IL PROGETTO

Start up, tutti i numeri dell’ecosistema

Italia Startup e Osservatori del Polimi presentano il “Who’s Who” delle neo imprese innovative 1227 start up innovative recensite, 113 le start up hi-tech finanziate, 97 gli incubatori e acceleratori, 32 gli investitori istituzionali, 40 i parchi scientifici e tecnologici, 65 gli spazi di coworking e 33 le competizioni dedicate alle start up

Pubblicato il 25 Ott 2013

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Nel 2012 le start up innovative in Italia hanno superato quota 1.200. L’anno scorso sono stati investiti complessivamente 112 milioni di euro in startup hi-tech e per il 2013 si stimano investimenti per altri 110 milioni di euro. Sono dati che emergono dalla prima edizione del progetto “The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who“, presentato oggi da Italia Startup e gli Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con Smau e con il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico.

Una vera e propria mappa delle neo-aziende che continuano a nascere nel nostro Paese, con tutti i numeri del caso. Ad oggi sono state recensite 1227 startup innovative in Italia, 113 le startup hi-tech finanziate, 97 sono gli incubatori e acceleratori (64 pubblici e 33 privati), 32 gli investitori istituzionali (6 pubblici e 26 privati), 40 i parchi scientifici e tecnologici (37 pubblici e 3 privati), 65 gli spazi di coworking e 33 le competizioni dedicate alle startup. Sono poi 7 le associazioni dedicate e 13 le comunità online che offrono risorse agli startupper. Le startup innovative sono per il 50% localizzate al nord, per il 36% al centro e per il 14% al sud. Ben 232 hanno sede in Lombardia, 135 in Emilia-Romagna, 120 nel Lazio, 113 in Veneto, 111 in Piemonte, 92 in Toscana. Le startup finanziate hanno per il 46% sede al nord, per il 26% al centro e per il 28% al sud (39 funded startup sono lombarde, 17 venete, 11 campane, 10 laziali, 7 toscane, 6 sarde). Complessivamente nel 2012 sono stati investiti 112 milioni di euro in startup hi-tech. Per il 2013 si stima un valore di investimenti complessivi di 110 milioni di euro. Nel 2012 il 70% degli investimenti nelle startup hi-tech è stato effettuato da Investitori istituzionali, mentre il restante 30% fa capo a Business Angel, Family Office e Incubatori/Acceleratori. Osservando la distribuzione degli investimenti sui settori di appartenenza delle startup, il 73% ha un focus sull’ ICT, il 16% nell’energia e nelle rinnovabili, il 9% nelle Life Science.

Stefano Firpo, capo della Segreteria tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico, ha così commentato l’iniziativa: “Da un anno a questa parte l’Italia è diventata un Paese più ospitale per le startup innovative. Grazie al Decreto Crescita Bis – che a dicembre giungerà a piena e completa attuazione con la definitiva autorizzazione da parte delle istituzioni europee sulle agevolazioni agli investimenti in startup – chi intende avviare un’impresa innovativa ha la vita più facile. Le iniziative lanciate quest’oggi a Smau sono particolarmente apprezzabili perché ci aiutano a far conoscere anche a una platea internazionale queste importanti novità. Infatti, i tempi sono maturi perché l’Italia diventi anche un Paese più attrattivo per capitali e talenti esteri: il programma Destinazione Italia – prosegue – mira proprio a raggiungere questo ambizioso obiettivo, e l’imminente messa a punto di un meccanismo accelerato per la concessioStefano Firpone di “Visti Startup” rappresenta un passo concreto in questa direzione”.

“Il progetto The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who – spiega Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup – è un’iniziativa di carattere permanente che ha l’obiettivo di presentare sia al sistema politico-economico nazionale sia agli interlocutori internazionali una fotografia continuamente aggiornata dei principali attori che popolano l’ecosistema delle startup nel nostro Paese. Molti attori di questo ecosistema fanno già parte di Italia Startup, che si pone come interlocutore di riferimento sia verso il mondo politico-istituzionale che verso il sistema industriale. Il nostro auspicio, grazie anche al progetto di mappatura, è di rafforzare questa rappresentanza, per dare consistenza e voce ad un comparto capace di portare innovazione, sviluppo e occupazione a tutto il Paese”.

“Il progetto Who’s Who è strettamente connesso al primo Osservatorio avviato da Italia Startup e Politecnico di Milano – commenta Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori ICT & Management del Politecnico di Milano e Consigliere di Italia Startup – Finalmente anche per il nostro Paese siamo in grado di descrivere in un’analisi quali-quantitativa l’intero comparto. I soggetti che abbiamo recensito appartengono a tutte le categorie dell’ecosistema: startup finanziate, incubatori privati e pubblici/universitari, parchi scientifici e tecnologici, investitori, community online, ecc. Prendendo spunto da iniziative analoghe avviate in altri Paesi, abbiamo identificato tutti gli attori principali attivi in Italia, suddivisi per aree territoriali, ritraendo in tempo reale lo stato complessivo del nostro ecosistema. A questo si aggiungono anche i risultati relativi agli investimenti fatti sulle startup innovative nel nostro Paese, nel corso degli ultimi due anni”.

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