SOCIAL BUSINESS

Cosa cambia ora che Amazon userà gli hashtag Twitter

Il gigante dell’e-commerce consentirà agli utenti di prenotare un acquisto con un tweet. Non è il primo caso: l’ha già fatto Alibaba con il Twitter cinese Weibo. E lo fa la startup Chirpify. Obiettivi: sfruttare i social network per il commercio elettronico e potenziare la presenza su mobile

Pubblicato il 08 Mag 2014

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Fare acquisti attraverso i social network: un fenomeno in ascesa, suggellato dalla notizia della settimana che ha visto protagonisti Amazon e Twitter, impegnati in un progetto che permette appunto di fare shopping sul sito americano di e-commerce attraverso un semplice hashtag.

In sostanza gli utenti potranno legare i propri account delle due piattaforme, così, ogni volta che sul social media si imbatteranno in un tweet che contiene un prodotto interessante, con un semplice ‘invio’ potranno inserirlo nel proprio carrello Amazon, senza uscire da Twitter, aggiungendo l’hashtag #AmazonCart. Non si pagherà subito, perché i prodotti, in questo modo, verranno prenotati e potranno essere acquistati in un secondo momento, accedendo nuovamente al sito di Amazon.

Per il momento, il nuovo servizio sarà disponibile solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito (dove l’hashtag da aggiungere è #AmazonBasket), ma presto dovrebbe essere esteso ad altri Paesi.

“Fare compere attraverso il proprio social network di riferimento può suonare bizzarro, ma è semplicemente un ulteriore modo in cui Internet sta cambiando le abitudini di acquisto. E Amazon non è nemmeno il primo caso” sottolinea la testata americana specializzata Cnet.

In effetti già a fine 2012 Facebook introdusse un servizio, successivamente chiuso, che consentiva di inviare regali fisici ad altri utenti attraverso la propria timeline. L’anno scorso il social network Weibo, considerato il Twitter cinese, ha lanciato un bottone “acquista” grazie alla partnership con Alibaba, colosso dell’e-commerce in Cina e nel mondo che sta per debuttare alla Borsa di New York.

Nel business degli acquisti tramite social network è impegnata da due anni anche una startup, Chirpify. Lo scorso autunno ha debuttato con la funzionalità che prevede il coinvolgimento dell’utente attraverso l’hashtag di Twitter. Se un cliente visualizza all’interno di un tweet un prodotto che desidera, può replicare con un “action hashtag” che mette in moto un’azione. Per esempio se un’azienda scrive un tweet del tipo “Vinci una confezione di chewingum gratis! Rispondi con #want!”, l’utente dovrà solo replicare “#want” per accedere all’offerta.

Chirpify, che non è in partnership con Amazon, ha tra i suoi clienti brand conosciutissimi negli Usa come Oreo e Forever21, e musicisti come Lady Gaga e Green Day. Questi, dopo aver stretto l’accordo con Chirpify, usano gli “action hashtag” per condurre champagne su Twitter, Facebook e Instagram. Funziona così: le aziende scelgono un hashtag dedicato a una specifica azione e chiedono ai propri fan di rispondere ai tweet o di inviare propri tweet contenenti quell’hashtag in modo da vincere un concorso, o ottenere un buono sconto o acquistare un prodotto. In alcuni casi Chirpify si riserva una percentuale sulle vendite.

Non a caso Kevin Tate, chief marketing officer di Chirpify, si è detto “super-eccitato” dall’accordo tra Amazon e Twitter, nonostante la sua startup non c’entri niente. “Stiamo parlando di Amazon, perciò tantissime persone avranno l’opportunità di verificare questa modalità di acquisto. La proveranno e io ritengo che tutto questo dimostrerà il potenziale dell’utilizzo di un hashtag per ottenere quello che si vuole”.

Oltre alla fiducia nelle opportunità offerte all’e-commerce dal mondo dei social network, alla base del deal Amazon-Twitter c’è, secondo gli analisti, la grande forza di Twitter sui dispositivi mobili. Dal momento che gli utenti stanno trascorrendo sempre più tempo nell’utilizzo dei loro telefonini a scapito del tempo passato davanti al pc, Amazon sta cercando di assicurarsi una presenza sempre più forte sui dispositivi mobili. L’hashtag #AmazonCart è in grado di raggiungere agevolmente gli acquirenti in mobilità e allo stesso tempo di raccogliere i loro dati personali attraverso le interazioni.

Accordi come questo potrebbe portare anche a uno sviluppo delle app. Larry Darrell, giornalista esperto di IT, ricorda che “Twitter di recente ha introdotto annunci per l’installazione di applicazioni mobile, che consentono agli utenti di scaricare app direttamente attraverso i tweet. Una funzionalità peraltro già inaugurata in precedenza da Facebook con notevole successo, al punto da generare quasi la metà del fatturato relativo al mobile advertising del gigante fondato da Mark Zuckerberg. In continuità con questo tipo di annunci – propone Darrell – Twitter potrebbe introdurre un bottone ‘acquista’ all’interno dei tweet, in modo che gli utenti possano direttamente acquistare le app quando le vedono pubblicizzate”.

Sulla carta sembra funzionare tutto, ma qualche dubbio sull’efficacia finale dell’accordo Amazon-Twitter lo avanza Neil Doshi, analista di Crt Capital Group Analyst. “Amazon ha una presenza molto forte in mobilità – riassume – e questa è una potente leva del suo business. Usando Twitter dimostra di voler usare la social experience in mobilità per incrementare le vendite. Ma mi chiedo quanti utenti di Twitter useranno questa funzionalità, dal momento che è un modo decisamente nuovo di fare acquisti”.

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