Innovazione al Sud

Apple a Napoli, tutto quello che c’è da sapere sui corsi (e che non era ancora stato detto)

4200 candidature pervenute, test d’ingresso a settembre, da ottobre i corsi per 200 selezionati: Giorgio Ventre, responsabile del progetto del centro per sviluppo di app a Napoli, spiega i dettagli dell’iniziativa. Compreso l’avvio di pre-corsi in 5 atenei. E i costi complessivi

Pubblicato il 04 Ago 2016

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Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica all’Università Federico II di Napoli

Sono oltre 4200 le domande pervenute, in maggioranza dalla Campania ma anche da altre parti d’Italia, per candidarsi alla Ios Developer Academy di Napoli per l’accademico 2016-17, il corso europeo per futuri sviluppatori lanciato da Apple in accordo con la presidenza del Consiglio. A dirlo a EconomyUp è il coordinatore del progetto Giorgio Ventre, direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il che fornisce ulteriori indicazioni sui prossimi test per la selezione dei 200 che da ottobre parteciperanno ai corsi, spiega che verranno organizzati dei pre-corsi presso cinque atenei campani e svela il costo stimato del progetto, circa 15 milioni di euro in tre anni ripartiti tra Apple, Università Federico II e Regione Campania.

Apple a Napoli, come funzionerà il primo centro di sviluppo per app in Europa

Il bando – Il bando per entrare nel centro europeo per sviluppatori Apple si è aperto il 21 luglio e si è chiuso il primo agosto. Si trattava sostanzialmente di un’iscrizione per la quale venivano richiesti specifici requisiti come il possesso di un diploma di scuola media superiore, un’età inferiore ai 30 anni e un’ottima conoscenza dell’inglese. Le domande pervenute sono risultate oltre 4200, quelle accettate più di 4100. Un centinaio di richiedenti non possedevano i requisiti base. “Una fotografia dei candidati? Il 20% è donna – dice Ventre – il 60/70% proviene dalla Campania, il resto da altre Regioni quali Lazio, Puglia, Toscana. Il 3% è composto da stranieri”. Per i 4100 candidati l’appuntamento è il mese prossimo: a partire dal 5 settembre si terrà un test scritto presso il polo di Medicina dell’Università Federico II, dopodiché è previsto un colloquio motivazionale per i primi 300 in graduatoria. Ne rimarranno 200, che da ottobre potranno cominciare a seguire i 9 mesi di corsi presso il Dipartimento di Ingegneria di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II a Napoli.

I pre-corsi – “Al momento dell’avvio della fase operativa, la presidenza del Consiglio ha suggerito ad Apple di avere come

Tim Cook, Ceo di Apple

istituzione di riferimento la Federico II – afferma Giorgio Ventre – ma l’intenzione della multinazionale americana era anche di creare un legame con altre università del territorio”. Questo legame sarà stretto grazie ai pre-corsi. Si tratta di corsi di 3 settimane di introduzione alle tecnologie digitali e alla programmazione di applicazioni che verranno tenuti in cinque università: la Parthenope a Napoli nella panoramica sede di Villa Doria D’Angri, l’Università degli Studi del Sannio a Benevento, l’Università degli Studi di Salerno, la Seconda Università degli Studi di Napoli (nelle due sedi di Capua e Aversa) e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Questo tipo di formazione non è da confondere con i corsi di nove mesi che si terranno a San Giovanni a Teduccio. “Vanno letti nell’ottica di preparazione alla prossima candidatura per il prossimo anno della Ios Developer Academy, ma non solo: possono anche servire a singoli studenti per acquisire maggiori nozioni e competenze” chiarisce Ventre. “Potranno partire anche da fine 2016 nei vari atenei: si tratta di un percorso formativo che continuerà tutto l’anno in previsione della nuova selezione per il 2017 che, a differenza di quest’anno, potrebbe essere anticipata alla primavera. I pre-corsi saranno gratuiti e ciascun ateneo deciderà come selezionare gli aspiranti partecipanti”.

Quanto costa complessivamente il progetto – I fondi messi a disposizione da Apple ammontano a 2,5-3 milioni di euro all’anno e sono destinati a coprire tutte le spese di funzionamento dell’Academy: stipendi dei docenti, hardware e software, amministrazione, organizzazione dei corsi. L’Università Federico II si occuperà dei costi legati alla ristrutturazione della sede. “Ci sono lavori in corso – sottolinea Ventre – gli ambienti didattici devono essere riconfigurati, perché non si possono basare sul vecchio modello cattedra-banchi. Servono laboratori con tavoli per gruppi di lavoro e schermi distribuiti su tutto l’ambiente per illustrare le parti tecniche”. Si stimano costi per 3-4 milioni di euro. Poi ci sono le spese per le borse di studio: ciascuno dei 200 selezionati avrà diritto a una borsa di studio di 800 euro al mese a copertura delle spese. “Una piccola percentuale è erogata da Apple, in particolare per favorire la partecipazione da fuori Italia, la stragrande maggioranza dalla Regione Campania. Negli anni successivi si punta ad arrivare a 400 studenti selezionati per i corsi, tutti coperti da borsa di studio. Una stima plausibile dei costi complessivi è di 15 milioni di euro per tre anni.

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