TWITTER TIME

Riccardo Luna, neo Digital Champion: “Vinciamo solo se facciamo squadra”

#digitalchampions è l’hashtag creato dal giornalista per spiegare quali istanze porterà nella Ue: digitale al primo posto dell’agenda di governo, più digital skills, più qualità per le startup. E lancia un sito per raccontare le storie delle “migliaia di campioni digitali” del nostro Paese

Pubblicato il 22 Set 2014

riccardo-luna-140917131047

Non uno ma “migliaia di campioni digitali”: così Riccardo Luna, neo nominato Digital Champion italiano nell’Unione europea, annuncia nel Twitter time di questa mattina la sua strategia per contribuire alla promozione della cultura digitale del nostro Paese. I suoi obiettivi: “mettere il digitale al primo posto dell’agenda di governo, incrementare le digital skills, far crescere in qualità il sistema startup italiano”. E con l’occasione lancia un sito “dove da subito raccontare storie di innovazione digitale anche in piccoli centri”: http://www.digitalchampions.it. È già attivo per ora solo per “ricevere storie”, ma il giornalista assicura che sarà “completato presto anche con i consigli che mi darete”. Parola d’ordine: fare rete. “Non c’è un progetto – ribadisce – c’è un sogno: il progetto lo facciamo assieme, anzi tanti progetti”.

Su Twitter Luna, attuale direttore di CheFuturo! e già primo direttore dell’edizione italiana di Wired, ha creato l’hashtag #digitalchampions al plurale “perché – ha specificato – è così che intendo muovermi. L’Italia ha migliaia di campioni digitali, vorrei fare una rete. Il mio ruolo nella squadra sarà intanto quello di fare squadra con gli altri, perché solo così pesiamo” ha aggiunto, con sfoggio di termini sportivi, riferendosi agli altri Digital Champions Ue, con cui avrà il primo incontro ufficiale lunedì 29 settembre a Bruxelles. Sono gli ambasciatori dell’Agenda digitale europea provenienti dai vari Paesi Ue il cui compito è “aiutare i cittadini Ue a diventare digitali”. Tra questi Luna troverà almeno sette ministri, ex ministri o dirigenti (o consulenti) di ministeri, alcuni imprenditori dell’Ict, altri dirigenti di enti pubblici, accademici e un giornalista come lui, il lettone Reinis Zitmanis.

L’intenzione del Digital Champion italiano è appunto creare una rete. E questo spirito emerge già dal Twitter time sui #digitalchampions. A Marco Massarotto, founder dell’agenzia Hagakure, che ha suggerito a Luna di “rendere competitiva (costo del lavoro, organizzazione, inglese) e esportabile nella Ue la ‘manodopera digitale’ italiana” il comunicatore ha risposto: “Sarebbe bellissimo, dobbiamo farcela, mi aiuti scrivere il progetto?”. “Quando vuoi, l’ho abbastanza chiaro – ha risposto Massarotto – e in questo momento l’Irlanda sta perdendo grip. Se triangoli col governo #sipuòfare”.

Quale l’iniziativa più urgente da Dagital Champion italiano, gli chiede Carlo Muzzarelli? “Le competenze digitali degli italiani per me, la digital economy per il governo: così si creano posti di lavoro”.

A Marco Camisani Calzolari, imprenditore ed esperto di comunicazione, che gli suggerisce di “trovare l’aiuto delle istituzioni” risponde: “Sono qui per questo, ma intanto andiamo avanti”.

A Tony Gherardelli, top manager, che propone: “Rafforzare azioni top down (leggi e regolamenti attuativi) e bottom up (stimolare l’offerta, creare cultura digitale), Luna replica: “A me, a noi, tocca il bottom up: con quello stimoliamo azioni dall’alto ma senza aspettare”.

“Mi piacerebbe – twitta ancora il neo Digital Champion – mettere il digitale al primo posto dell’ agenda di governo: così si crea la ripresa economica”. Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente alla Bocconi, commenta: “Il digitale non è un settore, ma un criterio per riorganizzare le istituzioni. E tutta la spesa pubblica”.

Sulle startup Riccardo Luna osserva: “Ce ne sono tante di ottime ma non bastano ancora, il sistema deve crescere in qualità”. Rivolgendosi a Matteo Acitelli, che chiede quali soluzioni ha in mente, Luna prende tempo: “Ne parleremo presto con Riccardo Donadon (founder dell’incubatore di imprese H-Farm, ndr) e tutto il direttivo in ItaliaStartup, sapendo che al Mise, ministero per lo sviluppo economico, sono sul pezzo”.

Ancora Gherardelli invita a “eliminare semanticamente il fenomeno hype. Fare start up deve essere business as usual, non atto eroico”. Luna risponde: “Ok, ma se vuole dire ‘fare un’impresa’ un motivo c’è”.

Sulla PA digitale: “Tutti i siti sono da rifare, ho fiducia in Agid. Serve un team che si occupi della presenza web del governo composto da user researchers, designers e sviluppatori”.

A Nando Cannone che propone di “razionalizzare le proposte per una tecnologia implementabile realisticamente su territori, imprese e cittadini, Luna dice: “Ho letto un doc in bozza dalle parti di Palazzo Chigi che punta in quella direzione”.

Il giornalista si esprime anche sul volo diretto Roma- San Francisco, che non esiste ed è stato sollecitato da un gruppo di imprenditori con una recente petizione: “Lo so, sono appena atterrato e il volo non finiva mai” commenta. Luna è infatti in questo momento a San Francisco e tornerà in Italia giovedì.

Nel frattempo, sempre via Twitter, gli sono arrivati i complimenti per la nomina anche da Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia.

Lui conclude: “Avremo vinto quando non servirà più un digital champion e una agenda digitale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 3