Il gruppo Danieli è attivo in due ambiti aziendali sinergici, il Plant Making (Danieli Team) e lo Steel Making (ABS). Con sede principale in Italia ed un fatturato di 2.500 milioni di euro, il Gruppo ha circa 10.000 dipendenti che operano principalmente in Italia, Germania, Svezia, Austria, Francia, Olanda, Spagna, UK, USA, Brasile, Russia, Tailandia, Cina, India e Giappone.
Danieli, così come le altre aziende manifatturiere italiane, di fronte a un periodo di stagnazione del mercato dell’acciaio si trova a dover affrontare nuove sfide d’innovazione tanto a livello di Gruppo quanto a livello di singole Business Unit.
«La prima di queste sfide arriva certamente dal cliente, che chiede velocità e innovazione, nonché una partnership sempre più stretta per gestire la dinamicità e competitività del mercato mondiale», spiega Auri Mason, Head of Demand Management – Direzione Strategic Organization & IT di Danieli. «Altre sfide sono quelle dettate dall’innovazione tecnologica: la capacità computazionale sta aumentando in maniera esponenziale e ciò offre delle straordinarie opportunità per lavorare sulla sensoristica, sulla robotica e sull’intelligenza artificiale».
Per poter affrontare queste sfide già nel 2016 Danieli ha avviato il progetto di change management “Metamorfosi 2”, affidato ad Alessandro Trivillin (Amministratore Delegato di Danieli), Camilla Benedetti (Responsabile delle Risorse Umane) e Alexander Stewart (Executive Vice President Information & Communication Technology). «La Direzione ICT, che si è sempre fatta promotrice dell’innovazione in azienda, sta puntando molto sul cambiamento culturale per sensibilizzare i propri clienti interni su questi temi», spiega il Manager. «Con questo obiettivo, e con quello costante di supporto al Business, sono state lanciate alcune iniziative di digitalizzazione dell’intero Gruppo, per poter spianare la strada all’innovazione pervasiva», aggiunge Daniele Brandolin, ICT Demand Manager di Danieli.
«Nell’ambito della cybersecurity, per esempio, lo sforzo è stato quello di rendere consapevoli i dipendenti sui comportamenti che possono provocare rischi; non esistono strumenti sicuri al 100% e solo con questa azione di sensibilizzazione possiamo ottenere i risultati desiderati».
Sul tema della customer experience è stata avviata l’iniziativa “Easy Workplace”, un ambizioso progetto che
si pone come obiettivo la semplificazione dell’esperienza utente con il proprio workplace, sfruttando le potenzialità degli strumenti Office 365 e migliorando la collaborazione e comunicazione tra i dipendenti. Pressante è anche il tema dell’ERP, fortemente ingessato dalle customizzazioni del passato; il progetto in questo ambito ha come obiettivo di rendere i processi più snelli e le risposte al Business più rapide. Mentre il nuovo CRM permetterà all’ICT di essere maggiormente customer-centric e di rivedere quindi i processi commerciali.
In quanto azienda manifatturiera, Danieli ha sempre fatto innovazione di prodotto e negli ultimi anni ha portato avanti interessanti iniziative come il DIA (Danieli Innovation Award), che vede tutti i dipendenti concorrere nel proporre nuove idee. Queste iniziative interne hanno come obiettivo da un lato di valorizzare il capitale umano come punto di partenza dell’innovazione, dall’altro stimolare l’innovazione nelle singole Business Unit. «Ora stiamo abbracciando l’Open Innovation per evitare di essere autoreferenziali e per trovare nuove opportunità all’esterno, presso startup o centri di ricerca, mettendoci sempre in discussione», spiega Brandolin, che conclude: «Nei prossimi anni ci focalizzeremo sulla ricerca di nuove idee per l’innovazione tecnologica, come nel caso dell’Intelligenza artificiale, su contaminazioni di Gruppo e su idee e processi ispirati da startup, con l’obiettivo della realizzazione concreta di prodotti e applicazioni innovativi».