“In Italia il capitale umano è di grande valore”: lo ha detto Chuck Robbins, Ceo di Cisco, al Corriere della Sera dopo essere stato ricevuto venerdì 3 marzo a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un incontro ufficiale che fa seguito all’accordo firmato circa un anno fa con il predecessore di Gentiloni, Matteo Renzi, in base al quale la multinazionale della tecnologia ha deciso di stanziare 100 milioni di dollari di risorse sull’Italia fino al 2018 per la digitalizzazione del Paese. È ipotizzabile che il colloquio con Gentiloni sia stata l’occasione per un primo bilancio di Digitaliani (questo il nome del progetto): “A distanza di un anno – ha poi commentato Robbins – crediamo di aver fatto una buona scelta”.
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L’annuncio dell’investimento era stato dato il 19 gennaio 2016, in occasione di un incontro ufficiale tra l’allora premier Renzi, Chuck Robbins e Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia.
“Siamo soliti creare partnership con i governi per portare avanti piani congiunti che accelerino la digitalizzazione e la distribuzione dei suoi benefici” ha ricordato in queste ore Robbins, da due anni alla guida di Cisco. “Lavoriamo con Paesi nei quali vediamo una società con tanta energia, creatività, attivismo e un settore economico che crede nell’innovazione. A distanza di un anno – ha proseguito – crediamo di aver fatto una buona scelta. In Italia il capitale umano è di grande valore. Digitaliani, d’altronde, è un investimento sulle persone, soprattutto sugli studenti, da formare perché abbiano le competenze necessarie per trovare domani un lavoro. Finora abbiamo creato 38 nuove academy, laboratori in cui insegniamo anche ai docenti ad usare le nostre tecnologie”.
Digitaliani è un progetto articolato in vari capitoli, la formazione innanzitutto: un punto fermo in Cisco che ha da tempo avviato il programma Cisco Networking Academy. Diventato una componente fondamentale di Digitaliani, il programma ha visto 37mila studenti a scuola di Cisco nel primo anno.
Altro cardine del progetto è l’attenzione all’ecosistema delle startup Made in Italy. È stata annunciata a marzo 2016 la decisione di Cisco Investments di sottoscrivere con 5 milioni di euro il Fondo Italia Venture I del gruppo Invitalia, agenzia controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico nata per co-finanziare lo sviluppo di giovani realtà imprenditoriali innovative. Per Invitalia l’accordo ha significato la conquista di un partner internazionale tra i maggiori player mondiali nel settore IT (Information Technology).
Con Gentiloni il numero 1 di Cisco avrà sicuramente anche parlato del piano Industria 4.0, voluto da Renzi, presentato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e diventato legge a fine 2016. Sull’argomento Robbins ha detto al Corriere della Sera: “I Paesi che si muovono per primi per interconnettere operatori, macchine e strumenti tecnologici saranno quelli più competitivi domani. Noi stiamo lavorando sul fronte della sicurezza. Soprattutto sulla nascita di filiere industriali sempre più correlate man mano che la quarta rivoluzione industriale prenderà piede. Con il gruppo Leonardo (ex Finmeccanica) sosteniamo il progetto Filiera Sicura, collaborando con otto università (tra cui i Politecnici di Milano e Torino, la Federico II di Napoli, la Sapienza di Roma, ndr.) per creare una piattaforma condivisa per la digitalizzazione sicura di tutta la catena del valore del Paese. Industria 4.0 moltiplicherà per mille le connessioni e i dati. Servirà sempre più proteggersi dagli attacchi informatici”.
Il Ceo di Cisco ha inoltre ribadito l’interesse dell’azienda per la sicurezza informatica: “Negli ultimi 3 anni – ha detto – abbiamo investito circa 3 miliardi di dollari fra acquisizioni di aziende e ricerca e sviluppo in cybersecurity”.
Sul fronte dell’open innovation, la modalità in base alla quale le aziende ricercano spunti e idee anche al proprio esterno, Robbins ha ricordato che negli ultimi due anni la società ha effettuato 18 acquisizioni. “Le usiamo – ha concluso – per arricchire il nostro portfolio. Molto di quello che abbiamo sviluppato negli ultimi anni su cybersecurity, collaboration Business Intelligence e Internet of Things è arrivato per linee esterne”.