L’applicazione di tecnologie NFT alla filiera automotive è una delle ultime frontiere del settore. Ne abbiamo parlato attraverso il caso di Alfa Romeo con la sua Tonale, ma una startup italiana ha avuto la stessa intuizione. Si chiama Carchain, e punta a realizzare una piattaforma pensata per la digitalizzazione di autoveicoli su blockchain tramite NFT.
La startup è stata una delle nove selezionate per la prima edizione di Motor Valley Accelerator, il primo acceleratore italiano dedicato al settore automotive, nato nel novembre 2020 da un’iniziativa CDP Venture Capital in collaborazione con Fondazione di Modena, UniCredit e Plug and Play.
Le applicazioni della piattaforma spaziano dal mercato dell’usato tradizionale, anche nella vendita tra diversi paesi, alle applicazioni su auto di lusso e nel mercato delle auto d’epoca, dove la tracciabilità e le certificazioni della manutenzione sono di primaria importanza.
Carchain, la piattaforma blockchain per l’automotive
Carchain nasce a Trieste nel 2020, da un’idea del fondatore Lisandro Espindola. Il proposito è quello di risolvere il cosiddetto “lemons problem” nel mercato dell’usato dell’auto: il mercato offre sia auto usate in buono stato sia auto in cattive condizioni (“lemons” in gergo americano, ovvero dei “bidoni”) e, a causa dell’asimmetria informativa, l’acquirente non ha strumenti per verificare prima dell’acquisto se l’auto sia buona o meno.
“Per quasi 14 anni ho lavorato nell’esercito argentino, dove facevo il controllo dei pezzi di ricambio per le vetture” ha raccontato Espindola durante la presentazione della startup in occasione dell’evento Enterprise software e piattaforme digitali di Agenzia Lavoro & Sviluppo Impresa (2021).
Dalla sua esperienza, unita a quella di un MBA al MIB Trieste School of Management, è nata l’intuizione di creare uno strumento che permettesse di tenere traccia dell’auto e del suo stato, una sorta di “fascicolo sanitario” della vettura che portasse trasparenza nel processo di compravendita.
Il progetto è guadagnato la partecipazione percorso di Motor Valley Accelerator, nonché al programma di accelerazione di B-Hub blockchain for Europe, gestito da Startup Division, e un primo investimento
Come funziona la piattaforma
La soluzione che propone Carchain è una piattaforma che permetta di creare un’identità digitale per le automobili su blockchain attraverso i non fungible tokens (NFT), così da tracciare e verificare lo stato (e il valore) del veicolo durante il suo intero ciclo di vita e utilizzo.
“Quello che facciamo è creare un Non Fungible Token a cui è associato un singolo veicolo” spiega Espindola, “associamo questo NFT con il VIN (Vehicle Identification Number) della vettura, che è il suo codice di identificazione univoco, e vi colleghiamo tutte le informazioni e documenti legate a utililizzo, manutenzione, chilometraggio e così via.”
Carchain offre inoltre ai produttori la possibilità di creare autonomamente identità digitali per i propri veicoli tramite API.
L’utente ha invece la possibilità di creare un codice QR da applicare alla vettura, tramite cui è possibile visualizzare tutte le informazioni sull’auto e, in caso di interesse, contattare il proprietario. Il certificato NFT, che è il cuore dell’identità digitale dell’auto, può essere trasferito a un nuovo proprietario al momento della vendita, così da mantenere sempre tracciato il percorso di vita del veicolo.
La piattaforma ha una doppia anima: oltre a creare l’identità digitale per l’auto, funziona anche come marketplace di compravendita di veicoli usati – naturalmente certificati tramite il suo sistema.
Carchain, i prossimi passi
“Al momento stiamo lavorando con un’agenzia marketing in Argentina per creare un piano di comunicazione. Abbiamo inoltre creato un nostro utility token proprietario, Carchain Coin” racconta Espindola all’evento organizzato da Motor Valley Accelerator un anno dopo il programma.
“Entrerà presto nel gruppo un nuovo membro dall’UK che si occuperà principalmente del lato B2C, mentre io mi concentrerò sul B2B. Stiamo inoltre considerando partnership con altri attori, e finalizzando alcuni prototipi. C’è la possibilità che parteciperemo anche ad altri programmi in futuro.”