Innovazione

E Confindustria “adotta” il format TEDx

Unindustria Bologna accoglie in un suo evento il modello della conferenza aperta creato in California per discutere le idee che vale la pena diffondere. Cinque gli ospiti di FARETE Talk, in programma lunedì 8 alla Fiera di Bologna, da Carlo Ratti a Pierluigi Paracchi

Pubblicato il 05 Set 2014

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TED, Technology Entertainment Design, era all’origine solo una conferenza annuale che si tiene a Monterey. Adesso è un format che dalla California si è diffuso in tutto il mondo, diventando sinonimo di innovazione, non solo per i suoi contenuti, ma anche per il suo spirito, riassunto nello slogan “ideas worth spreading”, idee che vale la pena diffondere. Raccontate dalla voce di chi le ha.

Adesso il modello viene adottato per la prima volta da un’associazione istituzionale di categoria, Confindustria. E più precisamente dalla sua rappresentanza territoriale di Bologna. Farete Talk, lunedì 8 settembre, è il nuovo appuntamento che arricchisce il calendario di Farete 2014, e che vedrà alternarsi sul palco cinque ospiti d’eccellenza, in una serie di momenti aperti a tutti gli imprenditori e agli ospiti della due giorni organizzata da Unindustria Bologna nei padiglioni fieristici.

Il format è quello dello speech breve ed efficace, secondo la formula worldwide , pensata appositamente per comunicare al meglio le “idee degne di essere diffuse”. L’appuntamento è per lunedì 8 settembre alle 16 presso il Padiglione 29 di Bologna Fiere. L’evento è organizzato con la collaborazione del curator di TEDx Bologna, Andrea Pauri.

Il primo ospite arriva da Boston, dove dirige il MIT SENSEable City Lab: è Carlo Ratti, architetto, tra i 50 designer più influenti d’America, inserito nella “Smart list 2012: 50 people who will change the world” da Forbes. I suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia, al Design Museum di Barcellona, al Science Museum di Londra, al GAFTA di San Francisco e al Moma di New York, al MAXXI di Roma. Nel 2011 è stato premiato dalla Fondazione Renzo Piano come uno dei tre migliori giovani architetti italiani. È curatore del padiglione Future Food District per Expo 2015.

A seguire si parlerà di teorie economiche lontane da pensiero “mainstream” con Andrea Fumagalli, economista, già docente presso la Bocconi, l’Università di Maputo in Mozambico, l’Università di Pavia e altri Atenei. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente relativi alla teoria macroeconomica, alla teorie monetarie eterodosse, all’eco­nomia dell’innovazione, alla distribuzione del reddito e alle mutazioni del capitalismo contemporaneo. Membro del Research Committee dell’European Council of Small Business.

Come un artigiano possa rivoluzionare il mondo della sostenibilità lo spiegherà invece Enrico Loccioni, che dopo aver mosso i primi passi nell’impiantistica elettrica è divenuto imprenditore e ha fondato Humancare, il team che ha realizzato un macchinario in grado di automatizzare le preparazioni dei composti chemioterapici. Nel 2008 ha ideato la “Leaf Community”, una comunità dove si vive in case a zero emissioni di CO2, ci si muove con mezzi elettrici o a idrogeno e si portano i bambini a scuola ad energia. Il progetto è valso il Premio nazionale per l’Innovazione conferito dal Presidente della Repubblica.

In tema di innovazione e impresa porterà la sua esperienza Pierluigi Paracchi, fondatore del primo venture capital italiano dedicato alle start-up della ricerca scientifica. Quantica SGR ha istituito e lanciato il fondo di Venture Capital Principia I che ha inve­stito, tra altre, nella start-up biotech EOS – Ethical Oncology Science. Ha fatto parte del cda di EOS fino alla ven­dita della società all’americana Clovis Oncology per un valore complessivo che sfiora il mezzo miliardo di dollari. La “exit” da EOS rappresenta la miglior vendita di un fondo di Venture Capital Italiano negli ultimi 10 anni.

Infine, Beatrice Vio, meglio nota come Bebe nella sua veste di schermitrice paraolimpionica, fresca dei due ori appena conquistati nel campionato europeo di scherma di Strasburgo, dimostrerà come la grinta, la passione e l’entusiasmo possano rendere concrete anche le imprese apparentemente più impossibili. Nonostante l’amputazione di gambe e braccia porta avanti la sua passione sportiva e nel 2011 vince i Campionati Italiani Under 20 e conquista la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali Under 17 a Varsavia. Da fine 2011 entra a far parte della nazionale italiana di scherma in carrozzina e nel 2012 giunge seconda in due tappe della Coppa del Mondo di scherma.

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