RE-BOOT, un workshop per ripensare il rapporto tra assicurazioni e clienti

L’incontro è stato l’occasione per fare un bilancio del progetto di open innovation ideato ormai tre anni fa dalla compagnia assicurativa BNP-Paribas Cardif e per andare a fondo sul tema della customer experience. «L’aumento delle proposte ci fa capire che siamo sulla strada giusta», dice il CEO Isabella Fumagalli

Pubblicato il 14 Set 2016

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Si è parlato di open innovation, assicurazioni, startup e customer experience durante il workshop Re-Boot di BNP Paribas Cardif tenutosi ieri a Milano presso lo Spazio Edit, che ha fatto da apripista alla Oper-F@b Call4Ideas2016, iniziativa di open innovation di BNP Paribas Cardif in collaborazione con Insurance Up e Polihub, aperta dallo scorso luglio e in scadenza il prossimo 17 ottobre.

L’incontro, moderato dal direttore di EconomyUp e InsuranceUp Giovanni Iozzia, è stato aperto davanti a un’ampia platea dall’amministratore delegato di BNP Paribas Cardif, Isabella Fumagalli, che a distanza di tre anni dal lancio della prima call4ideas ha fatto il punto sul percorso intrapreso, confermando la bontà della formula di open innovation scelta.

“L’aumento delle proposte che riceviamo di anno in anno ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Dobbiamo allontanarci dal vecchio modello delle assicurazioni, che sono sempre troppo auto-referenziali. Abbiamo la presunzione di sapere di cosa hanno bisogno le persone, ma non è così. – Ha sottolineato – Lo abbiamo capito già tre anni fa che da soli non ce la potevamo fare a capire meglio i nostri clienti e le loro esigenze. Ed è così che è nata la necessità di fare open innovation, attraverso diversi progetti, anche livello internazionale da parte del Gruppo; così è nata la nostra call4ideas, per ricevere idee e spunti dall’esterno della compagnia: la call è funzionale a individuare servizi e prodotti futuri, per studiare un’offerta assicurativa nel contesto di alcuni mega-trend come l’esplosione dell’Internet of Things e la crescente importanza dei Millennial. Dopo due anni di lavoro abbiamo già raccolto più di 100 progetti e abbiamo iniziato a cooperare con le startup su una decina di iniziative, in particolare nell’ambito della protezione della famiglia e della casa. Quest’anno abbiamo scelto il tema della customer experience perché non possiamo sottovalutare i nuovi trend di abitudini e consumo dei clienti digitali che ci portano necessariamente ad avere un rapporto diverso con il cliente finale.”

La call4ideas (insieme ad hackathon, osservatori, lab, M&A, scouting di startup) è una delle modalità di open innovation utilizzate oggi da molte grandi aziende, spesso ancora incerte nell’affrontare la digital transformation e l’innovazione, per portare all’interno dell’organizzazione aziendale nuovi prodotti, nuove soluzioni, idee, progetti, cultura innovativa e creatività, attingendo a sorgenti esterne all’azienda stessa.

Del tema ha parlato Andrea Rangone, Ceo di Digital360 Group, che ha dimostrato, attraverso i dati, perché oggi è di fondamentale importanza e in che modo si sta diffondendo la cultura della digital open innovation. Un processo non facile, né indolore per l’azienda, ha sottolineato Rangone. “Quando un’azienda decide di affrontare la trasformazione digitale e l’innovazione deve sopratutto cercare di farlo portandosi dietro tutta l’organizzazione aziendale, agendo sulla cultura aziendale, facendo in modo che il processo sia condiviso. Perché non si può e non si deve tacere il fatto che questi processi di rinnovamento sono anche dolorosi, passano da insuccessi e fallimenti, che bisogna sapere superare. E questo è possibile solo se c’è una cultura aziendale solida e condivisa”.

La tavola rotonda che è seguita subito dopo i due primi interventi ha affrontato più specificamente i temi del rapporto tra grandi aziende e le startup, con un focus sulle evoluzioni della customer experience.

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