Internazionalizzazione

Storytalia, il nuovo portale e-commerce che racconta (e vende) il made in Italy

Dal 30 ottobre è online la piattaforma voluta da Confindustria (l’ideatore è Paolo Zegna) che mescola commercio elettronico e storytelling per le produzioni italiane di eccellenza. All’iniziativa hanno aderito già 33 brand. La dg Laura Ammaturo: «L’obiettivo è creare uno store virtuale per promuovere le Pmi meno note»

Pubblicato il 15 Nov 2014

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Laura Ammaturo, direttrice generale di Stil Novo management

La formula giusta per far crescere il made in Italy all’estero la conoscono più o meno tutti: aumentare gli investimenti sull’ecommerce, potenziare la capacità di narrare il valore aggiunto dei prodotti (quello che ora in molti chiamano storytelling) e fare sistema tra Piccoli per presentarsi con una voce sola sui mercati internazionali.

Di ricette del genere si discute nelle conferenze da almeno una decina d’anni. Anche perché l’ecommerce è in crescita in tutto il mondo (con tassi di penetrazione previsti al 2016 a partire dal 2-3% di Russia e Cina, al 12% di Usa e Germania, per arrivare fino al 20% del Regno Unito) e il brand made in Italy gode ancora di una popolarità indiscussa (solo nel 2013 le ricerche su Google legate a prodotti italiani di eccellenza sono cresciuti del 12%).

Eppure, finora gli unici tentativi di aggregare con il commercio elettronico più realtà piccole ha funzionato solo in verticale, su singoli settori (il design, la moda, l’alimentare…). In altre parole, un “Amazon del made in Italy”, che mettesse insieme la forza d’urto di centinaia (o perché no, migliaia) di brand, non si è ancora visto.

Ma dal 30 ottobre c’è online Storytalia, un progetto che sembra avere le potenzialità per ambire a diventare il portale e-commerce di riferimento per tutto il manifatturiero tricolore d’eccellenza: tessile e moda, design, pelletteria, occhialeria, complementi d’arredo, gastronomia di alta gamma.

L’iniziativa è stata lanciata da Confindustria con il coinvolgimento delle associazioni di categoria (Sistema moda Italia, Assocalzaturifici, A

ssociazione nazionale fabbricanti articoli ottici, Cosmetica italia), di alcuni soci finanziari (Unicredit e Simest), di soci privati e dei partner istituzionali Ministero dello Sviluppo economico e Ice Agenzia.

A gestire la vetrina web è Stil Novo management, una società guidata dal presidente Paolo Zegna, l’imprenditore del tessile a capo del Comitato tecnico per l’internazionalizzione di Confindustria, e dalla direttrice generale Laura Ammaturo.

«L’idea è venuta a Paolo Zegna quando Emma Marcegaglia era presidente di Confindustria», spiega a EconomyUp Laura Ammaturo. «L’obiettivo era la creazione di uno store online per promuovere all’estero piccole e medie aziende di eccellenza che a causa delle loro dimensioni non riescono a sfruttare le opportunità offerte dal digitale. Vorremmo partire da una realtà sul web per poi creare anche piccoli punti vendita fisici».

Uno dei punti di forza del portale, come suggerisce lo stesso nome Storytalia, è il racconto. Oltre ai prodotti bisogna vendere storie. Fare storytelling di produttori, di imprese e di modi di fare di un’Italia non conosciuta. O comunque, non abbastanza. «Nel marchio Storytalia c’è scritto “The unexpected made in Italy”, ovvero il made in Italy che non ti aspetti», continua la direttrice generale. «Vorremmo far scoprire piccole realtà, anche artigianali, diverse, al di là dei brand e dei territori più noti. E per farlo alterniamo storie, racconti e interviste a personalità del made in Italy, come in un magazine online, ma ci aggiungiamo naturalmente anche uno store in cui descrivere e vendere i prodotti».

Finora, Storytalia ha tenuto fede al proposito di offrire una vetrina web soprattutto ai marchi meno conosciuti. Perché se è vero che tra i 33 brand che hanno già aderito al portale ci sono nomi come Vitale Barberis Canonico e Rubinacci Napoli, ovvero imprese che hanno già una loro fama, la lista delle Pmi è composta in gran parte da realtà non celebri a livelli internazionale.

E oltre ad accogliere («gratuitamente, senza bisogno di fare investimenti», precisa Ammaturo) le aziende in linea con il progetto che bussano alla porta della piattaforma, Storytalia si propone di fare un continuo lavoro di scouting per trovare marchi capaci di incarnare quell’idea di “made in Italy che non ti aspetti” che è alla base dell’iniziativa.

«Ci muoveremo in diversi settori. L’alimentare lo affronteremo meno, perché ci sono già tantissimi portali ecommerce dedicati al food. Però, per esempio, tra i brand di Storytalia c’è chi vende cioccolato di altissima qualità. È unexpected, appunto, perché nel mondo siamo famosi per moltissime produzioni enogastronomiche ma non certo il cioccolato».

Il portale, essendo diretto soprattutto a clienti esteri, è in due lingue: italiano e inglese. A scrivere e confezionare le storie è un team di giornalisti e web editor. Mentre a promuovere i racconti nel mondo, partendo dai mercati francese, britannico e tedesco, ci pensano degli specialisti di web marketing.

«È la prima vera “proposta di sistema” del made in Italy per entrare nel mercato globale del web, in forte crescita in tutto il mondo», spiega Paolo Zegna. «Sarà una vetrina non solo per le singole aziende, ma anche per i comparti produttivi di appartenenza: unendo le forze si potrà così portare con sufficiente incisività un messaggio completo di quello che solo il nostro Paese continua a essere capace di inventare, esprimere e realizzare».

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