Ala fine ce l’ha fatta Vincenzo Boccia. Con soli nove voti di vantaggio sul concorrente Alberto Vacchi è stato eletto presidente di Confindustria. A coagulare il consenso attorno il patron di Arti Grafiche, 52 anni, secondo imprenditore del Sud dopo Antonio d’Amato a diventare leader dell’associazione degli industriali italiani, è stata anche “quella visione innovativa e concreta, capace di sintetizzare in modo efficace gli interessi di grandi, medie e piccole imprese” che gli è stata riconosciuta dalla Piccola Impresa, che ha guidato tra il 2009 e il 2013, e dai Giovani di Confindustria. Boccia è riuscito a riconvertire più di una volta sua impresa in un settore sconvolto dalle tecnologie digitali che lui non ha temuto ma anzi ha colto come opportunità. Ha puntato sul web e sulla stampa a distanza anche per questo l’ha spuntata.
La “visione” che gli industriali under 40 attribuiscono a Boccia si traduce nel lavoro della sua Arti Grafiche Boccia, storica stamperia nata oltre 50 anni fa e da allora in costante espansione, pur mantenendo la conduzione familiare. Arti Grafiche stampa periodici specializzati (fra cui quelli del gruppo Espresso), quotidiani, cataloghi, libri e anche etichette e cartotecnica per i settori agroalimentari e food and beverage. Nella sua scheda di presentazione scrive di dar lavoro a 160 dipendenti fra Italia, Francia, Germania, Danimarca e Libano per un fatturato di oltre 40 milioni di euro (di cui un terzo proviene dall’estero), triplicato negli ultimi 10 anni di pari passo con l’aumento fino a 50 milioni di euro negli investimenti per impianti e innovazione.
La visione “innovativa” che ha affascinato i giovani industriali si trova nel percorso di Boccia imprenditore e uomo di Confindustria. Nel 2015 Arti Grafiche ha avviato un progetto sperimentale, creando una startup interna che vedrà la luce il prossimo aprile. Dalle anticipazioni si sa che la startup sarà il primo prodotto Business to Consumer dell’azienda, da sempre improntata al B2B, e che sarà il frutto di una divisione autonoma interna che ha realizzato la piattaforma, il piano di marketing e la comunicazione, sia sui social network che sui classici mezzi di comunicazione. Questa startup permetterà a ogni singolo fruitore di realizzare un giornale (da 8 a 96 pagine, con una tiratura minima di 100 copie che riceverà direttamente a casa) con propri testi e foto interamente personalizzabili di un matrimonio, un anniversario, una sagra o qualsiasi altro evento. In attesa di lanciare la prima startup interna, Arti Grafiche guarda già avanti e, in collaborazione con il professore Emilio Paccioretti della Università L.I.U.C. di Castellanza, in provincia di Varese, sta cercando altre startup adatte al proprio core business.
Boccia ha avuto modo di pensare al mondo delle startup anche come presidente nazionale di Piccola Industria, ruolo che ha ricoperto dal 2009 al 2013. Dovendo favorire la crescita delle piccole e medie imprese, sotto la sua presidenza Piccola Industria ha lanciato il programma AdottUp, il programma per l’adozione delle startup. In pratica AdottUp è rivolto a tutte le startup in cerca di una vetrina sul mondo delle imprese, di facilitazioni nell’utilizzo dei servizi o semplicemente di essere comprate da realtà più grandi che potessero valorizzare l’idea. AdottUp è nato in collaborazione con Intesa San Paolo e negli anni ha favorito l’incubazione di decine e decine di startup.