Il caso

Pizzabo-JustEat, si chiude la vertenza: una parte dello staff va a Milano, l’altra riceve un incentivo

Alcuni dei 34 dipendenti della società fondata da Christian Sarcuni hanno accettato il trasferimento da Bologna al capoluogo milanese. Al 15 giugno, data di chiusura della sede bolognese, chi sarà contrario allo spostamento otterrà una compensazione

Pubblicato il 15 Apr 2016

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Nei prossimi giorni una parte del personale di PizzaBo sarà a Milano per conoscere meglio l’azienda e i relativi team nei quali potrà essere inserito. Per tutti coloro che hanno prospettato la mancanza di disponibilità al trasferimento, per motivi personali o professionali, sono state concordate delle misure in grado di integrare le garanzie previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva”.

Daniele Contini, country manager di Just Eat Italia

Si è chiusa così la vertenza sindacale che ha visto confrontarsi i dipendenti di PizzaBo, la startup di food delivery creata dal lucano Christian Sarcuni, e JustEat, il colosso delle consegne di cibo a domicilio (13,4 milioni di utenti e oltre 61 mila ristoranti takeaway) che ha rilevato da Rocket Internet la giovane impresa italiana. In altre parole, una parte dello staff si sposterà a Milano mentre chi ha detto no riceverà un’integrazione.

Il nodo della vicenda era appunto la volontà dell’azienda madre di trasferire da Bologna a Milano i 34 dipendenti della startup, con il conseguente rifiuto di una parte dell’organico.

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La chiusura del tavolo sindacale ha previsto ora che una parte del personale vada nel capoluogo lombardo, “mentre un’altra parte – si legge in una nota della società – si è riservata ancora qualche giorno di valutazione”. Non sono previste invece variazioni per chi lavora attualmente direttamente sul territorio di competenza con il ruolo di city manager e operatore logistico.

La chiusura della sede bolognese è prevista per il 15 giugno 2016. A quella data, chi non avrà accettato il trasferimento riceverà la “garanzia” prevista per legge.

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JustEat, in Italia dal 2011, sta attraversando – si apprende dalla nota – una fase di sviluppo e per questo abbiamo necessità di nuove persone da integrare nel team e con cui portare avanti il consolidamento e lo sviluppo del mercato dei servizi per ordinare online pranzo e cena a domicilio in Italia”.

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