Fare dell’Europa il posto più facile creare una startup, aumentare gli investimenti pubblici e privati a favore degli embrioni d’azienda, incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi: sono alcune delle proposte del manifesto (sottoscritto da più di 5mila persone compresi importanti imprenditori, blogger e giornalisti) che The Startup Europa Leaders Club, gruppo indipendente di imprenditori nel campo della tecnologia che forniscono indicazioni sul rafforzamento del contesto imprenditoriale web in Europa, ha consegnato a Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, discutendone i contenuti con il premier olandese, Mark Rutte.
Del gruppo fanno parte Zaryn Dentzel, fondatore e CEO di Tuenti, Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, Kaj Hed, presidente di Rovio Entertainment, Lars Hinrichs, fondatore e CEO di HackFwd, Martin Lorentzon, fondatore e presidente di Spotify, Joanna Shields, CEO di Tech City UK, Reshma Sohoni, cofondatore e partner di Seedcamp, Boris Veldhuijzen van Zarten, cofondatore di The Next Web, e Niklas Zennström, CEO di Atomico, i quali hanno fondato il Leaders Club su indicazione del vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, secondo il quale il manifesto contiene “ottime idee: spero che tutti i leader europei prenderanno a cuore questi loro suggerimenti per cambiare mentalità sulle startup e sulla leadership globale”.
“L’Internet Economy nei mercati sviluppati del G20 – spiega il Manifesto – crescerà a un tasso annuo dell’8% nei prossimi cinque anni, mentre nei mercati in via di sviluppo la crescita annuale sarà del 18%: tassi di gran lunga superiori a quelli dei settori economici tradizionali. Non solo per le imprese hi-tech, poiché le tecnologie digitali consentono di reimmaginare ogni singolo settore, permettendo di creare nuovi posti di lavoro e nuova ricchezza”.
Una “marea montante” che può “aiutare l’Europa a proteggere le sue prospettive per il futuro” uscendo dalla crisi “più forte, più agile e più prospera”. Però, secondo i redattori del “Manifesto”, sono necessari altri interventi per superare una serie di ostacoli che minacciano minare il potenziale di crescita: “abbiamo individuato 22 azioni che, nel loro insieme, possono dare alle imprese europee le migliori possibilità di successo futuro. Invitiamo ora imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati in tutto il continente a impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.
Ecco le 22 raccomandazioni del “Manifesto”:
1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” (un permesso di soggiorno per chi vuole creare una startup, ndr) paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.
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