Per alcuni un libro non è altro che un passatempo: si legge e si butta. Per altri è una passione. Per altri ancora una fonte universale di sapere. San Francesco ha addirittura cambiato vita traendo ispirazione da un libro (la Bibbia). E i grandi nomi del business internazionale, che rapporto hanno con i libri? A rispondere alla domanda è Business Insider, che ha chiesto a 27 “business leader” di parlare dei libri che hanno letto e di come siano stati per loro fonte di ispirazione o abbiano cambiato il loro modo di pensare.
– Marissa Mayer, CEO di Yahoo!, ha eletto quale suo libro preferito “The Design of Everyday Things” di Donald Norman (titolo italiano “La caffettiera del masochista. Psicopatologia degli oggetti quotidiani”, pubblicato da Giunti), spiegando di essere affascinata “dal design dei prodotti e da come le cose funzionino”.
– Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, ha scelto l‘Eneide di Virgilio, conquistato dal desiderio di Enea di costruire una città “senza confini di tempo e di grandezza”
– Donald Trump, CEO della Trump Organization mette al primo posto “The Power of Positive Thinking” di Norman Vincent Peale (titolo italiano “Il pensiero positivo”, pubblicato da Armenia) perché “credo nel potere del pensiero positivo, e rifiuto di essere risucchiato nel pensiero negativo a ogni livello”.
– Tony Hsieh, CEO di Zappos, nomina “Tribal Leadership: Leveraging Natural Groups to Build a Thriving Organization” di Dave Logan, John King e Halee Fischer-Wright (titolo italiano “La leadership tribale. Trasforma te stesso e il tuo team con il coaching”, edito da Franco Angeli), un libro che “codifica molto di quanto facciamo istintivamente fornendo alle aziende una cornice grazie alla quale elevare la cultura societaria al livello successivo”.
– Oprah Winfrey, CEO di OWN Network, sceglie “To Kill a Mockingbird” di Harper Lee (titolo italiano “Il buio oltre la siepe”, edito da Feltrinelli), raccontando di averlo letto da ragazzina e, una volta terminato, di non essere stata capace di non parlarne con i compagni, assillandoli continuamente.
– Howard Lutnick, CEO di Cantor Fitzgerald, elegge “The Tender Bar: A Memoir” del premio Pulitzer J.R. Moehringer (titolo italiano “Il bar delle grandi speranze, edito da Piemme), una “storia edificante in un luogo in cui non te l’aspetti”.
– Per Richard Gelfond, CEO di IMAX, il libro della vita è “Life“, autobiografia di Keith Richards (titolo italiano “Life”, edito da Feltrinelli) perché “questo tizio (Richards è uno dei Rolling Stones, ndr) ha avuto una vita eclettica e interessante come nessun altro”.
– Carlos Ghosn, CEO di Renault e Nissan, sceglie “The Reader” di Bernhard Schlink (titolo italiano “A voce alta. The reader”, edito da Garzanti): “Me l’ha dato mio figlio, e ho amato questo libro”.
– Muhtar Kent, CEO di Coca-Cola, cita “The Ascent of Money: A Financial History of the World” di Niall Ferguson (titolo italiano “Ascesa e declino del denaro. Una storia finanziaria del mondo”, edito da Mondadori) perché “amo i saggi sull’economia, e questo è uno dei migliori”.
– James Gorman, CEO di Morgan Stanley, ama tutti i libri di John Le Carrè, in particolare “Tinker Tailor Soldier Spy” e “The Spy Who Came in From the Cold” (titoli italiani “La talpa” e “La spia che venne dal freddo”, editi da Mondadori).
– Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook, non ha un solo libro preferito ma un’intera lista: “Bossy Pants”, “Now, Discover Your Strengths”, “The Lean Startup: How Today’s Entrepreneurs Use Continuous Innovation to Create Radically Successful Businesses”, “The Big Short”, “A Short Guide To A Happy Life”, “Home Game”, “Queen of Fashion: What Marie Antoinette Wore to the Revolution”, “Conscious Business: How to Build Value Through Values”, “A Wrinkle in Time”.
– Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, sceglie invece due libri: “Stalingrad” di Antony Beevor (titolo italiano “Stalingrado”, edito da BUR) e “Wild Swans” di Jung Chang (titolo italiano “Cigni selvatici. Tre figlie della Cina”, edito da TEA). Ma un libro che l’ha grandemente ispirato è stato “Long Walk To Freedom” di Nelson Mandela (titolo italiano “Lungo cammino verso la libertà. Autobiografia”, edito da Feltrinelli).
– Jeff Bewkes, CEO di Time Warner elegge “Competitive Strategy” di Michael Porter (titolo italiano “Il vantaggio competitivo”, edito da Einaudi) tra i libri che trattano di business, e “la biografia di George Washington in quattro volumi di James Flexner” (non pubblicata in italia) per quanto riguarda libri di diverso genere.
