“Stampatelo bene in mente!”: chi, dopo un’interrogazione andata male, non si è mai sentito dire questa frase dal professore di turno? Un invito che però oggi cambia di significato: perché al liceo Malpighi di Bologna è partito il progetto pilota 3d-Makers@School, il cui obiettivo è quello di consentire agli studenti di familiarizzare con la tecnologia della stampa 3D, ormai sempre più diffusa in tutto il mondo in ambito tecnico e tecnologico.
Una ventina di liceali, durante le ore di un corso pomeridiano, dovranno progettare e realizzare un prodotto proprio grazie alla stampante 3D, mentre nella sede staccata di Castel san Pietro del liceo bolognese il progetto coinvolgerà, durante le ore di lezione, i professori di disegno, matematica e informatica.
La preside, Elena Ugolini, racconta che il progetto è nato dall’idea del professor Maurizio Sobrero, docente di Ingegneria economico-gestionale all’Università di Bologna, che è riuscito a coinvolgere anche i docenti del liceo e l’Università americana di Stanford, che ha già creato un network di scuole interessate al progetto della stampa 3D e che ha elaborato un protocollo ad hoc per l’insegnamento delle competenze necessarie.