Trent’anni fa l’Italia si collegò a Internet: il segnale partì il 30 aprile 1986 dal Centro universitario per il calcolo elettronico del Cnr di Pisa (Cnuce) e arrivò alla stazione di Roaring Creek, in Pennsylvania. Per ricordare l’Italian Internet Day, il giorno in cui “l’Italia scoprì Internet“, si sono tenute in tutto il Paese iniziative in scuole, enti pubblici e una celebrazione nella sede del Cnr di Pisa il 29 aprile.
Il progetto del 1986 fu realizzato in sinergia tra Cnr-Cnuce, Italcable e Telespazio; per il collegamento fu usata la rete satellitare atlantica Satnet. Dietro quel risultato c’era stato un lungo lavoro di preparazione iniziato negli anni Settanta in concomitanza con lo sviluppo di Arpanet (la rete della difesa militare americana), la stretta collaborazione con alcuni padri di Internet come Robert Kahn e Vinton Cerf e la lungimiranza dei ricercatori italiani.
Un progetto destinato a cambiare, e in molti casi stravolgere, la vita di tutti noi. Basti pensare che oggi le imprese tecnologiche e digitali, e in particolare l’ecosistema delle startup innovative, non esisterebbero senza la Rete.
Il progetto che debuttò in Italia nel 1986 restò però per alcuni anni limitato a una ristrettissima cerchia di esperti, accademici e visionari. Basti pensare che la parola “Internet” appare per la prima volta in un dispaccio Ansa solo nel 1990. E che l’anno dopo cominciano ad affacciarsi timidamente in Italia le prime BBS, bacheche virtuali considerate come le prime comunità virtuali.
Il momento in cui gli italiani hanno concretamente cominciato ad accorgersi dell’esistenza di Internet è indicato da alcuni esperti intorno agli anni 1993/1994, quando Internet diventò commercialmente accessibile. Nel 1994, solo per citare un esempio, inizia ufficialmente l’avventura di Video On Line, tra i primi Internet Service Provider italiani, fondato a Cagliari dall’editore Nicola Grauso l’anno precedente. Si potrebbe dire che Internet in Italia ha 30 anni, ma in un certo senso ne dimostra 8 di meno. Ma vediamo in maniera sintetica le tappe che hanno contraddistinto l’avvento di questa fondamentale scoperta negli Usa e nel nostro Paese fino, appunto, al 1994 (le tappe italiane sono evidenziate con la data in color arancione).
1958 – Il governo degli Stati Uniti costituisce Arpa (Advanced Research Project Agency), ribattezzato Darpa nel 1972, ente incaricato di cercare soluzioni tecnologiche innovative, tra le quali soluzioni legate alla sicurezza e disponibilità di una rete di telecomunicazioni. Esercita un ruolo rilevante nello sviluppo dell’informatica e delle reti ed è la culla della nascita di Arpanet.
1969 – Viene relizzata Arpanet (Advanced Research Projects Agency NETwork), progenitrice di Internet. È la prima rete di computer in grado di collegare università e centri di ricerca americani. È studiata e realizzata da Darpa, agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La connessione fra i primi due computer del network avviene nell’ottobre del 1969 tra l’Ucla e lo Stanford Research Center. Il teorico di questa rete è lo psicologo Robert Taylor. Arpanet è stata pensata per scopi militari statunitensi durante la guerra fredda, ma paradossalmente si è trasformata in uno dei più grandi progetti civili: una rete globale che collega l’intero pianeta. Arpanet è stata chiusa nel 1990.
1983 – Nasce ufficialmente il protocollo di trasmissione TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol), sviluppato da Bob Kahn e Vinton Cerf: è la rete delle reti. Per questo Kahn e Cerf, quest’ultimo oggi vicepresidente di Google, sono considerati tra i padri di Internet. Questo protocollo diviene lo standard ufficiale di Arpanet a partire dal primo gennaio del 1983. “Bob Khan ed io lavoravamo con i colleghi italiani già dal 1980, 1981” ha ricordato Vinton Cerf festeggiando l’Italian Internet Day all’ambasciata italiana a Washington. “Al Cnuce a Pisa erano già attivi dall’inizio degli anni ’70, allo stesso tempo in cui lo eravamo anche noi, parallelamente” ha spiegato ancora Cerf che descrive quel 30 aprile come il giorno dell'”allineamento”.
1986 – L’Italia si collega a Internet.
1987 – In Italia si registra il primo dominio Internet: è Cnr.it, il sito del Consiglio nazionale delle Ricerche.
1990 – Compare per la prima volta in Italia la parola “Internet”. È in una notizia Ansa relativa al processo in corso di svolgimento negli Usa contro Robert Tappan Morris, studente americano accusato di aver introdotto un virus in Rete.
1991 – Nasce il World Wide Web, uno dei principali servizi di Internet che permette di navigare e usufruire di uno stermianto insieme di contenuti collegati tra loro attraverso link. Nel 1989 lo scienziato ricercatore Tim Berners-Lee sviluppa un progetto di sistema ipertestuale per collegare fra di loro risorse residenti su computer diversi con l’obiettivo di scambiare i risultati delle ricerche in maniera agile e veloce. Nel 1990 lo propone al Cern insieme al collega Robert Cailliau, dopo aver sviluppato un linguaggio di marcatura dei documenti disponibili sulle reti di computer chiamato Html-Hyper Text Markup Language. La nascita del web risale al 6 agosto 1991, giorno in cui Berners-Lee mette online il primo sito Web. Inizialmente utilizzato solo dalla comunità scientifica, il 30 aprile 1993 il Cern decide di rendere pubblica la tecnologia alla base del Web.
1991 – Nascono le BBS, bacheche elettroniche intorno alle quali si formano le prime comunità virtuali italiane.
1993 – Insieme ad Agorà Telematica, Nexus e MC-link di Roma, Galactica – nata nel 1989 come Galactica BBS (Bullettin Board System) da Luca De Gregorio, Davide Tomè, Lorenzo Podestà, Filippo Maraffi e Fulvio Paleari – diventa il primo Internet Service Provider (Isp) a fornire accesso a Internet al pubblico in Italia. In seguito nel 1995 – insieme ad Aconet di Roma, nel quale molti anni dopo confluirà – è il primo Isp a proporre dapprima tariffe a forfait e poi accesso via Adsl. Dopo un periodo di grande successo, in seguito al mancato rinnovo da parte di Telecom Italia del contratto sperimentale che le consentiva di offrire connessioni ad un costo particolarmente favorevole, è costretta alla liquidazione.
1994 – Internet diventa commercialmente accessibile.
1994 – Nasce ufficialmente il 4 dicembre Video On Line, che affonda le radici nel legame con il centro di ricerche CRS4, allora guidato dal premio Nobel Carlo Rubbia, già direttore del Cern. È grazie alla collaborazione con il CRS4 che l’editore Nicola Grauso riesce a mettere online il quotidiano locale L’Unione Sarda nel marzo 1994: è il primo giornale in Europa a farlo. In seguito parte Video On Line, che nel 1995 diventa il principale fornitore di accesso ad Internet degli italiani con circa 15.000 abbonati, ovvero il 30% degli utenti dell’epoca. Il progetto attrae anche l’attenzione di Nicholas Negroponte, direttore del centro di ricerche MediaLab al Massachusetts Institute of Technology, che firma un contratto di ricerca con Video On Line per progetti innovativi. I conti però non vanno bene e nel 1996 Video On Line vende a Telecom Italia, che fino a quel momento era al tempo stesso concorrente e fornitore principale.