Acquisizioni

Staq.io e PlayHaven, l’unione perfetta per i game developers

Una partnership di successo: se la società californiana vanta cifre da capogiro (523 milioni di utenti unici al mese, 133 milioni di utenti attivi sulle proprie piattaforme e clienti come Cartoon Network, Game Circus, Nickelodeon e SEGA), la star up esperta di mobile gaming è stata selezionata tra le 600 candidate al programma Microsoft accelerator for Windows Azure

Pubblicato il 23 Lug 2013

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Il team di Staq.io è composto da tre ragazzi, uniti da un’amicizia di lunga data: stesso liceo, la frequentazione durante l’università e una forte passione per il settore dei videogames e la gestione dei big data. Tutti hanno poco meno di trent’anni e da questo mix esplosivo Massimo Andreasi, Luca Martinetti e Francesco Simoneschi hanno dato origine, nel 2012, a //Staq.io la start up selezionata tra le 600 candidate al programma Microsoft accelerator for Windows Azure, una vetrina d’eccellenza che ha portato proprio a giugno di quest’anno all’acquisizione da parte della società californiana PlayHaven.

Il team di Staq.io. Da sinistra: Luca Martinetti, Francesco Simoneschi e Massimo Andreasi

Rimane sconosciuta la cifra che ha portato alla stretta di mano finale, certo è che PlayHaven – società leader nello sviluppo dei giochi online e mobile – vanta cifre da capogiro come 523 milioni di utenti unici al mese, 133 milioni di utenti attivi sulle proprie piattaforme e un portfolio che annovera tra i suo clienti Cartoon Network, Game Circus, Nickelodeon e SEGA.

Insomma, un vero albero della cuccagna per i ragazzi provenienti dalla Capitale italiana che non rimpiangono di aver tentato la sorte oltreoceano, stabilendosi a San Francisco.

“Abbiamo creato Staq.io con l’obiettivo di rendere accessibili i dati degli utenti e capire come questi vogliono essere coinvolti, cosa si aspettano dal prodotto – afferma Massimo Andreasi – questi feedback sono fondamentali per qualsiasi sviluppatori di videogiochi, siamo molto eccitati dall’idea di unire le nostre forze con PlayHaven dove continueremo, per professione, a interessarci di tutte le dinamiche che ci hanno sempre appassionato”.

Dopo la partecipazione al programma indetto da Microsoft, la start up ha attirato l’interesse degli addetti ai lavori grazie proprio all’innovativo set di servizi cloud per la gestione dei dati, in grado di raccogliere statistiche sugli utenti, in prospettiva di una monetizzazione anche di tutti quei giochi fruibili in rete gratuitamente.

Come raccontano i fondatori, è nato subito un forte feeling con Andy Yang, CEO di PlayHaven, grazie alla complementarietà dei servizi offerti: da una parte il team italiano, forte nella gestione dei servizi di supporto e dall’altra gli strumenti di marketing sviluppati dalla società statunitense.

“Staq.io ha costruito una forte tecnologia innovativa, è un grande passo che può aiutarci negli studi del mobile gaming – spiega Andy Yang – crediamo fortemente nei dati in tempo reale, questo sicuramente agevola la raccolta dei dati statistici per gli sviluppatori e Staq ha la tecnologia e le competenze adatte”.

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