Volkswagen costituirà una società ad hoc che si occuperà di auto a guida autonoma. Obiettivo: guadagnare terreno nei confronti dei rivali, soprattutto di quelli della Silicon Valley. Lo spin-off della casa di Wolfsburg, secondo il Financial Times, si chiamerà VWAT, acronimo di Volksvagen Autonomy. Stando ad Alexander Hitzinger (ex ingegnere Apple che sarà alla guida della struttura) sarà “la startup meglio finanziata al mondo” e lavorerà su tecnologie di livello 4, focalizzandosi quindi sulla guida autonoma senza intervento umano in ambienti specifici.
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Volkswagen e l’auto a guida autonoma
Secondo quanto riporta il quotidiano finanziario, il primo progetto di VWAT saranno le versioni autonome cargo e passeggeri di ID Buzz, minibus elettrico successore del mitico T2. E se il progetto avrà successo, la startup potrebbe produrre versioni autonome anche di altri brand della casa tedesca, come Audi e Traton (che produce autocarri). E sebbene per ora il focus sia su taxi e furgoni autonomi pensati per servizi di ride sharing in città, non è escluso che in futuro si pensi anche alla realizzazione di prodotti diretti al consumatore.
La nuova unità avrà una sede all’interno del quartier generale VW di Wolfsburg e una a Monaco. E, in generale, avrà il compito di testare gli algoritmi di Argo AI, su cui Volkswagen ha investito 2 miliardi e 600 milioni di dollari all’inizio dell’anno e che vede tra gli altri finanziatori anche Ford.
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I problemi normativi
Il vero scoglio dello spin off di Volkswagen, secondo Hitzinger, sarà però non tanto tecnologico quanto normativo: all’interno di uno scenario di crescente preoccupazione relativa alla gestione e alle responsabilità per quanto riguarda i veicoli autonomi, in diversi Paesi vigono infatti diverse regole. E sebbene la startup lavorerà per giungere a un “prodotto certificabile e a un sistema di guida autonoma completamente industrializzato e validato” ovunque, “l’Europa è un po’ più complicata”. Mentre “la Cina potrebbe essere potenzialmente molto veloce” nell’adeguamento del quadro giuridico e normativo per consentire la circolazione delle auto autonome di livello 4.
In ogni caso, secondo il responsabile di VWAT, “siamo tutti ancora molto lontani da un prodotto realmente commerciale e affidabile”, anche se “sembra che Waymo sia in testa” nella corsa. Quel che è certo è che la guida autonoma è “un problema complesso, che richiede investimenti talmente ingenti che la maggior parte di queste startup” che al momento prosperano “non ce la farà, e fallirà oppure si annoierà e cambierà target”.