “Si potrebbe arrivare all’incidentalità zero solo quando tutti i veicoli saranno automatici”