La storia

GoEuro, la startup di un indiano per viaggiare meglio in Europa

Il Ceo Naren Shaam racconta a EconomyUp come è nata la sua piattaforma per la pianificazione dei viaggi: «Ero in giro per il mondo ma passavo più tempo a progettare gli spostamenti che a godermeli». Così ha riunito in un’app tutte le varianti di trasporto in Europa: treno, bus, aereo. Tra gli investitori c’è Goldman Sachs

Pubblicato il 21 Dic 2016

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Naren Shaam, founder e Ceo di GoEuro

“Una volta ero in un piccolo villaggio italiano e ho perso il treno. È stato un incubo, perché non potevo comprare un nuovo biglietto online e sono dovuto andare in una biglietteria. Lì ho scoperto che dovevo pagare una sovrattassa per cambiare biglietto, che quello era l’ultimo treno della giornata e che nessuno sapeva quali altri mezzi avevo a disposizione”: se la ride Naren Shaam, fondatore e Ceo di GoEuro. Non sarà stato quell’episodio la scintilla fulminante per la creazione di una tra le prime piattaforme al mondo per la pianificazione dei viaggi, ma di sicuro quell’esperienza ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del giovane imprenditore indiano: “Avevo appena finito gli studi, era il 2010, e ho fatto un viaggio in 14 Paesi europei. A un certo punto mi sono accorto che passavo quasi più tempo a progettare gli spostamenti che a godermelo”. Sostanzialmente, la logica alla base di GoEuro è molto semplice: riunire in un unico sito, o in una app, tutte le possibili varianti di trasporto in Europa, fra treno, autobus, aereo e… BlaBlaCar: “Con GoEuro puoi pianificare il viaggio anche mentre sei in cammino” sintetizza Shaam.

Nata nel 2013, GoEuro adesso è presente il 12 Paesi europei, ha 200 dipendenti (di cui l’80% sono ingegneri e il 60% sono donne) provenienti da 45 differenti nazioni e ha stretto partnership con oltre 500 compagnie. Negli ultimi due giorni Shaam è stato a Roma, per un giro di incontri con possibili futuri partner e con i media. Economyup lo ha intervistato.

Qual è il problema da risolvere per cui è nata GoEuro?
La confusione e la vecchiaia del sistema dei trasporti in Europa. Quando sono arrivato qui per la prima volta, mi sono stupito dalla quantità di opzioni a disposizione: treni, autobus, una marea di aeroporti che collegano città e piccoli villaggi. In America o prendi l’aereo o ti metti alla guida. Era un mondo pieno di opportunità, ma molto confuso. Dovevo passare molto tempo on line a combinare tutte le possibilità. In più le informazioni che mi davano le persone erano spesso contraddittorie perché non conoscono le compagnie. Per dirti, una volta dovevo andare da Zurigo a Milano e in molti mi hanno detto di prendere l’aereo, ma in pochi sapevano che c’era anche un treno che ci impiega solo tre ore.

Perché un utente dovrebbe utilizzare GoEuro e non i motori di ricerca che confrontano le compagnie di trasporto?
Perché noi mettiamo tutto insieme: non devi andare a cercare i voli sui siti dedicati e poi andare a confrontarli con i treni o gli autobus, perché trovi tutto su GoEuro. E in più acquisti direttamente il biglietto sulla app. In pratica, se hai la carta di credito registrata, con un solo click organizzi e prenoti il viaggio. E non ti costa di più, perché GoEuro prende commissioni solo dalle compagnie. Vorrei anche sottolineare che GoEuro è disponibile in 14 lingue diverse, così gli utenti possono navigare usando la propria lingua.

Quante compagnie di trasporto hanno aderito a GoEuro?
Abbiamo più di 500 partner, che ci permettono di connettere 140mila stazioni ferroviarie, 30mila stazioni degli autobus e più di 3mila aeroporti in tutto il mondo.

Ma qual è il vantaggio per le aziende a mettersi nella stessa piattaforma della concorrenza? Per esempio, per una compagnia aerea può non essere conveniente il confronto di prezzo con una di autobus…
È una buona osservazione, ma alle compagnie più grosse conviene essere su GoEuro perché arrivano a una fetta di pubblico in più. Il nostro è un mercato internazionale, che spinge i clienti a usare sempre di più il mobile piuttosto che le biglietterie. I grandi nomi devono farne parte. Per le compagnie più piccole invece è tutto di guadagnato.

Avete molti investitori, fra cui Goldman Sachs. E fra i partner di GoEuro c’è anche BlaBlaCar che in teoria è il nemico numero uno di treni e aerei…
Sì, i nostri maggiori investitori sono le aziende del settore, ma anche le banche e soprattutto le compagnie tecnologiche. La fase seed è andata molto bene e ci ha permesso di avere 40 milioni di euro di investimenti che in tre anni e mezzo sono aumentati fino a 140 milioni. E ci tengo molto al supporto delle compagnie tecnologiche perché investiamo molto sull’innovazione.

Che progetti avete per l’Italia? Avete già una filiale?
Il cervello operativo di GoEuro, che si occupa di marketing e strategie, è a Berlino ma in ogni Paese, compresa l’Italia, abbiamo un country manager. Puntiamo molto sull’Italia perché è un Paese dove il turismo è molto importante, ma ha bisogno di essere modernizzato. Pensiamo ai viaggi da Nord a Sud o da Est a Ovest che sono difficilissimi da pianificare per gli italiani, figuriamoci per chi non parla la lingua. Abbiamo partnership con cinque compagnie di autobus e con le due principali del trasporto ferroviario. Avete più di 60 aeroporti e il nostro prossimo obiettivo è lavorare con Alitalia.

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