Innovazione e corporazioni

Uberpop, ora i tassisti “conservatori” lanciano un hackaton

Hanno gridato vittoria per lo stop all’app che consente a chiunque di dare passaggi, attirandosi accuse di essere anti-innovazione. Ora l’Unione dei Radiotaxi Italiani annuncia la sua prima maratona di coding. Risposta “tecnologica” all’avanzare della tecnologia? O consapevolezza che solo chi cambia sopravvive?

Pubblicato il 27 Mag 2015

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Anche i tassisti hanno un’anima…tecnologica. Mentre ieri il Tribunale di Milano ordinava il blocco di UberPop su tutto il territorio nazionale, facendo segnare un punto a favore degli autisti di taxi tradizionali, profondamente avversi all’avanzata del colosso californiano, nelle stesse ore veniva annunciato TaxiHack, il primo hackathon dedicato all’innovazione del servizio taxi. Da una parte la categoria gridava vittoria per lo stop al servizio di ride sharing dell’app Uber, che consente a chiunque di utilizzare la propria auto per dare passaggi in città, attirandosi accuse di “mentalità conservatrice” e “attività di lobbying”; dall’altra lanciava una maratona di coding, tipo di manifestazione ormai diventata il simbolo dei movimenti più tecnologicamente avanzati del Paese. Una contraddizione in termini? O la conferma che anche i tassisti stanno cominciando a capire quello che ha spiegato a EconomyUp la docente della Bocconi, Gabriella Bagnato, ovvero che, in una fase storica di disruption economica, per sopravvivere bisogna sapersi adattare ai cambiamenti e innovarsi?

Certo, l’hackaton non è stato organizzato in massa da tutti i tassisti italiani. Come sarebbe stato possibile? È una categoria che conta complessivamente oltre 45.000 professionisti autorizzati ed è rappresentata sindacalmente da diverse sigle radicate in diversi territori. Questa maratona hi-tech è un’iniziativa di URI-Unione dei Radiotaxi Italiani, che peraltro si autodefinisce la “Confindustria dei Radiotaxi” e vanta un “ruolo chiave nel confronto tra taxi, istituzioni e mondo politico”. Nata nel 2004, ad oggi l’Unione presieduta da Loreno Bittarelli, alla guida della della Coop Taxi 3570 di Roma (il numero “storico” per chi cerca un’auto bianca nella capitale), è presente su tutto il territorio nazionale con oltre 50 strutture Radiotaxi associate.

URI si è distinta per aver promosso a settembre scorso IT Taxi, un’applicazione che permette di chiamare un taxi in tutta Italia anche senza conoscere i numeri locali del servizio e sfruttando la posizione GPS dell’utente. Ora IT Taxi ha deciso di chiamare a raccolta developer, designer, maker per il suo primo hackathon dedicato all’innovazione del servizio taxi, organizzato in collaborazione nientemeno che con Codemotion, uno dei più rilevanti eventi europei dedicati agli sviluppatori.

La maratona di programmazione si terrà a Roma il 13 e 14 giugno 2015 presso la Sala Multimediale della Cooperativa Radiotaxi 3570 e chiederà ai partecipanti a cimentarsi in una doppia sfida: hackerare non soltanto l’app IT Taxi, ma anche un vero taxi. Sarà infatti su IT Taxi che si dovrà concentrare l’attenzione dei developer. A loro verrà richiesto di trovare soluzioni disruptive per innovare l’app di URI che permette di prenotare, pagare e recensire le auto bianche in oltre 40 città, fino a un totale complessivo di almeno 12mila taxi in tutta Italia.

L’obiettivo dichiarato è innovare la mobilità su taxi, garantendo agli utenti soluzioni sempre più smart per agevolare gli spostamenti in città e tra diversi centri. Un obiettivo di cui, va detto, andrebbe fiero il team di Uber, che della smart mobility ha fatto e fa una delle sue bandiere. Per raggiungere lo scopo sono stati convocati i migliori programmatori del Paese da Codemotion, con il supporto di Roma Makers, il Fablab più noto nella capitale.

