Il vino, si sa, è una passione per tanti italiani. E anche la wine-economy comincia ad essere un settore sempre più rilevante, anche per quanto riguarda le startup italiane. Ognuna di queste con una propria proposta, una propria idea e un proprio modello di business. Quello del vino è un mercato spazioso: il nostro Paese per il secondo anno consecutivo si è confermato il maggior produttore mondiale di vino, meglio della Francia. Ed è anche il principale esportatore negli Stati Uniti. Nel campo del vino biologico è leader supremo. Insomma, c’è la materia prima, il brand, la cultura, la tradizione.
Quello che manca, soprattutto ai produttori ma anche ai consumatori, è credere nel commercio online. Secondo quanto riportato in questo articolo, il vino è un mercato potenziale che vale 10 miliardi in Italia e 250 nel mondo, un mercato molto ampio in cui la scalabilità di una startup ha modo di esprimersi e di determinarne il successo. Anche perchè, in Italia ma anche in Europa, l’online è un canale ancora largamente sottoutilizzato e quindi con ampi margini di crescita per gli anni a venire.
Le startup che fanno e-commerce del vino in modo innovativo si affiancano ai portali delle grandi cantine, che non sempre promuovono una vendita diretta sul proprio sito, esternalizzano su altri portali e usano il web per comunicare il brand e interagire con il pubblico. StarupBusines ha messo in fila 21 startup italiane da tenere d’occhio, nell’ambito del business del vino.
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