Dopo un bilancio 2019 non del tutto positivo, Waymo torna sulla scena dell’auto a guida autonoma e incassa 2,25 miliardi di dollari di finanziamento. Per la divisione di Alphabet (holding di Google) che si occupa di driverless car, si tratta del primo round di finanziamenti esterni da quando Big G ha iniziato a sviluppare la tecnologia.
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Waymo, i primi finanziamenti esterni
L’investimento in Waymo è stato guidato da Silver Lake, società di private equity della Silicon Valley, insieme a Canada Pension Plan Investment Board e Mubadala Investment di Abu Dhabi. Tra gli investitori anche Magna International, AutoNation e Andreessen Horowitz.
Come abbiamo detto, si tratta delle prime risorse esterne per la società che, finora, si è appoggiata solo ai capitali di Alphabet. L’investimento, fa sapere l’azienda, sarà destinato all’assunzione di dipendenti e investimenti in tecnologia e operazioni globali, specificando – riporta Corcom – che la sua tecnologia ha accumulato oltre 20 milioni di miglia su strade pubbliche e 10 miliardi di miglia simulate.
Dunque, Waymo cambia strategia: punta sulle risorse esterne che spingono, e credono, nei suoi test sulla self driving car.
“Abbiamo sempre affrontato la nostra mission come spirito di squadra, collaborando con i nostri partner, dai produttori ai fornitori – dice John Krafcik, Ceo di Waymo, secondo quanto riportato da CorCom -. Oggi stiamo espandendo quel team, aggiungendo investitori finanziari e importanti partner strategici che vantano decenni di esperienza negli investimenti e nel supporto di aziende tecnologiche di successo”.
Eppure, dietro questa scelta presentata come strategica per la collaborazione con nuovi partner, potrebbe esserci proprio quel bilancio 2019 non del tutto positivo e la necessità di ripartire.
Test a rilento per l’auto autonoma, la necessità di nuovi capitali
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Nonostante i proclami e le aspettative degli ultimi anni i test dell’auto a guida autonoma di Alphabet vanno a rilento, e nonostante gli investimenti miliardari (secondo Forbes, Google ha iniettato nella divisione auto autonome ben oltre 5 miliardi di dollari) i tempi di commercializzazione si stanno sempre più allungando. Con una conseguenza inevitabile: alla fine del 2019 Morgan Stanley ha rivisto la valutazione di Waymo, tagliandola del 40% e portando il valore da 175 a 105 miliardi di dollari.
I nuovi capitali possono servire proprio per accelerare sui test.
Perché gli investitori esterni credono ancora in Waymo
Nonostante gli elementi negativi nel bilancio dello scorso anno, Waymo resta uno dei player fondamentali nella guida autonoma. Non a caso ha ancora delle carte in tasca da giocare. A Phoenix, la società ha avviato lo scorso settembre un programma con test di guida autonoma dedicati ai Tir: si tratta – come riporta InsuranceUp – di Waymo Driver, l’estensione di test che Waymo conduce già da un paio d’anni in Georgia, in California e nella stessa Arizona, e che ora verranno concentrati sulle strade urbane di Phoenix e sull’autostrada I-10, tra Phoenix e Tucson. Certo, si tratta di una scommessa ancor più difficile di quella relativa alle auto: manovrare un camion è molto più difficile, e frenare e cercare di evitare ostacoli più complicato a causa della massa enormemente più grande da rallentare e mantenere in asse per evitare sbandamenti. Ma che potrebbe aprire nuove strade e nuove opportunità di business.