Parte un nuovo acceleratore di impresa per startup attive nel settore sanitario finanziato da una multinazionale. L’acceleratore si chiama five.eight, è lanciato da GE Healthcare, divisione medicale di General Electric (multinazionale statunitense fondata nel 1892 e operante nel campo della tecnologia e dei servizi) ed è nato per supportare la crescita di startup sanitarie internazionali attraverso collaborazioni e finanziamenti fino a un ammontare complessivo di 50 milioni di dollari. “General Electric crede moltissimo nell’open innovation” dice a EconomyUp Vikram Damodaran, General Manager di GE Sustainable Healthcare Solutions. “L’acceleratore di impresa five.eight, che nasce per favorire lo sviluppo di una sanità sostenibile nei Paesi emergenti, è solo l’ultimo di una serie di programmi mirati a innovare ricercando idee, collaborazioni, e opportunità di investimento all’esterno dell’azienda”.
►A chi si rivolge five.eight – L’acceleratore si rivolge a startup sanitarie internazionali con l’obiettivo di incrementare la qualità e l’accessibilità dell’assistenza clinica in territori in via di sviluppo o con scarsità di risorse, attraverso l’introduzione di programmi di formazione, tecnologie innovative a basso costo e applicazioni digitali. Le prime società candidate al programma di accelerazione di impresa fanno parte del portafoglio di quattro soggetti specializzati in investimenti a impatto sociale: Acumen (Usa), Aavishkaar-Intellecap Group (India), Unitus Seed Fund (Usa-India) e Villgro (India). Attraverso il programma, GE Healthcare e ogni startup si concentreranno su innovazioni sanitarie per le economie emergenti, con potenzialità di sviluppo anche a livello commerciale. I prodotti delle startup potranno beneficiare della distribuzione di GE Healthcare o dell’integrazione dei servizi all’interno del portafoglio di soluzioni per cure sostenibili del Gruppo. Inoltre verrà valutato caso per caso a mano un potenziale finanziamento fino a 5 milioni di dollari per ciascuna startup, a mano a mano che si svilupperà la collaborazione con GE Healthcare.
►Perché si chiama five.eight – GE Healthcare, società specializzata nella fornitura di soluzioni per la cura della salute, che ad oggi ha un fatturato di 18 miliardi di dollari, ha dato vita a five.eight a gennaio 2016 per focalizzarsi sui mercati emergenti. “Lo scopo – spiega Vikram Damodaran – è raggiungere 5,8 milioni di persone che non hanno accesso a un’assistenza sanitaria di qualità a prezzi accessibili: da qui il nome dell’acceleratore, impegnato a contribuire allo sviluppo di startup principalmente in Africa e India in grado di fornire soluzioni adatte per il mercato globale. Nelle economie sviluppate quali Usa e Giappone vengono spesi per la salute 5 miliardi di dollari per circa 1,2 miliardi di persone. D’altra parte nelle economie emergenti si spendono 1,3 miliardi di dollari per 5 miliardi di persone. È importante usare il denaro in modo efficiente, perciò intendiamo incrementare la qualità e l’accessibilità dell’assistenza clinica in Paesi in via di sviluppo o con scarsità di risorse attraverso l’introduzione di programmi di formazione, tecnologie innovative a basso costo e applicazioni digitali”. “Da tempo – spiega John Flannery, Presidente e Ceo di GE Healthcare – ci impegniamo per migliorare l’assistenza sanitaria per chi ne ha più bisogno, ma sappiamo che non possiamo farcela da soli. Attraverso five.eight, il nostro obiettivo è quello di dare vita al più grande ecosistema mondiale per la salute, collaborando con investitori sociali e startup sanitarie internazionali, al fine di massimizzare i risultati per le popolazioni che ne hanno maggiore necessità”.
►Come funziona l’acceleratore – Five.eight si propone di accogliere almeno 10 startup nel suo programma iniziale: i primi candidati proverranno dai quattro investitori sociali individuati, ma la collaborazione non sarà limitata a queste società. Il programma è aperto a tutte le startup attive nel campo della salute, ovunque nel mondo: ognuna delle vincitrici potrà ottenere un finanziamento fino a 5 milioni di dollari da parte di GE Healthcare. “Sono diverse le aziende o le persone che creano acceleratori, è una cosa molto comune – prosegue Vikram Damodaran – ma il nostro non è un acceleratore tradizionale. Quello che vuole fare è creare una strada per lo sviluppo di soluzioni”.
