MOBILITY AS A SERVICE

Driverless technology: e se il coronavirus “educasse” all’uso dell’auto a guida autonoma?

Neolix, produttore cinese di camioncini robotizzati per consegne urbane, ha visto incrementare gli ordini nell’emergenza coronavirus. “È cresciuta sia la domanda sia il livello di accettazione della guida autonoma” dice un manager. “La vista dei robot per strada a Pechino educa la gente alla mobility as a service”

Pubblicato il 25 Mar 2020

I camioncini a guida autonoma per le consegne urbane di Neolix

L’auto a guida autonoma è una soluzione da esplorare in caso di emergenze come quella del coronavirus che obbligano le persone ad evitare il più possibile i contatti? Qualcuno comincia a chiederselo dopo che è emerso un caso interessante: Neolix, un produttore cinese di camioncini per le consegne urbane totalmente robotizzati, ha visto incrementare notevolmente i suoi ordini negli ultimi tempi. Le ragioni? Le misure di contenimento della pandemia hanno temporaneamente sgombrato le strade dagli altri automezzi e, allo stesso tempo, hanno portato i consumatori a riflettere sull’opportunità di far consegnare merci a sistemi robotici che, ovviamente, non possono contagiare né restare contagiati. Secondo la società che ha sede a Pechino, anche quando l’epidemia sarà finita, le nuove abitudini potrebbero persistere. Intanto è lo “sguardo” sulla guida autonoma che comincia a cambiare.

Neolix: camioncini driverless nelle strade della Cina durante il coronavirus

Durante la pandemia, Neolix ha schierato 50 veicoli in 10 grandi città in Cina per effettuare le consegne e anche per il servizio di disinfezione. Molti dei percorsi sono stati scelti perché si trattava di strade pubbliche lasciate sostanzialmente vuote a causa della quarantena. I camioncini di consegna di Neolix hanno le dimensioni di una piccola auto, ciascuno è dotato di telecamere, tre sensori laser lidar a 16 canali e un lidar a canale singolo. La versione a bassa velocità ha anche 14 sensori a corto raggio ad ultrasuoni. Sulla versione ad alta velocità, i sensori ad ultrasuoni sono sostituiti dai radar.

Guida autonoma: il coronavirus ci fa abituare alla mobility as a service

La scorsa settimana Neolix ha riferito ad Automotive News di aver ricevuto 200 prenotazioni dei suoi veicoli negli ultimi due mesi, quando, negli otto mesi precedenti, ne aveva venduti solo 159. E l’11 marzo l’azienda ha confermato di aver raccolto 29 milioni di dollari a febbraio 2020 per finanziare la produzione di massa.

Potrebbe essere solo una coincidenza, ma Tallis Liu, manager del Business Development, sottolinea come questo diverso atteggiamento nei confronti della guida autonoma rifletta i cambiamenti di comportamento che si verificano durante le grandi epidemie.

“Abbiamo assistito a un aumento sia del livello di accettazione di questo nuovo tipo di tecnologia sia della domanda da parte del pubblico in generale e delle istituzioni governative“, ha detto alla testata IEEE Spectrum. “La vista dei robot per le consegne nelle strade di Pechino aiuta a educare il mercato alla mobility as a service e all’impatto che avrà sulla vita quotidiana”.

La fabbrica  ha una capacità produttiva di 10.000 unità all’anno, e la maggior parte del personale è tornata al proprio posto di lavoro. “Dopo aver detto questo, ci troviamo davvero di fronte ad alcuni ritardi da parte dei nostri fornitori generati dall’attuale situazione” ha concluso Liu.

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