Michelin non produrrà più solo pneumatici. La dichiarazione proviene dalla presentazione nuovo piano industriale della multinazionale francese nel corso di un incontro con la comunità finanziaria: accanto al suo storico core-business svilupperà nuove attività, che spaziano dalla produzione di celle combustibili ad idrogeno a stampa 3D, materiali avanzati, soluzioni mediche ed altre nuove tecnologie.
Come molti altri attori della filiera automotive, Michelin ha subito un duro colpo dal calo di domanda di mercato causato dalla pandemia. La compagnia prevede di recuperare dagli effetti della crisi entro la fine del 2022, ma ha deciso di adottare un approccio proattivo per espandere il suo business.
“Pur rimanendo fedeli al nostro DNA, il profilo dell’azienda si evolverà notevolmente entro il 2030, con un ruolo maggiore per le nuove attività di alto valore al di fuori della produzione di pneumatici” ha dichiarato il CEO Florent Menegaux.
Idrogeno e nuove tecnologie al 20-30% del fatturato entro il 2030
La nuova strategia ha l’obiettivo di generare ricavi per 34 miliardi di euro nel 2030, 14 in più rispetto ai 20,5 totalizzati nel 2020. Punta quindi a generare con le attività non legate alla produzione di gomme ricavi totali che rappresentino il 20-30% del fatturato totale. Particolari speranze sono riposte nel business delle celle di combustibile ad idrogeno, per cui Michelin prospetta di generare un fatturato di di 200 milioni di euro nel 2025 e un miliardo e mezzo nell 2030.
La joint venture di Michelin che fornirà il motore a idrogeno a Stellantis
Michelin punta a cavalcare il crescente interesse nel campo dell’idrogeno facendo leva su Symbio, joint venture costituita con la società di componentistica francese Faurecia, prima controllata da Stellantis ma ora diventata una public company, che produce celle a combustibile di idrogeno per veicoli commerciali leggeri.
Symbio, che sta lavorando alla realizzazione di uno dei più grandi impianti di produzioni di fuel cell in Europa nell’hinterland di Lione, fornirà a Stellantis le celle a combustibile destinate a equipaggiare una nuova gamma di furgoni alimentati a idrogeno.
Entro dieci anni, la joint venture punta a conquistare il 12% di un mercato delle celle di combustibile dal valore potenziale di 6,5 miliardi di euro.