– Jeff Bezos, CEO di Amazon, non ha dubbi: il miglior libro è “The Remains of the Day” di Kazuo Ishiguro (titolo italiano “Quel che resta del giorno”, edito da Einaudi) perché leggendolo “non puoi far altro che pensare. Io ho passato 10 ore vivendo una vita alternativa, e ho imparato qualcosa sulla vita e sul rimpianto”.
– Ken Powell, CEO di General Mills nomina tutti i romanzi di Jonathan Franzen, da “Freedom” a “The Corrections” (titoli italiani “£Libertà” e “Le correzioni”, editi da Einaudi): “È proprio un autore straordinario”, spiega.
– Il libro preferito di Bill Gates, fondatore ed ex CEO di Microsoft, è “The Catcher in the Rye” di J.D. Salinger (titolo italiano “Il giovane Holden”, edito da Einaudi): “L’ho letto quando avevo 13 anni, e l’ho sempre amato perché è un libro molto intelligente. Riconosce che i giovani possono essere un po’ confusi, ma possono essere intelligenti e vedere cose che agli adulti sfuggono”.
– Bob Diamond, ex CEO di Barclays cita “Brown at 10” di Anthony Seldon and Guy Lodge (non tradotto in italiano), un libro sul periodo di Gordon Brown quale primo ministro britannico. Un periodo che per Diamon è stato “il più turbolento nella storia del dopoguerra”.
– Denise Morrison, CEO di Campbell Soup Co. sceglie “The Heart and the Fist: The Education of a Humanitarian, The Making of a Navy SEAL” di Eric Greitens (non pubblicato in Italia).
– Elle Kullman, CEO di DuPont raccomanda tre libri: “The Burma Campaign: Disaster into Triumph, 1942-45” di Frank McLynn, “The Thomas Sowell Reader” di Thomas Sowell e “Too Big to Fail: The Inside Story of How Wall Street and Washington Fought to Save the Financial System – and Themselves” di Andrew Ross Sorkin (nessuno dei tre è tradotto in italiano).
– Michael Bloomberg, fondatore di Bloomberg, è noto per aver distribuito agli amici “The Innovator’s Dilemma” di Clayton M. Christensen (titolo italiano “Il dilemma dell’innovatore. Le nuove tecnologie possono estromettere dal mercato le grandi aziende e assicurare il successo alle imprese agili e intraprendenti”, edito da Franco Angeli), ma è anche un fan di “The Power Broker” di Robert A. Caro (non tradotto in italiano).
– Warren Buffett, CEO di Berkshire-Hathaway consiglia “Bull!” di Maggie Mahar, “The Smartest Guys in the Room: The Amazing Rise and Scandalous Fall of Enron” di Bethany McLean e Peter Elkind, e “In an Uncertain World: Tough Choices from Wall Street to Washington” di Robert Rubin and Jacob Weisberg (nessuno dei tre è tradotto in italiano).
– Myron E. Ullman, CEO di J.C. Penney sceglie “Transparency—How Leaders Create A Culture of Candor” di Warren Bennis, Daniel Goleman e James O’Toole (titolo italiano “Trasparenza. Verso una nuova economia dell’onestà”, edito da Rizzoli), spiegando che “Bennis è stato il mio mentore all’inizio della carriera, e il suo libro cattura molto del nostro impatto sul nostro talento superiore”.
– Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks, ha un’intera lista di libri preferiti: “The Gospel of Wealth” di Andrew Carnegie, “The Fountainhead” di Ayn Rand, “The Innovator’s Dilemma: When New Technologies Cause Great Firms to Fail” di Clayton Christensen, “The Only Investment Guide You Will Ever Need” di Andrew Tobias, “Cold Calling Techniques (That Really Work!)” di Stephan Schiffman.
– Anche Hector Ruiz, CEO di Advanced Nanotechnology Solutions, propone un elenco di titoli: “A Message to Garcia” di Elbert Hubbard, “Good to Great: Why Some Companies Make the Leap … and Others Don’t” di Jim Collins, “The Fortune at the Bottom of the Pyramid: Eradicating Poverty Through Profits” di C. K. Prahalad, “Five Essentials for a Winning Life: The Nutrition, Fitness, and Life Plan for Discovering the Champion Within” di Chris Carmichael e “Dilbert” di Scott Adams.
– Rex Tillerson, CEO di ExxonMobil sceglie il libro che, in America, è stato definito il secondo più influente dopo la Bibbia: “Atlas Shrugged” di Ayn Rand (titolo italiano “La rivolta di Atlante”, edito in tre volumi da Corbaccio).
– Randall Stephenson, CEO di AT&T, punta su un classico, “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij.
– Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, non ha una semplice lista ma un vero e proprio elenco di libri che consiglia di leggere ai propri tirocinanti estivi: 26 titoli che trattano di business, di storia e di biografia di personaggi storici.
C.D.