I corporate accelerator, ovvero gli incubatori/acceleratori di startup gestiti direttamente da imprese, in molti casi sono strutture collegate alle società che li creano ma fisicamente e operativamente al di fuori del contesto aziendale. Per TILT (Teorema Incubation Lab Trieste), il digital hub per startup attive nell’information technology lanciato a marzo 2016 da Teorema, società di consulenza in ambito IT e digital transformation, il discorso è diverso: il centro di sviluppo per l’imprenditoria innovativa si trova negli stessi spazi in cui opera l’azienda. Quindi, le nuove imprese selezionate per il progetto, possono prendere uffici e aree di lavoro o nella nuova sede di Milano, inaugurata a novembre, o nell’AREA Science Park di Trieste, città in cui Teorema è stata fondata nel 1998, o nella sede di Padova, attiva da febbraio.
In uno di questi spazi, che sono scelti a seconda del grado di maturazione delle startup e delle loro caratteristiche, i team possono lavorare a contatto con lo staff della società (oltre cento persone suddivise tra le tre sedi) e ricevere supporto nella stesura del business plan, consulenza amministrativa, gestionale, commerciale e di marketing, coaching per sbarcare sul mercato e introduzione a una rete di possibili finanziatori. In cambio, Teorema prende una quota di minoranza del capitale delle startup accelerate.
“Mi piace definire TILT una cloud, una “nuvola” in cui noi forniamo una serie di servizi a talenti che vogliono fare esperienza imprenditoriale”, dice a EconomyUp Michele Balbi, 47 anni, fondatore e presidente di Teorema (circa 8 milioni di fatturato annuo). “Il nostro obiettivo è prendere gli startupper sotto la nostra protezione e fare in modo che evitino di fare gli sbagli evitabili”.
Il modello messo a punto da TILT, iniziativa in collaborazione con Comune di Trieste, Università degli Studi di Trieste, AREA Science Park, Microsoft e growITup, prevede che i progetti imprenditoriali realizzino prodotti o servizi pronti ad andare sul mercato dopo 12-18 mesi dall’inizio del percorso di accelerazione. “Una startup o un talento deve arrivare da noi o con un’idea strutturata di impresa, o con un business plan o con tanta voglia di fare”, spiega Balbi. “In quest’ultimo caso, gli affidiamo alcune delle nostre tecnologie e gli chiediamo di aiutarci a svilupparle. Nei primi due casi invece poniamo una serie di paletti: capiamo se l’iniziativa può essere monetizzabile e se entro massimo un anno e mezzo può essere ‘data in pasto’ ai nostri commerciali e venduta sul mercato”.
Come in una sorta di rapporto amoroso tra azienda strutturata e startup, deve però scattare la scintilla. “Se ci innamoriamo di una startup che supportiamo, possiamo anche offrire risorse in denaro”, ammette il numero uno di Teorema. “Il sogno, per quanto possa suonare paradossale, è riuscire ad alimentare una società che riesca a vivere di vita propria e che possa essere una concorrente di Teorema. Tuttavia, finora non è ancora scattato il colpo di fulmine per nessuna startup e siamo ancora a zero: cerchiamo qualcuno che abbiamo la luce negli occhi, non abbiamo fretta. Ne avevamo individuate due, ma dopo un po’ ci siamo accorti che non avevano tutte le carte in regola per funzionare. Abbiamo fatto una call a settembre, ma su una quindicina di candidature nessuna ci ha convinto. Ora riproviamo a dicembre”.
Il bando in questione è denominato “IFChallenge ICT” e sarà pubblicato il 12 dicembre 2016 da Innovation Factory, l’incubatore certificato di AREA Science Park, e da Teorema. La selezione, che si chiude il 31 gennaio 2017, è aperta a startup che sviluppano soluzioni B2B innovative e tecnologie in uno di questi ambiti: realtà virtuale/aumentata, Internet delle cose, bot, stampa 3D, big data e business intelligence, machine learning, cognitive services, home automation, digital marketing e app per dispositivi mobile. I requisiti e le modalità di ammissione sono consultabili sul sito di Teorema e di Innovation Factory.
Oltre a TILT, Teorema ha lanciato anche Teo Lab, un laboratorio di tecnologie innovative in cui sperimentare soluzioni all’avanguardia di Internet delle cose, realtà aumentata e realtà virtuale a uso industriale. La sede del Teo Lab è mobile: a seconda della tecnologia su cui si lavora e della presenza di professionisti, si sceglie una delle tre città in cui opera Teorema.