Si chiama University, ma dell’università non ha (quasi) niente, almeno per come l’università l’intendiamo qui in Italia e in Europa: niente banchi, niente aula, niente libri, niente esami. Eppure per frequentare i suoi corsi (che poi, a ben guardare, corsi non sono, ma seminari, incontri di brain storming e che, comunque non sono accreditati, ossia non hanno nessun valore legale) fanno richiesta in migliaia, tra studenti e professionisti, da tutto il mondo. Molti di loro rimangono delusi, perché la selezione è durissima e solo in poche decine vengono ‘graziati’, però, per quei pochi, frequentare i corsi della Singularity Univeristy equivale a intingere il curriculum nell’oro. E soprattutto, prendere parte a una sfida non da poco: cambiare il mondo.
Motto del campus della Silicon Valley è “educare e ispirare una nuova generazione di leader che possano comprendere e usare le tecnologie per guidare l’umanità nelle sfide che la attendono nel suo futuro”.
Un’ambizione non da poco, sostenuta dalle parole di Larry Page (fondatore di Google e tra i sostenitori del progetto Singularity) che ha dichiarato “se fossi ancora uno studente è qui che vorrei essere”.
Difficile stilare un elenco dei programmi e delle materie studiate, perché in buona sostanza non c’è, piuttosto ci sono una serie di temi che vengono di volta in volta approfonditi e che vanno dalla gestione della poca acqua rimasta sul pianeta, all’impatto delle macchine che si guidano da sole, al sovrappopolamento del pianeta alle potenzialità delle stampanti 3D.
Per entrare nel ristrettissimo club di inventori, innovatori e visionari della Singularity occorre avere dalla propria, oltre a un curriculum di ferro (serve ma non basta), anche un’idea. Ma non un’idea qualsiasi, piuttosto un‘idea in grado ‘di influire sulla vita di almeno un miliardo di persone’. Qualcosa che possa davvero cambiare il mondo, risolvere problemi come l’approvigionamento energetico, la cura e la prevenzione del cancro, la scarsità di acqua, la povertà. Con un’idea simile, si può provare a fare richiesta di ammissione a uno dei quattro corsi disponibili ogni anno.
Il primo, il principale, il più importante e richiesto è il Graduate Studies Program: un corso di 10 settimane che ogni estate accoglie 40 studenti e dedica loro un programma di apprendimento ‘peer to peer’ a contatto con premi Nobel, astronauti, grandi imprenditori, inventori e potenziali finanziatori del calibro di Microsoft o Nasa. I posti disponibili sono 40 e il costo è di circa 29 mila dollari ( ma ci sono delle borse di studio).
Poi, più breve e agile e di ammissione leggermente più facile è l’Executive Program, con programmi di cinque giorni disponibili in varie sessioni durante l’anno (le prossime date disponibili sono a gennaio 2016).
Dedicati principalmente alle aziende sono invece i Custom Programs programmi su misura per specifiche aziende, organizzazioni o comunità che li richiedono in tutto il mondo.
Il quarto, invece, l’Innovation Partnership Program (IPP) è stato realizzato con la collaborazione di Deloitte e si occupa di un ristretto gruppo di aziende (le 500 più importanti per fatturato secondo la classifica di Fortune) cui consente di prendere parte a un programma di affrancamento e innovazione lungo tre anni, un periodo nel quale, basta poco, il mondo cambia. E le aziende con lui.