Didi Chuxing, piattaforma cinese di ride-hailing (taxi privati da chiamare tramite app), ha annunciato il lancio di un servizio-pilota di robotaxi a guida autonoma a Shanghai utilizzabile attraverso la sua app. “La tecnologia – ha spiegato il fondatore e CEO di DiDi, Cheng Wei, durante la Conferenza mondiale sull’intelligenza artificiale di Shanghai – ha valore solo quando aggiunge valore alla vita delle persone. E noi riteniamo che dare ai cittadini comuni l’accesso a flotte autonome su larga scala sia la chiave per raggiungere il nostro obiettivo comune di sicurezza, efficienza e sostenibilità per le città future”.
Robotaxi, come funziona il servizio ride-hailing di Didi Chuxing
E proprio quello di “realizzare servizi di robotaxi su larga scala in Cina” è l’obiettivo dichiarato di DiDi secondo il CTO Zhang Bo, per il quale i punti di forza del programma sono la tecnologia, i dati di trasporto e l’esperienza di gestione della piattaforma. Ecco un video pubblicato su sito di Didi Chuxing sull’uso dell’app Didi.
Robotaxi di Didi Chuxing: 30 modelli di veicoli autonomi L4
Dopo l’autorizzazione ricevuta dalle autorità municipali il 28 agosto, la piattaforma di trasporto ha subito annunciato che DiDi implementerà nel suo servizio sperimentale 30 diversi modelli di veicoli autonomi L4 nel distretto di Jiading. A causa delle complesse condizioni del traffico e della rete stradale della megalopoli, ai veicoli autonomi saranno comunque abbinati, per le situazioni che dovessero richiederlo, anche auto a guida umana.
Il livello 4 di guida autonoma consiste in una automazione elevata: si tratta di una guida autonoma sostanzialmente piena, in cui il veicolo può svolgere tutte le funzioni critiche di sicurezza e monitorare costantemente le condizioni della strada per l’intero viaggio, ma non in condizioni meteo estreme.
Oltre al progetto sperimentale di Shanghai, Didi sta comunque conducendo altri test di guida autonoma in altre aree della Cina e degli Stati Uniti.
Ride-Hailing, le stelle nascenti arrivano da Cina, Singapore e India
La nuova ondata del ride-hailing arriva dall’Asia e, in generale, dai mercati emergenti: Cina, Malesia, India, Indonesia… Tra le società che forniscono un servizio “vettura più autista su chiamata” la star resta la statunitense Uber, ma è tallonata dalla cinese DiDi e da Grab (situata a Singapore), suoi competitor asiatici che si stanno espandendo a vista d’occhio. Spunta poi un’indiana, una “Uber di Dubai” e un’altra nata in Spagna e in grado di coprire l’America Latina.
Non solo Uber: le stelle nascenti del ride-hailing arrivano da Cina, Singapore e India