Non solo Pil

L’Europa, la ripresa possibile e la confusione digitale

Migliorano le previsioni sul pil del Vecchio Continente. Ma non c’è una visione sul futuro possibile. O è nostalgica, come quella del commissario per l’Agenda Digitale che punta le sue carte sulle telecomunicazioni. La definisce così Juan Carlos De Martin che propone per l’Europa un ruolo più ambizioso: costruire una nuova Internet. Una proposta che non deve cadere nel vuoto perché indica una via importante per la crescita

Pubblicato il 13 Set 2013

neelie-kroes-130715161628

Si torna a parlare di ripresa. La Bce migliora le previsioni per il pil europeo: quest’anno segnerà un calo dello 0,4%, ma per il 2014 dovrebbe ripartire con un incoraggiante +1,1%. Il governatore di Bankitalia Vincenzo Visco segue l’indicazione dell’ex collega Mario Draghi annunciando che il calo della produzione si fermerà nei prossime mesi, come dire che stai meglio perché la febbre non continua a salire.

Al di là della contingenza , quello che preoccupa è che in questo balletto di numeri fra ottimisti e pessimisti è la totale mancanza di una visione su quel che saremo e faremo fra 5-15-20 anni, non fra un secolo. Deficit che non è solo italiano. Il commissario europeo Neelie Kroes ha il merito di aver richiamato l’attenzione sull’importanza del digitale nell’economia del continente, del resto la sua delega è proprio quella per l’Agenda Digitale. Ma dove lei vede il driver dell’innvoazione lo ha detto chiaramente : « Dove va il settore delle telecomunicazioni, lì va l’economia digitale europea».

Basta la parola, si protrebbe dire. E non solo pensando all’attuale momento di TelecomItalia. “Nostalgica” ha definitio questa visione Juan Carlos De Martin in un articolo su la Stampa che va letto fino in fondo. Non solo perché segnala il gusto retrò di quella che dovrebbe essere la figura trainante dell’innovazione europea, ma perché propone un ruolo ambizioso e significativo al Vecchio Continente nella nuova divisione del lavoro digitale nell’economia globale: «Progettare una nuova Internet, certamente più veloce e più sicura (soprattutto da qualsiasi tipo di sorveglianza) ma sempre saldamente basata su decentralizzazione e neutralità».

Una proposta che non si può e non si deve lasciar cadere nel vuoto, perché indica una possibile soluzione al molto probabile nuovo imperialismo americano, quello digitale. E invece il nostro commissario europeo fa affidamento alle telecomunicazioni, nonostante i tanti errori commessi nel recente passato (per ricordarli è utile la lettura di questo commento pubblicato dal Foglio). Sarebbe davvero sciocco commetterne ancora un altro.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!


Argomenti


Canali

Articoli correlati

Articolo 1 di 2