Ci sono storie di innovazione che partono da lontano, dall’Africa, e arrivano in Italia grazie all’intuito e al coraggio dei cervelli made in Italy. Una di queste storie la racconta il direttore di Donna moderna, Annalisa Monfreda, nel blog Giorni moderni.
È la vicenda di quattro giovani talenti pugliesi, due biologhe (Flavia Milone e Simona Intini), una filosofa (Danila Chiapperini) e un perito chimico (Raffaele Settanni), che passano l’estate del 2013 in Malawi, uno dei Paesi più poveri del Continente nero, per studiare il sistema con cui i pescatori del posto coltivano la spirulina, una farina portentosa iperproteica ricavata da un’alga.
Anziché “sfruttare” questo alimento per produrre bevande energetiche e creme per il corpo, come fanno da anni le industrie occidentali, i quattro hanno un’idea innovativa: “caratterizzare la spirulina: commercializzarla in Italia sia pura al 100% sia come prodotti lavorati ma in forma gourmand”, scrive Monfrida. In altre parole, hanno pensato di usarla per farne focacce e dolci ispirandosi alle tradizioni gastronomiche pugliesi. “I quattro soci, riuniti nell’associazione Apulia Kundi, hanno realizzato le vasche all’interno dell’Università di Agraria, a Valenzano, in provincia di Bari. E qui riproducono esattamente il metodo che hanno imparato in Africa”.
Il progetto ha vinto il bando Principi Attivi della Regione Puglia ed è valso agli ideatori un primo finanziamento-premio di 25 mila euro. Volete saperne di più? Ecco la storia in versione integrale sul blog di Donna moderna, Giorni moderni: “Flavia, Danila, Simona e la focaccia alla spirulina”.