La Gran Bretagna guarda al suo futuro, mettendo in ansia l’Europa e le Borse. Le elezioni di questa settimana hanno sconvolto il quadro politico inglese. Il partito conservatore ha ottenuto, a sorpresa, la maggioranza assoluta. E il suo leader, David Cameron, ha subito annunciato che ci sarà un referendum sulla permanenza nell’Unione Europa.
Ma la Gran Bretagna è già fuori dall’Unione Monetaria Europea. Che cosa significa vivere in un Paese, il più grande della UE a non usare l’euro? Come funzionano le cose quando non è la moneta unica a regolare l’economia? A queste domande risponde un nuovo programma di Reteconomy Sky 512, Vita fuori dall’euro, in onda dal 3 maggio la domenica alle 22. Uno sguardo disincantato sui diversi aspetti della vita nel Regno Unito.
A condurre il programma sono Pietro Capella ed Eugenio Facci. Il tema della prima puntata è stato l’imprenditoria. Quanto è facile iniziare un’attività in Gran Bretagna e farla crescere? Che aiuto danno lo Stato, le banche e tutto il sistema Paese? E quali sono le differenze con l’Italia?
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Le storie raccontate sono quelle di una startup nel settore food, con intervista all’imprenditore Alessandro Ascani, e di un’attività di beauty salon consolidata da anni sul mercato londinese, con la testimonianza di Alessandro Consorti, che ha aperto due saloni di bellezza nel nord est di Londra. A completare la puntata c’è l’analisi comparata di Ernesto Gallo, ricercatore della University College London.
Domenica 10 si parla di lavoro. Quanto è facile assumere un dipendente in Gran Bretagna? Quanto pesano tasse e burocrazia sul costo del lavoro? E che cos’è il salario orario minimo? Due le storie raccontate: quella di una dipendente che ha fatto carriera nella City di Londra fino a diventare direttore finanziario di una società di consulenza e quella di un datore di lavoro nel settore dei parrucchieri per uomo. “Vita fuori dall’Euro” va oltre gli stereotipi, raccontando episodi di vita vera, per capire se l’erba del vicino è davvero sempre più verde.