E la carta di credito sparisce nello smartphone

Tim, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Visa Europe, lancia la carta prepagata Smartpay per il mobile payment. Permette ai clienti della compagnia telefonica di effettuare transazioni contacless attraverso la tecnologia nfc in 55 mila esercizi commerciali (a oggi)

Pubblicato il 29 Ott 2014

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Il portafogli va in pensione. O direttamente nel cestino, ma vuoto. A sostituirlo ci pensa lo smartphone. Basti pensare che i pagamenti contactless sono passati da 150 mila nel 2013 a 250 mila nel 2014 e supereranno i 600 mila nel 2017 secondo stime dell’Osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano.

Le grandi aziende seguono il trend. Telecom Italia, Intesa Sanpaolo e Visa Europe hanno appena presentato Tim Smartpay, la carta prepagata per il mobile payment dedicata ai clienti Tim (31 milioni). Una carta di pagamento attivabile direttamente dal Tim Wallet al costo di 4 euro e 90.

Se attivata entro il 30 aprile 2015, le operazioni di ricarica saranno gratuite per tutto l’anno. In più la carta permette ai possessori di accedere a un programma fedeltà riservato: fino al 30 aprile 2015 i clienti che l’avranno attivata riceveranno un bonus di un euro di traffico telefonico per ogni 50 euro di spesa effettuati con la carta.

Il concetto di base è quello di rendere sempre più virtuale il portafogli e di favorire anche i piccoli acquisti con questa modalità.

Ma come funziona? “Per accedere ai servizi di mobile payment – spiega Sergio Cozzolino, Consumer Marketing Mobile Service Development Dept di Telecom Italia – i clienti Tim dovranno dotarsi di una sim e di un telefono nfc e scaricare gratuitamente il Tim Wallet. Il cambio Sim è gratuito e immediato. Una volta scaricato il Wallet il cliente potrà scegliere la carta da attivare tra quelle disponibili nella vetrina e installarla”. A quel punto, una volta ricaricata, potrà usarla negli esercizi commerciali abilitati (“55 mila a oggi”, spiega Stefania Gentile, responsabile Prodotti transazionali privati di Intesa Sanpaolo) semplicemente avvicinando lo smartphone al pos.

E se il pos di un negozio non è abilitato? “In quel caso si può pagare con la carta fisica Smartpay e il servizio via app viene aggiornato istantaneamente”. Il Wallet permette infatti di monitorare le spese, l’andamento dei bonus, ricaricare la scheda mobile e usufruire di altri servizi.

Dal canto loro, i tre colossi si stanno muovendo in questa direzione anche su altri fronti. “Entro gennaio 2015 tutte le carte Intesa Sanpaolo potranno essere smaterializzate su sim telefonica Tim – prosegue Gentile – e a breve aggiungeremo a tutte la ricarica automatica”.

Le sperimentazioni del gruppo bancario sul proximity payment vanno avanti dal 2011 e nell’ultimo anno i pagamenti contactless dei clienti Intesa sono aumentati del 358 per cento. Crescono anche le convenzioni con grandi catene commerciali tra cui Zara, Kiko, La Rinascente, Trony, Esselunga, Limoni. E, nonostante abbia scelto Telecom come partner privilegiato, Intesa Sanpaolo dichiara di avere gruppi di lavoro in corso con altri operatori. E dopo le tecnologie nfc sta iniziando a esplorare anche l’hce e si prepara a cogliere anche Apple Pay.

Così Telecom, che è al lavoro sullo stesso fronte anche con Banca Mediolanum e altri due gruppi bancari.

Visa Europe ha speso 300 milioni di euro in ricerca innovativa nel 2013, conta un milione e 800mila terminali contactless e 100 milioni di carte contactless in Europa, e garantisce alla sua clientela più di 60 servizi mobile con vari partner.

Quanto manca, dunque, per dimenticare a casa il portafogli senza problemi? “Entro un anno anche i biglietti dei mezzi pubblici saranno digitalizzati“, conclude Cozzolino. “Carte di credito, coupon e carte fedeltà lo sono già. Il passo più difficile sono i documenti di identità, ma dopo Agenda Digitale si potrebbe sbloccare anche quel capitolo. Insomma, il sogno del portafogli digitale non è così difficile da realizzare”.

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