Ho partecipato a molte fiere in vita mia, da quelle legate alla plastica quando lavoravo per Aprilia Moto a Dussendorf, a quella Winter Sport a Monaco, al Motorshow di Bologna dei tempi migliori, al Trade Tech a Londra sulla finanza, ma mai mi ero trovato coinvolto in un evento così particolare e pieno di energia come il Web Summit a Lisbona. L’evento in cinque anni è passato da 400 persone a oltre 50mila diventando forse l’appuntamento chiave in Europa per le nuove tecnologie soprattutto legate a internet e alle sue numerose diramazioni che stanno rivoluzionando giorno dopo giorno il nostro modo di vivere.
Il mondo digitale ci sta avvolgendo, dopo l’era della globalizzazione è arrivata l’era della digitalizzazione, tutto diventa più smart, più easy, più fast, per usare dei termini in voga tra i giovani startupper di tutto il mondo. Il bello di questo evento è che non è riservato ai giovani, non ci sono discriminazioni sociali, di etnia, di cultura, di pelle e nemmeno di età, tutti sono benvenuti soprattutto se hanno qualcosa di nuovo da raccontare.
Il fermento che si respira in questi eventi è incredibile, tutti sono protesi verso il miglioramento, personale, aziendale, sociale, culturale. Non c’è spazio per lamentele, critiche o piagnucolii, le persone che partecipano a questi eventi vogliono vivere, godersi la vita, realizzarsi personalmente e realizzare i propri sogni.
Il lavoro è faticosissimo, arrivi presto la mattina, non fai in tempo ad allestire lo stand che sei assalito da curiosi che vogliono capire cosa fai e perché ti distingui dai tuoi concorrenti, vogliono capire se possibile creare sinergie, sviluppare idee insieme, fare business insieme.
Il Web Summit è l’insieme di 21 conferenze in contemporanea, coprendo settori di tecnologia più disparati, con il fattore comune della digitalizzazione e dell’evoluzione. Impossibile seguirle tutte, è necessario decidere a quali partecipare e lottare strenuamente per una sedia, perché tutte le conferenze registrano il tutto esaurito e spesso si è costretti a seguirle in piedi. Dopo una giornata di contatti, stremati, senza voce, con le gambe a pezzi, inizia la “night Summit” per le vie di Lisbona e via a una nuova sessione di networking, conoscendo persone di culture e paesi diversi, con una facilità e una semplicità disarmante, siamo tutti qui per espandere le nostre relazioni.
I vantaggi per una startup come DIAMAN Tech che ho avuto il piacere di rappresentare insieme al CEO Michael Zanon sono incredibili. Siamo stati selezionati tra le migliori 200 startup presenti (su circa 2000), abbiamo potuto fare un pitch di presentazione davanti a investitori interessati, abbiamo avuto uno stand per un giorno per spiegare i nostri software finanziari, abbiamo avuto la possibilità di conoscere molti potenziali investitori, abbiamo creato grazie all’app dell’evento un network di venture capital che possono essere interessati a investire nella nostra startup, insomma per chi ha voglia di lavorare si possono creare opportunità per tutto l’anno successivo, fino al prossimo WebSummit, perché la formula di aumentare il prezzo nel tempo evidentemente funziona, oggi si può acquistare un biglietto per 350 euro, ma negli ultimi giorni di fiera prima dell’evento di quest’anno se volevi partecipare dovevi pagare oltre 3000 euro, quindi sono certo che moltissime persone, comprese noi acquisteranno già i biglietti per il prossimo anno, perché esserci, se vuoi crescere in questo settore, ovvero anche semplicemente rimanere aggiornato su come il mondo sta evolvendo, non solo è opportuno, ma a mio avviso è necessario.
Le start-up Italiane presenti erano circa 50, pari a meno dell’uno per cento dell’ecosistema italiano, ma mi auguro che per l’edizione 2017 che si terrà sempre a Lisbona, saranno almeno il doppio, perché non abbiamo nulla da invidiare ai nostri colleghi di tutto il mondo.
* Daniele Bernardi è chairman di DIAMAN Tech