Le registrazioni per partecipare a TaxiHack sono aperte su Eventbrite, con una quota di iscrizione di 5 euro. “Il servizio taxi – si legge in un comunicato di URI – si vuole fare interprete di un cambiamento epocale con l’esplosione delle mobility app, attraverso una vera e propria digitalizzazione delle operazioni di prenotazione e assegnazione delle corse, nel rispetto delle regole imposte nei comuni italiani in cui il servizio viene offerto”.

Innovare il servizio taxi è possibile – ha commentato Loreno Bittarelli, Presidente di URI e della Cooperativa Radiotaxi 3570 – e TaxiHack premierà i risultati che sapranno renderlo sempre più competitivo, vantaggioso e utile per l’utente, creando nel contempo maggiori opportunità di lavoro per i tassisti, senza snaturarne le caratteristiche principali: la garanzia di sicurezza e legalità offerta da guidatori professionisti e la profonda conoscenza del territorio”. Tante le sfide a cui saranno chiamati gli hacker: implementazione di sistemi di prenotazione in-app sempre più user friendly, introduzione di nuove soluzioni per facilitare la fase del pagamento, dal bitcoin all’implementazione di tecnologie di prossimità, sviluppo di app per dispositivi indossabili, taxisharing, calcolo anticipato dei prezzi delle corse e molto altro.

Numerose le challenge. C’è IT Taxi improvement, per ampliare in modo creativo le funzionalità e l’usabilità dalle app IT Taxi attraverso il miglioramento dell’usabilità, wearable, prenotazione corse su date o luoghi diversi, calcolo anticipato del prezzo delle corse. C’è Mobile Payment, per implementare nuovi metodi di pagamento con introduzione bitcoin, miglioramento usabilità, implementazione tecnologie di prossimità, gamification. Poi la sfida Hack the real Taxi, che consiste in una vera automobile da hackerare, per una sfida da autentici maker. La sfida Disabilities punta a consentire alle persone disabili di migliorare la loro esperienza di viaggio in taxi, quella Trasporto sostenibile a creare hack in grado di portare vantaggi ambientali e sociali e quella Taxi Sharing a ideare soluzioni di intermodalità con biglietto/percorso unico, ottimizzazione percorsi, crowdsourcing, riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, riduzione del traffico. La challenge Disruptive Ideas vuole creare funzionalità completamente nuove e lontane da tutto quello che esiste, ridefinendo, riprogrammando e inventando nuovi modelli per i servizi di trasporto su taxi esplorando diversi ambiti, dal crowdsourcing alla gamification ai wearable.

Le proposte che emergeranno dalla maratona di coding saranno presentate al termine della gara e il team tecnico di IT Taxi, con una giuria di esperti, selezionerà i primi tre classificati, che saranno premiati con buoni acquisto su Amazon e corse gratis con l’app, così ripartiti. Il primo premio di 2000 euro sarà suddiviso in1000 euro in buoni acquisto Amazon + 1000 euro di buoni corse IT Taxi, validi in tutta Italia. Il secondo premio di 1400 euro sarà ripartito in 700 euro in buoni acquisto Amazon + 700 di buoni corse IT Taxi, validi in tutta Italia. Il terzo premio di 1000 euro è diviso in 500 euro in buoni acquisto Amazon + 500 di buoni acquisto IT Taxi, validi in tutta Italia.

In vista dell’apertura del proprio centro tecnologico a Roma, l’hackathon sarà anche l’occasione per i developer di conoscere il team di sviluppo di IT TAXI ed esplorare nuove occasioni lavorative. Il primo TaxiHack sarà possibile anche grazie al sostegno di Microtek, Platinum Sponsor dell’iniziativa, Paypal, Golden Sponsor, Waynaut, Officine Arduino e Stamplay, partner tecnici, e alla collaborazione di Village for all V4A.

Insomma all’innovazione tecnologica del gigante Uber i tassisti rispondono con altrettanta innovazione tecnologica. Era l’ora. E magari è questa la via.

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