Diario da Pechino

Vi racconto l’accordo del Polihub con il più grande incubatore del mondo

Nell’ambito dell’intesa Politecnico di Milano e Tsinghua University nasce una collaborazione con Tus Star, che riunisce 80 business park in Cina e fattura oltre 8 miliardi. Obiettivo: creare nel Campus Bovisa una piattaforma per l’attrazione di investimenti cinesi in innovazione

Pubblicato il 23 Feb 2017

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Dietro ai firmatari dell'accordo, da sinistra: Chiara Montanari, Delia Olivetto, Stefano Mainetti e Giuliano Noci. Per TUS Star, Yuan Wei, Chen Hongbo, Liu Xueliang, Lin Jian.

PoliHub compie un passo significativo verso l’internazionalizzazione. E nell’ambito di un più ampio accordo tra Politecnico di Milano e Tsinghua University, dà avvio a una collaborazione con Tus Start l’incubatore più grande al mondo – associato all’ateneo di Pechino – per favorire e potenziare la sinergia con l’ecosistema cinese. L’accordo è stato siglato a Pechino (giovedì 23 febbraio) dal Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, insieme al presidente di TUS Star Zhang Jinsheng. L’iniziativa nasce dall’accordo – già finalizzato il giorno prima in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di quello della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping – per la realizzazione di un Campus congiunto italo-cinese gestito dai due atenei. L’intesa sancisce così l’attività di avvicinamento tra le università, che in questi anni è stata gestita in prima persona da Giuliano Noci, pro-Rettore delegato alla Cina del Politecnico di Milano.

Il progetto ha l’obiettivo di creare, entro il 2017, nel Campus Bovisa del Politecnico di Milano, una piattaforma per l’attrazione di investimenti cinesi in innovazione che, come noto, si stanno orientando con sempre maggiore evidenza verso l’Italia. Nello specifico l’accordo tra TUS Star e PoliHub mira a sostenere le attività di trasferimento tecnologico fra le rispettive accademie e il mondo delle imprese, facendo leva sulla creazione di startup.

TUS Star è il più grande incubatore al mondo. Unisce 80 diversi business park in tutta la Cina, per un totale di oltre 200mila mq, che riuniscono oltre 5mila aziende con un numero aggregato di più di 50mila dipendenti. Opera come venture incubator e il fatturato del 2016 ha superato gli 8 miliardi di euro, con un profitto di circa 1,6 miliardi. Nei suoi 22 anni di storia, TUS ha portato a quotarsi 27 startup e vanta oltre quaranta acquisizioni. Il modello operativo si sviluppa attraverso un processo strutturato di scouting in Cina, ma che sta ampliando il suo raggio d’azione in Europa e nel resto del mondo. Grazie al proprio posizionamento sull’UBI Index, PoliHub è stato scelto come partner ideale per avviare questa politica di internazionalizzazione facendo leva sulle startup italiane. È l’occasione, da parte di PoliHub, per rafforzare la collaborazione che ha preso il via con la call “Chinitaly Challenge”, e accelerare l’accesso al mercato e ai fondi di investimento cinesi.

Altro appuntamento importante è quello di venerdì 24 febbraio. Giornata che sarà interamente dedicata alla definizione di un piano condiviso per le attività future. Insieme a Marco Carvelli, head of corporate solutions di PoliHub, proveremo ad attivare in tempi rapidi collaborazioni concrete, per rendere il distretto di PoliHub sempre più attrattivo e all’altezza delle ambiziose sfide che di recente abbiamo annunciato su EconomyUp.

*Stefano Mainetti è consigliere delegato di PoliHub, incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano

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