►Le aree di interesse – Per essere accolte nell’acceleratore le società devono essere attive in: sviluppo di tecnologie medicali (esempio: qualsiasi tecnologica che possa essere implementata per device utili alla diagnostica); tecnologie che contribuiscono a soddisfare la domanda di formazione; soluzioni per la cura dei bambini, delle malattie cardiovascolari e per l’oncologia (essenziale, nei mercati emergenti, è lo sviluppo di strumenti per la diagnosi precoce di tumori o la prevenzione delle malattie cardiovascolari); soluzioni per la chirurgia, settore molto importante perché nei Paesi emergenti la maggioranza delle persone va in ospedale solo quando è davvero ammalato e quindi si fa massiccio ricorso agli interventi chirurgici. “Non stiamo cercando solo soluzioni tecnologiche – precisa il General Manager di GE Sustainable Healthcare Solutions – siamo completamente aperti a tutti, tuttavia è importante per noi individuare soluzioni che si dimostrino efficaci per soddisfare determinati bisogni”.
►Come vengono selezionate le startup – “Valuteremo le domande che ci provengono dai nostri partner quali organizzazioni non governative e altre realtà, oppure che arrivano direttamente dalle startup. Abbiamo un comitato di investimento che è incaricato di valutare le richieste” dice Vikram Damodaran.
►La prima startup accelerata– La prima azienda a firmare per unirsi a five.eight è stata Tricog, startup con sede a Bangalore, in India, impegnata per migliorare i tassi di sopravvivenza di quanti vengono colpiti da attacchi di cuore, diminuendo il tempo medio che intercorre tra sintomi e trattamento. Utilizzando dispositivi ecografici connessi via cloud in centri medici, Tricog favorisce l’accesso a una diagnosi rapida, precisa e più economica, aiutando i medici a esaminare i pazienti nel giro di pochi minuti dal momento del loro arrivo in clinica, cercando così di arrivare a una significativa riduzione del tasso di mortalità. In qualità di prima startup ad accedere a five.eight, Tricog collaborerà con GE Healthcare per portare le proprie soluzioni su più mercati a livello globale.
►Il network – Le startup che si uniranno a five.eight non solo avranno accesso alla programmazione e alle risorse dell’Innovation Network ma saranno connesse agli altri centri di innovazione globale di GE situati a Helsinki, Cardiff, Istanbul, Calgary, Johannesburg e Dubai. L’acceleratore di impresa di GE Healthcare è aperto anche a collaborazioni dirette con startup internazionali e con altri attori globali attivi nel settore sanitario, tra cui realtà dal mondo accademico, Ong o altri operatori.
►Ci si può candidare anche dall’Italia – I candidati interessati sono invitati a contattare five.eight; le candidature saranno valutate e accettate in modo continuativo. L’acceleratore, infatti, è aperto a tutte le startup attive nel campo della salute, indipendentemente dalla loro ubicazione nel mondo. “Per ora – dice il responsabile di GE Sustainable Healthcare Solutions – la maggior parte delle applicazioni arrivano da Usa, Finlandia, Israele. Tuttavia saranno benvenute anche le candidature da startup italiane impegnate in soluzioni per la sanità nei Paesi emergenti”.
►L’open innovation di GE Electronic – La multinazionale crede fortemente nell’innovazione aperta, perciò ha sviluppato una serie di progetti in questo senso. GE Ventures è il corporate venture capital di GE, impegnato a stabilire partnership e investire nelle migliori idee nel campo del Software, dell’Healthcare, dell’energia e della manifattura avanzata. I GE Garages sono decine di “garage” sparsi per il mondo impegnati a promuovere la tecnologia fornendo alle persone strumenti per prendere parte alla nuova era industriale. Le GE Digital Foundries incubano startup industriali dell’Internet e collaborano con i clienti nello sviluppo di nuove applicazioni per l’Internet of Things. Sono inoltre stati anciati due Innovation Villages in Finlandia e UK.